Capitolo 138.

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Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vicende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

・・・

Dakota's pov

"Eccoci arrivati." Mormora Jamie, scendendo dalla macchina. Prima che possa fare il giro e venirmi ad aprire, scendo da sola. Lui mi lancia la solita e famigliare occhiataccia, chiude l'auto e si mette le chiavi in tasca. Scemo. Io porto in mano un vassoio di dolcetti natalizi che abbiamo comprato in un negozio qui vicino. "Va tutto bene?" Mi chiede, assicurandosi come sempre che io stia bene.

"Si.. andiamo." Rispondo. Mi tende una mano e io gliela stringo, mentre ci incamminiamo verso casa sua.. cioè, quella che era casa sua. Fa davvero freddissimo. Totalmente un altro mondo rispetto a Los Angeles. "Certo che fa freddissimo!" Mormoro.

"Già. A Los Angeles sembra estate." Dice lui. "Forse è l'unica cosa che mi piace di quel posto, oltre te..." Mormora, girandosi a guardarmi. Io gli sorrido e gli rubo un bacio veloce. "Ma l'Inghilterra è sempre nel mio cuore. Preferirò sempre Holywood ad Hollywood, ragazzina." Aggiunge, senza riuscire a nascondere una punta di orgoglio nella sua voce. Decido di non rispondere, per non rovinargli la sorpresa di Natale, quindi cambio approccio.

"Spero che sarà una bella serata. Amelia è stata molto gentile ad invitarci entrambi." Dico, stringendogli la mano. Improvvisamente si irrigidisce, mormora un 'si' e si passa una mano tra i capelli. Quando si accorge che lo sto scrutando, forza un sorriso e si gira nuovamente. "C'è qualcosa che non va?" Chiedo, aggrottando la fronte.

"No, va tutto bene..." Risponde, sollevando le spalle. Io mi fermo, imputando i piedi per terra. C'è decisamente qualcosa che non va. Forse non gli va più di andare? È in ansia? Posso capirlo benissimo.

"Non siamo obbligati ad andare, se non ti va. Possiamo inventare una scusa." Dico, ma lui non risponde. È come se fosse in difficoltà. "Senti questa, puoi anche usare me come scusa se non ti va di andare." Aggiungo per farlo ridere, ma non funziona.

"No, ehm..." Si passa una mano tra i capelli, poi mi guarda negli occhi e sospira. "Tecnicamente Amelia non aspetta entrambi, ecco... quando mi ha invitato, ha parlato solo di me....." Si ferma. Non ci posso credere! Gli lascio immediatamente la mano. Cristo, non posso crederci! "Dakota..." Tenta di avvicinarsi.

"Non ho parole, Jamie.. perché non me lo hai detto e basta? Perché mentirmi e portarmi qui facendomi fare questa figura di merda!?" Chiedo, cercando di mantenere la calma. Siamo in pubblico, e non mi va di dare spettacolo. E per di più siamo vicino casa di sua moglie, e non le darei mai questa soddisfazione.

"Perché credevo che fosse implicito... non è questo grande dramma. Sei la mia ragazza, è ovvio che tu venga con me." Ribatte, gesticolando. Tenta di riprendermi la mano, ma io uso anche l'altra per mantenere il vassoio, in modo che non possa farlo. Ecco cos'era la brutta sensazione che sentivo.

"Evidentemente non per lei." Sospiro. "Mi stai portando ad una festa dove non sono invitata, per di più poi abbiamo anche una situazione complicata alle spalle... che diamine?!" Mi lamento, cercando il suo sguardo. Lui si guarda attorno e basta.

"Mi spiace. Non era mia intenzione." Scuote la testa, poi si avvicina a me e mi stringe le spalle. "Non era mia intenzione. Non c'è problema... siamo una coppia, è normale andare insieme alle feste. Adesso ci presentiamo lì e via... tutto finito."

"Ad una festa dove non sono stata invitata, per di più organizzata da una donna che mi odia e che vorrebbe farmi sparire dalla faccia della terra." Aggiungo.

