Damie • The love affair II

Capitolo 70.

▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte  qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

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Dakota's pov

Ovviamente non sono andata a dormire fino a quando la casa non è tornata come prima, e ci ho messo molto tempo.. il guaio non era semplicemente in salotto, ma ovunque!! Non voglio nemmeno pensare a cosa abbia passato in questi giorni. Da solo. Da una parte ha avuto ragione a voler provare, ma non doveva lasciare che questo lo divorasse o che lo facesse impazzire. Quando sono tornata in camera da letto, lui dormiva già profondamente, stretto al suo cuscino come solo un bambino sa fare. Non sono riuscita a non accarezzargli il suo caro viso, passandogli una mano tra i morbidi capelli. Sembra così forte e autoritario, ma in realtà è come un bambino che ha bisogno di tanto amore. Io mi sono messa a letto e l'ho abbracciato da dietro, dopo aver spostato la sua sveglia di qualche ora per farlo dormire di più. Ha bisogno di dormire, e domani sarò io ad occuparmi di tutto. E così ho fatto.. mentre lui dormiva, ho portato io le piccole a scuola e abbiamo fatto colazione fuori tutte e tre. Mi hanno fatto mille domande su cosa ho fatto e ho visto, sopratutto Dulcie che mi guarda con ammirazione infinita. Sono stata contenta di rispondere alle loro domande e raccontargli tutto, sono due bambina incredibilmente gentili. Dopo averle portate a scuola mi hanno salutata con un bacio sulla guancia, poi sono andata anche a fare la spesa, poiché ho trovato il frigo vuoto. Poi sono finalmente tornata a casa, ho messo la spesa apposto e, mentre ero girata verso il frigorifero, Jamie è apparso alle mie spalle.

"Buongiorno.." Mormora, con la voce impastata dal sonno. Indossa una maglietta bianca e i pantaloni del pigiama, proprio come ieri. Si siede sullo sgabello del bancone, passandosi una mano tra i capelli. E si lascia andare qualche sbadiglio.

"Buongiorno." Rispondo, allungando il viso verso di lui per baciarlo. Rimane con gli occhi chiusi per qualche secondo dopo avermi bachata. Sembra molto confuso, probabilmente non si è accorto di aver dormito così tanto. "Dormito bene?" Chiedo.

"Si, ehm.. sei stata tu a spostarmi la sveglia o..?" Chiede, facendo una smorfia buffa. Io rispondo piegando la testa di lato. "Okay, quindi.. mi hai fatto dormire qualche ora in più, hai pulito casa, hai portato le bambine a scuola e hai fatto la spesa. Sei diventata Wonder Woman?" Mi chiede, prendendomi in giro. Ah, la sua risata....

"No, sono semplicemente venuta meno a molti dei miei doveri senza motivo, quindi ho intenzione di rimediare.. e fare del mio meglio." Gli spiego, accennando un sorriso e stringendomi nelle spalle.

"Intanto tu hai fatto tutto questo in poche ore, io non sono riuscito a farlo in giornate intere" Ribatte, prima di alzarsi per prepararsi il suo solito thè. Deve sempre trovare qualche aspetto negativo dentro di sè, per dimostrare che gli altri sono migliori di lui. "Non posso credere di aver passato le ore del tuo ritorno a dormire, invece che stare con te.." Sbuffa. Io mi giro e lo abbraccio da dietro, lasciando perdere la spesa. Lui continua a preparare il suo thè.

"Abbiamo tutto il tempo per stare insieme. Manca ancora qualche giorno alla tua partenza, no? Quando devi andare in Scozia?" Gli chiedo, appoggiando la guancia spalla sua spalla.

"Il 4.. il giorno del tuo compleanno." Sbuffa. Ah, già.. avevo dimenticato che lui comincia a giocare il 5 ottobre, quindi deve andare almeno un giorno prima e non sarà con me per il mio compleanno. Si gira verso di me, mettendomi le mani sui fianchi. "Mi dispiace tanto..." Mormora.

"Tranquillo.." Scuoto la testa. "Non è un problema, non volevo fare niente di grandioso... alla fine è solo il mio 28esimo compleanno." Sollevo le spalle, stringendomi contro il suo petto. Ispiro forte il suo odore.. odore di casa.

"Non significa nulla... volevo stare con te. Potevamo festeggiare a modo nostro, almeno.." Dice, baciandomi velocemente sulle labbra. "Ti prometto che faremo qualcosa non appena tornerò, davvero!! Ah, mi sono dimenticato di dirti che le bambine quei giorni staranno con Amelia, tocca a lei.." Mi informa.

"Capito.." Rispondo. "Pare che le ragazze mi abbiano organizzato una grande festa a New York, quindi penso che le raggiungerò lì mentre tu sarai via. Pensavo di dover rimanere io con le piccole, quindi non ho detto nulla..." Gli spiego.

"Beh, Amelia deve vederle.. e poi ho pensato che non sarebbe stato il massimo farti fare la babysitter nel giorno del tuo compleanno." Mi dice, spostandomi i capelli dal viso. Accenna un sorriso, guardandomi con tutto l'amore del mondo.

"Non ho comunque molta voglia di festeggiare." Ribatto. Senza di lui non sarà la stessa cosa, quindi preferisco aspettare e stare insieme a lui.

"No, no.. non iniziare. Solo perché io vado via non significa che tu non puoi partire e festeggiare con le tue amiche. Ti chiederei di venire con me in Scozia, ma sarebbe inutile... non avrei molto tempo per stare insieme a te." Dice, abbracciandomi.

"Già.. vorrà dire che andrò dalle ragazze e poi festeggeremo insieme io e te." Appoggio la fronte contro la sua. Rimaniamo abbracciati per qualche minuto, poi lui si gira verso i fornelli e mette l'acqua calda nella sua tazza, aggiungendo la bustina del thè e dello zucchero. "Adesso, prendi il tuo thè e sparisci di qui... ho intenzione di preparare un bel pranzetto per te e voglio che tu sparisca per qualche ora."  Lo minaccio, puntandogli un dito contro.

"Mi stai cacciando?" Scoppia a ridere.

"Dai, ho solo bisogno di qualche ora! Tu vai a prepararti e poi magari porta fuori Zeppelin, non so... o gioca con Chicken." Appoggio i gomiti sul bancone, avvicinandomi a lui. "Voglio solo prepagate un bel pranzetto per il mio uomo..." Sorrido.

"Uhm..." Sorride a sua volta. "Okay... come vuoi." Dice, poi mi bacia all'improvviso, continuando a sorridere. E io posso solo desiderare di farlo sentire così per tutto il resto della nostra vita.

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Salve!
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