Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Dakota's pov
Io e Jamie siamo appena arrivati a Londra. Lui domani dovrà andare in uno studio di registrazione qui e mi ha chiesto di andare con lui, forse per farsi perdonare del fatto che non lo seguirò in Giordania. Passeremo del tempo insieme alle bambine, dato che non le vediamo da molto tempo. Comunque sia, stamattina siamo andati in aeroporto, per la prima volta nella più assoluta tranquillità, senza essere assaliti dai paparazzi. Ci siamo imbarcati, e durante il volo nessuno dei due ha detto una parola. Ci limitiamo a sorriderci a vicenda e abbracciarci. Siamo entrambi decisamente tristi per la Giordania e per tutto il tempo che passeremo lontani. Ogni volta che ci separiamo, finiamo sempre per fare casini o per litigare, e non voglio assolutamente che accada. Non potrei sopportare oltre, insieme alla distanza.
"Hey..." La voce di Jamie mi riporta alla realtà, mentre sto fissando oltre il finestrino dell'aereo, pensando a cosa ci aspetta. Mi giro verso di lui, accennando un sorriso. "Siamo arrivati, non hai sentito?" Mi chiede, aggrottando la fronte.
"No, scusami... stavo... pensando." Ammetto, scuotendo la testa. Lui mi sorride in risposta e io lo bacio, prima di alzarci e andare via. Adesso, dopo ore infinite di volo, mi stringo al suo braccio mentre usciamo dall'aeroporto. Sono stanca da morire... non sono riuscita a chiudere occhio durante il volo. Jamie si lascia stringere io braccio, mentre trascina la valigia con l'altro. Entriamo nella macchina nera che ci aspetta all'uscita, sistemandoci sui sedili posteriori. Mi appoggio nuovamente sulla spalla di Jamie, chiudendo gli occhi.
"Sei stanca?" Mi chiede, osservandomi.
"Da morire." Rispondo, sbadigliando. Lui ridacchia in risposta e mi bacia tra i capelli. Vorrei alzare il viso e sorridergli, ma non ne ho la forza.
"Allora ti lascio in hotel, non c'è bisogno che tu venga dalle piccole.. le vedrai domani." Mi dice, con un filo di voce. "Ti lascio in hotel e vado io."
"No, no... mi va di vederle!! Non preoccuparti, va bene così." Gli dico, lui annuisce e comunica l'indirizzo all'autista. Jamie mi suggerisce di dormire un pochino adesso in auto, dato che ci vorrà molto tempo per arrivare a Cotswolds. Appoggio di nuovo la testa sulla sua spalla e mi addormento, concentrandomi sul battito del suo cuore. Jamie mi sveglia qualche ora dopo, quando arriviamo, dandomi qualche bacio sulle tempie.
"Siamo arrivati..." Sussurra.
"Mmmh..." Mormoro, stiracchiandomi. Quando apro gli occhi mi accorgo di essermi spostata con la testa sulle sue gambe. "Ciao." Gli sorrido.
"Ciao." Risponde, sorridendomi. Mi tiro sù e mi sistemo, poi Jamie ed io scendiamo della macchina. Siccome lui sta parlando con l'autista, io penso alla valigia. Non appena Jamie se ne accorge, corre a prendermi la valigia dalle mani. "Sei pronta?" Chiede, mettendomi una mano sulla schiena.
"Si, andiamo..." Dico, cercando di nascondere il mio nervosismo con un sorriso. Lui annuisce ed attraversiamo insieme il vialetto della sua vecchia casa, mano nella mano. Sarà sempre strano per me tornare qui, non posso farci nulla. Non posso non pensare a tutto quello che hanno vissuto qua dentro, tra cui anche momenti felici.... Ci fermiamo davanti alla porta d'ingresso e Jamie bussa il campanello. Dopo qualche secondo, Amelia viene ad aprirci la porta. Posa lo sguardo prima su di me, dato che probabilmente non si aspettava di vedermi.
"Ciao." Dice, sorridendo in modo forzato.
"Ciao Amelia." Le dice Jamie, e io faccio altrettanto, cercando di rivolgerle un sorriso gentile. Amelia ci fa entrare e accomodare in salotto, senza lasciarmi mai la mano. "Vorremmo vedere le bambine, possiamo salire?" Chiede.
"Si, certo... sono di sopra." Risponde. Non appena finisce la frase, il cellulare di Jamie comincia a squillare. Solo in quel momento mi lascia la mano e prende il telefono in mano, dicendoci che deve rispondere per forza perché si tratta di una telefonata importante per l'incontro di domani. Si scusa e si allontana da noi, rispondendo al cellulare. L'imbarazzo cade su di noi, da sole in salotto. Amelia mi guarda e io la osservo con la coda nell'occhio, stringendomi le braccia intorno al corpo. Vorrei parlare, dire qualcosa per sciogliere il ghiaccio, ma non so mai come comportarmi con lei. Era più facile parlare e scherzare con lei quando era la moglie di Jamie, quando io non volevo ammettere di provare qualcosa per lui e non ero la donna che lo ha portato via da lei. "Allora, per quanto tempo vi fermate?" Chiede, spiazzandomi.
"Solo pochi giorni." Rispondo, insicura. "Domani Jamie ha un impegno in uno studio di registrazione e poi un evento di beneficenza, ma penso che resteremo per qualche giorno in più." Aggiungo.
"Ah..." Risponde, incrociando le braccia. Piomba di nuovo il silenzio tra di noi, e per fortuna dopo qualche secondo Jamie torna da noi, mettendomi una mano sulla schiena.
"Allora, di cosa parlavate?" Chiede.
"Dakota mi stava giusto parlando dell'evento di beneficenza di domani sera." Risponde Amelia, anticipandomi. "A quanto ho capito, andrete insieme... pensavo di accompagnarti io, ma ovviamente non sapevo che sarebbe venuta anche lei." Dice, forzando un sorriso. Che cosa? Volevano andare insieme? Ne hanno già parlato? Guardo Jamie, cercando una qualche risposta nel suo sguardo, ma lui si limita ad un sorriso di scuse.
"Già, andremo noi due insieme..." Risponde, senza dare molte spiegazioni. Beh, di sicuro dopo gliele chiederò io, ma non adesso, soprattutto non davanti a lei. L'ultima cosa che voglio è farle capire che sono gelosa o darle la soddisfazione di vederci discutere. "Andiamo di sopra, dai.." Dice Jamie, aumentando la pressione della sua mano sulla mia schiena. Io mantengo le braccia incrociate, rimarginando sulle parole di Amelia. Cos'è, una tradizione? Quando è qui rimettono in scena i vecchi teatrini e vanno agli eventi come una coppia felice?! Gesù cristo!! Seguo Jamie su per le scale, fino alla stanza delle bambine. "Va tutto bene?" Mi chiede.
"Si, ne parliamo dopo." Rispondo, mantenendo la mia posizione. Lui annuisce, facendo una smorfia e poi apre la porta della cameretta delle piccole. E in quel momento, solo in quel momento, non posso non dimenticarmi di tutto e pensare solo a questi due angioletti che mi sono mancati tantissimo.
💗💗💗
Buonasera!
Che ne pensate?

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Damie • The love affair II
Fanfiction▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Sequel di 'The love aff...