Capitolo 186.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte  qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Jamie's pov

"Papà, papà!!" Dulcie inizia a correre verso di me, seguita da Dakota che ride come una matta. Cosa staranno combinando queste due insieme?! La prendo al volo e comincio a riempirla di baci, mentre lei ride di gusto per il solletico. Mi implora di smettere, mentre Dakota ci osserva e ci sorride, godendosi lo spettacolo con infinito orgoglio.

"Che succede?" Chiedo, curioso, guardando il mio meraviglioso angioletto. Dulcie si gira per un secondo verso Dakota, che arriccia il naso in modo adorabile, e poi finalmente inizia a parlare.

"Possiamo andare a prendere un gelato?" Mi chiede.

"Vuoi un gelato? Certo, andiamo subito." Rispondo, baciandole i capelli biondi. Lei comincia a sorridere e batte le mani, entusiasta che io abbia detto di sì. Dakota ridacchia e le fa l'occhiolino. Chissà perché credo che l'idea del gelato non sia partita da mia figlia. La metto giù e lei ci dice che deve prendere la sua bambolina prima di uscire. "Okay, vai!!" Le dico.

"Ma che bravo papà..." Mormora Dakota, sorridendo. Mi avvolge le braccia intorno al collo.

"Ma che brava attrice!" Replico io, ridacchiando. Le bacio la punta del naso. "Usi mia figlia per raggiungere i tuoi sporchi obiettivi, dovresti vergognarti di te stessa, Johnson." La prendo in giro.

"È stata lei a proporre il gelato, io le ho solo proposto di chiedertelo molto, molto, molto cortesemente..." Mi spiega, sulla difensiva. Io alzo un sopracciglio in risposta. "Anche se.. insomma, non ha bisogno di farti chissà quali moine, ti stravedi per lei." Dice.

"Anche per Elva." La correggo.

"Anche per Elva." Alza gli occhi al cielo, mi guarda e mi sorride. "Sei il migliore dei papà." Aggiunge.

"Anche per te." Aggiungo a mia volta. Sono pazzo di lei. Nel vero senso della parola, senza 'se' e senza 'ma'. Ha praticamente preso il mio mondo e me l'ha catapultato, portandoci solo amore e tanta felicità.

"Tu non sei mio padre." Mi prende in giro.

"Grazie a Dio!!" Ribatto, facendole una smorfia buffa. Lei scoppia a ridere sulla mia spalla, regalandomi il suono più bello del mondo. Dulcie torna da noi con la sua bambolina tra le braccia. "Andiamo, dai." Le tendo una mano, lei la prende e poi fa lo stesso con Dakota, ma si rende conto di non poterle dare la mano per via della bambolina, così decido di portargliela io. Prende la mano di Dakota e le sorride, al settimo cielo. Usciamo di casa, loro due si incamminano verso la macchina e io chiudo il portone. Adoro questi episodi di quotidianità, di assoluta e totale normalità. Amo quando ci comportiamo come una famiglia vera e propria. Quando arrivo accanto alla macchina, vedo immediatamente Dakota seduta sul sedile del guidatore. Mi appoggio con le braccia al finestrino aperto. "Che ci fai qui, guidatrice pazza?!" Chiedo.

"Guido io. Dai, sali." Mi dice, entusiasta. Lei adora guidare, l'unico problema è che non sa farlo come una persona normale, ma solo come una pazza spericolata che prima o poi finirà per schiantarsi.

"No, non voglio morire giovane." Ribatto.

"E mi lasceresti tua figlia?!" Chiede, mostrandosi sconvolta. Dulcie nel frattempo ridacchia di gusto, seduta nel suo seggiolino sul sedile posteriore.

Damie • The love affair IIWhere stories live. Discover now