Damie • The love affair.

Capitolo 63.

▸ Questa storia è un'opera di fantasia, puramente inventata dalla sottoscritta. Niente di ciò che é scritto qui è dentro fa riferimento a fatti realmente accaduti. Non intendo offendere o insultare nessuno in alcun modo.

・・・

Dakota's pov.

Ho deciso di uscire anche questa mattina. Mi fa davvero bene uscire ultimamente, vedere le persone, avere del tempo per pensare.. anche perché ho decisamente tante cose su cui riflettere. Tutto ciò che è successo con Jamie ieri mi ha scombussolata. Credo che abbia messo davvero 'fine' a tutto adesso, anche se in un modo che non farà altro che farmi sentire la sua mancanza ancora di più.

È ovvio che non é finita tra di noi.

Ci è bastato anche solo guardarci negli occhi un secondo per non capire più niente. Lo squillo del mio cellulare mi distoglie dai miei pensieri.

Ora chi sarà?

Quando prendo il cellulare dalla borsa, noto che il nome sullo schermo è quello di Jamie. Il cuore si ferma per un secondo.. mi chiedo cosa voglia, e perché mi stia chiamando.

« Pronto? » rispondo.

« Dakota, sono io.. » mormora. « Senti, ieri sera non sono più partito per Londra, sono ancora qui a Los Angeles e ho bisogno di parlarti. » mi dice. Di cosa vuole parlarmi? Credevo che, dopo ieri, avrebbe messo una pietra definitiva sulla nostra storia. Ma sembra impossibile, nessuno dei due ci riuscirà mai.

« Parlarmi di cosa? » chiedo.

« È una cosa di cui dobbiamo parlare faccia a faccia.. puoi raggiungermi qui? » mi chiede a sua volta.

« Jamie.. » sospiro « Non credo che sia una buona idea. Se abbiamo deciso di mettervi una pietra sopra, allora non dovremmo vederci.. con il rischio di ricascarci. Sappiamo benissimo cosa succede.. » provo a dire. Lui mi interrompe.

« È una cosa importante. Poi ti lascio in pace, devo solo chiarire una cosa. » dice, quasi implorandomi. Se me lo chiede, dopo quello che è successo ieri, allora si tratta di sicuro di una cosa importante.

« Va bene, dove sei? » gli chiedo. Anche se non capisco perché non sia venuto lui al nostro appartamento, come sempre. Forse nemmeno lui può sopportare tutti i ricordi di quel posto. Io so benissimo quanto è difficile stare lì dentro da soli. Lui mi dice l'indirizzo del suo hotel ed io vado alla mia macchina per raggiungerlo. Dopo una decina di minuti, raggiunto il suo hotel e chiedo di lui alla reception. Mi accompagnano alla sua suite, e quando Jamie apre la porta, rivela un viso stanco e addirittura triste.

Ha una faccia sconvolta...

A quanto pare non sono l'unica a stare male.

« Ciao. » dico, accennando un mezzo sorriso.

« Ciao. » cerca di sorridere, poi si sposta per farmi entrare. « Vieni, entra pure... »

« Grazie. » sospiro, stringendo il bordo della borsa, come per farmi forza. Nessuno dei due parla per qualche minuto, ci limitiamo solo a guardarci negli occhi. « Allora.... » mormoro, sperando di iniziare una conversazione.