▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Niente di ciò che é scritto qui è dentro fa riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.
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Jamie's pov.
Dopo qualche ora, finalmente, riesco a convincere Dakota ad andare a casa nostra. Non ha parlato molto in auto, ma almeno mi ha permesso di guidare la sua macchina.
« Okay.. perché non fai a farti una bella dormita adesso? Io ho tutta la mia roba da sistemare.. » le propongo. Lei sospira e poi annuisce. « Dai, vengo con te. » le stringo le spalle ed entrambi andiamo in camera da letto. Si stende sul letto e io le rimbocco le coperte, lei mi sorride in risposta.
« Grazie perché ti prendi cura di me. » dice, stringendomi la mano. Mi chino su di lei, questo dolcissimo e adorabile essere umano, e le accarezzo il viso.
« È quello che voglio fare. » le dico. « Ora dormi, ti sveglio tra qualche ora. » le bacio la fronte e lei si accuccia dalla sua parte del letto, stringendo il bordo del cuscino a sé.
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È passata l'ora di pranzo ormai, e Dakota sta ancora dormendo. Avevo preparato un delizioso pranzetto per lei, per tirarla su, ma non credo che sia il caso di svegliarla. Non si è nemmeno accostata ad un letto, ieri notte, quindi non la sveglierò.
« Ehi.. » eccola che entra in cucina, si stiracchia e si strofina gli occhi. Indossa una maglietta nera lunga fino ai fianchi e ha i capelli tutti in disordine, ma io la trovo meravigliosa.
« Ehi. » le sorrido, squadrandola da capo a piedi. Sono letteralmente ipnotizzato da quelle meravigliose gambe snelle, che si muovono verso il frigo, cercando qualcosa da bere. « Avevo preparato un pranzetto delizioso per te, ma ormai l'ora di pranzo è già bella che passata. » le dico, mentre lei butta giù un bicchiere di succo di frutta.
« Awww. » mi sorride « Ti ringrazio.. ma non ho proprio fame adesso. »
« Non fa niente. » viene ad abbracciarmi. Io la stringo forte a me, appoggiando la guancia contro i suoi capelli. « Ti senti un po' meglio? » le chiedo.
« Si.. meglio. » mi sorride « I ragazzi vogliono uscire con me oggi, hanno qualcosa in mente per tirarmi su, ne sono sicura. Per te non è un problema se esco, vero? » mi chiede.
« No, certo che no.. sono contento se esci e passi del tempo insieme a loro. » le dico.
« Va bene.. » mi sorride.
« Ti va se guardiamo una di quelle cose orrende di Netflix che tu ami tanto? » le propongo. Lei fa una smorfia in risposta.
« Cosa? Ma tu stai davvero male se mi stai proponendo di vedere qualcosa su Netflix, odi sempre tutto ciò che scelgo.. o finisci per addormentarti. » ridacchia.
« Beh.. oggi mi va di guardare qualcosa per te. E poi l'ultima volta non è andata così male, ci penso ancora oggi a quella serie TV. » le dico.
« Oh ma davvero? » ride « Allora andiamo. Guardiamo 'quelle cose infernali' che piacciono a me. » dice, poi mi prende la mano e ci sistemiamo sul divano. Si sistema come sempre, con i piedi sulla mie gambe e io che le avvolgo un braccio intorno alle spalle. « Allora, cosa vediamo? » mi chiede.
« Fai tu. Per me va bene tutto. » le dico, spostandole i capelli dal viso. Non riesco a staccare lo sguardo da lei, mentre si concentra a cercare qualcosa di bello da vedere per entrambi. Si passa la lingua sul labbro inferiore, come sempre quando si concentra su qualcosa.
« Ecco! Vediamo questo. » esulta, poi posa il telecomando. Poggia la testa sulla mia spalla, e guardiamo il film.
Spero che questo riesca a farla stare meglio.
Dopo circa mezz'ora, mi accorgo che non sta più guardando il film. Ha la faccia rivolta dall'altra parte, immersa nei pensieri.
« Ehi.. » richiamo la sua attenzione. « Che c'è? Non ti piace? » le chiedo. Lei scuote la testa, poi si gira e rivela il suo sguardo triste. Le accarezzo il viso con il pollice. « Dakota... »
« È che... non so, mi sembra tutto così strano e ingiusto. » sbuffa « Sai, per il mio scorso compleanno.. mi ha regalato il suo vecchio pick-up, ha chiesto di farmi fare una foto insieme al suo regalo, e ora tiene quella foto sul suo comodino, proprio accanto al suo letto.. » sorride.
« Ricordo che eri molto felice quando lo hai ricevuto. Tuo nonno ti voleva davvero tanto bene, è stato fortunato ad averti come sua nipote, e ne sono sicuro. » le dico.
« Si.. » sorride « Una delle ultime cose che mi ha detto è che è orgoglioso di me e della donna che sono diventata. » dice.
« Aveva ragione.. » le dico « Anche io sono molto orgoglioso di te e della donna che sei. » le accarezzo il mento, e lei abbassa il viso, come se si sentisse imbarazzata. « E ti amo tantissimo. Dico davvero. Ecco perché odio vederti triste. »
« Non posso farci nulla, scusami. »
« Lo so. Ma voglio che tieni a mente ciò che hai detto a me quando è morto Don.. ricordi? Mi hai detto che le persone continuano sempre a vivere nei nostri ricordi, dentro noi e in ciò che facciamo, ecco perché nessuno muore mai davvero se non smetti di pensare a loro. » mi dice.
« Sembrano le parole di una persona molto saggia. È ovvio che le ho pronunciate io. » mormora lei, con aria vanitosa.
« Ah, si? » le faccio il solletico sui fianchi, e lei ride, cercando di sottrarsi dalla mia presa.
« Basta! » protesta. Le afferro il viso con decisione e la bacio, poi la lascio andare. Lei continua a ridacchiare. « Grazie per tutto quello che fai. » mi dice, prendendomi il viso tra le mani.
« Te l'ho detto, è quello che voglio fare. » la stringo di nuovo a me, baciandole i capelli.
Questo è davvero ciò che voglio fare.
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Che ne pensate?

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Damie • The love affair.
Fanfiction▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Alcune delle vincende scritte qui dentro fanno riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo. Nonostante tutti se lo...