"Come sei drammatica!" Ribatte, facendo una smorfia buffa. Io lo guardo con accondiscendenza, facendogli capire il mio punto. "Okay, scusami.. non pensavo che fosse una grande cosa, davo per scontato che fosse implicito. Ho sbagliato, ma adesso la chiudiamo qui e andiamo, per favore?" Chiede, quasi implorandomi. Io sbuffo. Le sue intenzioni non erano malvagie, ci metterei la mano sul fuoco, ma sarebbe stato diverso se me lo avesse detto subito. Dannazione! Mi tende la mano, in attesa. Io gliela stringo, dopo un lungo sospiro.

"E pensare che non volevi nemmeno che comprassi questi dolci..." Mormoro, alzando gli occhi al cielo. Almeno, forse quando vedrà questi dolci, li prenderà come un segno di pace e andrà tutto bene. Lui ridacchia e mi mette un braccio intorno alle spalle, stringendomi a sé. Ah, Dornan..... Cosa devo fare con te? Lascio che mi abbracci, perché in questo momento ne ho davvero bisogno. Siamo tremendamente in anticipo, dato che Jamie vuole stare un po' con le piccole prima che arrivino tutti gli ospiti. Una volta arrivati al vialetto di casa, mi chiede nuovamente se sono pronta. Io annuisco ed entrambi lo attraversiamo, raggiungendo il portone. Il giardino è pieno di camerieri che lavorano, sistemando tutto al meglio. Però devo ammettere che è un posto carino. Amelia viene ad aprirci dopo qualche secondo. Non sembra sorpresa dal fatto che ci sia anche io, grazie a Dio. Ci salutiamo educatamente, come sempre.

"Siete i primi! Lasciate pure i cappotti lì..." Ci dice, muovendosi velocemente verso la cucina, dove sparisce per qualche secondo. Jamie mi aiuta a sfilarmi il cappotto e poi lo ripone sul divano, insieme al suo. Amelia esce di nuovo dalla cucina, scrutandoci. Sembra davvero... indaffarata. "Come mai così in anticipo?" Ci chiede.

"In realtà volevo stare un po' con le bambine prima che arrivassero tutti, sai..." Le dice, piegando la testa di lato. Posso solo immaginare quanto sia eccitata Dulcie per tutto questo.. lei adora il Natale, proprio come me. Sarebbe stato bello decorare la casa insieme alle piccole, ma immagino che si siano divertite molto anche qui.

"Sono di sopra. La tata le sta preparando per la festa, ma credo che Dulcie sia già pronta da un po' quindi se ti va..." Lo informa, scrollando le spalle.

"Va Bene. Allora, vado..." Risponde, sospirando. Poi si gira verso di me. "Vieni con me?" Mi chiede.

"In realtà penso che resterò qui con Amelia." Rispondo, girandomi verso di lei. Non so chi abbia la faccia più sorpresa tra Jamie e lei. Wow... "Immagino che tu abbia bisogno di aiuto, io sono qui, quindi... posso aiutarti, se ti va." Mormoro. Lei guarda immediatamente Jamie, come se non sapesse cosa rispondere. Immagino che non si aspettasse questa risposta, così come Jamie.

"Beh..." Deglutisce. "In effetti, mi farebbe comodo.." Mi risponde, annuendo nervosamente. Sposta lo sguardo velocemente da me a lui, e poi di nuovo a me. "Ti.. ti aspetto in cucina, allora." Dice, prima di tornare velocemente in cucina.

"Urla, se ti serve aiuto." Mi dice Jamie, ironicamente. Mi lascia la mano e si allontana per le scale, prima di lanciarmi una strana occhiata alla 'ma che caz*o?'. Scuoto la testa, scioccata per via delle mie stesse parole. Evidentemente la mia bocca ha parlato prima di connettersi al cervello. Non so cosa diamine ne verrà fuori, ma ormai il dado è tratto. Buona fortuna a me!!

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Ultimo capitolo della giornata!

Damie • The love affair IIWhere stories live. Discover now