One hundred and twelve.

523 81 4
                                    

-"Voglio solo dimenticare tutto quello che è successo." Disse il più piccolo. "Non voglio più pensare alle settimane trascorse separate. Voglio dimenticare anche quella giornata della vacanza sulla neve." Aggiunse. "Voglio fingere che non sia mai esistito. Ricavare da questa vicenda soltanto la parte più bella, la fiducia nei tuoi confronti e la certezza che il nostro amore sia abbastanza forte da reggere ai problemi." Continuò. "Voglio vivere questa nostra relazione e non parlare più di quanto accaduto. Voglio solo essere felice con te."
Benjamin gli diede un bacio a stampo e sorrise.
-"Allora dimentichiamo tutto." Rispose. "Esistiamo solo io e te, noi due, il resto è solo un dettaglio."
Il più piccolo sorrise al compagno e poggiò la testa sulla spalla di questo.
-"Credi che possiamo farcela?" Chiese il più piccolo e iniziò a sfiorare con le punte della dita il petto del maggiore, che a sua volta gli stava accarezzando i fianchi, evitando di solleticarlo per non interrompere quel momento tanto intimo.
Benjamin sorrise teneramente e gli baciò la fronte, facendolo a sua volta sorridere. Per quanto il più piccolo volesse negarlo, sembrare più duro di quanto in realtà non fosse, gli bastavano dei semplici gesti da parte di Benjamin per sciogliersi tra le sue braccia e sentirsi la persona più amata del mondo. Tra le braccia del più grande sentiva di essere al posto giusto, per quanto tempo potessero passare separati o a litigare, era felice di stare con lui. Sentiva che Benjamin fosse la sua persona.
-"Certo che possiamo farcela." Annuì Benjamin e gli accarezzò i fianchi. "Ci amiamo, è questo l'importante." Aggiunse. "È stato solo uno sbaglio, non distruggiamo tutto per questo motivo." Concluse e gli schioccò un sonoro bacio sulla guancia.
Il biondo sospirò, chiuse gli occhi e strofinò la guancia contro la spalla del più grande.
-"Mi sento uno stupido ad essere tanto melodrammatico." Disse il biondo. "So benissimo che cose del genere succedono quotidianamente, anche in famiglie sposate da anni e con figli e anche alla mia famiglia è successo. So benissimo anche che siamo due ragazzini, non siamo neppure maggiorenni, e siamo fortunati ad amarci così tanto da poter superare tutto." Continuò. "Mi conosci però, sono ansioso e perennemente insicuro. Ho paura di quello che potrebbe succedere."
Il più grande gli prese il viso tra le mani e fece unire i loro sguardi.
-" Qualsiasi cosa succeda l'affronteremo insieme, va bene?" Chiese il più grande. "Voglio stare al tuo fianco. Succeda quel che succeda." Aggiunse. "E adesso smettila di pensare cose negative e di sminuirti. Sei fantastico così come sei e, anche se potessi, non cambierei nulla di te." Continuò. "Sei perfetto, Federico."
Federico sorrise apertamente a quelle parole, senza fare nulla per mascherare la felicità che provava in quel momento.
-"E se smettessimo di parlare di questa storia?" Propose il più piccolo. "Pensiamo soltanto al presente. Il passato lasciamolo tra i ricordi, belli o brutti che siano."
-" Mi sembra un'idea stupenda." Sorrise il moro e gli accarezzò la testa. "Ti amo."
-"Ti amo anch'io." Replicò il più piccolo per poi far unire le loro labbra.

Dopo aver passato ore intere ad amarsi, abbracciati in quel grande letto, e a ridere delle cose più stupide nella loro stanza, ignorando il caos che aveva invaso questa da giorni ormai e i loro bagagli da disfare, i due giovani decisero di uscire da quella loro magica bolla per poter incontrare i loro amici che da giorni attendevano di rivedere Federico.
Benjamin sarebbe rimasto volentieri chiusi in camera loro, a recuperare il tempo perso in quegli ultimi giorni e a sentire il più piccolo parlare per ore di quanto fosse felice di aver, finalmente, recuperato il rapporto con suo padre. Il moro non avrebbe mai voluto far scoppiare quella bolla di tranquillità che alleggiava intorno a lui, ma sapeva benissimo quanto Federico volesse rivedere i suoi amici e quanto questi si fossero preoccupati per lui nei giorni precedenti.
-"Ben ma con che cosa hai lavato questo maglione?" Chiese Federico, mentre si dirigevano verso la mensa e si grattava le braccia coperte da un maglione azzurro che il moro aveva lavato recentemente. "Non mi ha mai dato fastidio, ma adesso mi prude tantissimo!" Esclamò.
-"L'ho lavato come fai di solito tu." Rispose il moro. "O almeno penso." Aggiunse e scrollò le spalle.
Il più piccolo aprì la porta della mensa e scosse la testa, sospirando rumorosamente.
-"Sei un caso perso." Disse, facendo ridacchiare il compagno per il suo tono di voce.
-"Federico!" La voce, particolarmente acuta, di Matthew fece sobbalzare i due ragazzi, che ci voltarono contemporaneamente.
I due ragazzi videro Matthew correre come un forsennato nella loro direzione, mentre gli altri ragazzi lo osservavano divertiti seduti ad un tavolo non troppo distante da loro. Se solo alle spalle del minore non ci fosse stato il muro, contro cui aveva urtato, Federico sarebbe caduto quando Matthew gli gettò le braccia al collo e si poggiò con tutto il suo peso su di lui.
-"Mi sei mancato tantissimo!" Esclamò e schioccò un sonoro bacio sulla guancia del più piccolo, che ridacchiò divertito.
-"Matthew attento!" Disse il moro. "Così vi farete male entrambi." Aggiunse e scosse la testa.
-"Oh, sì, scusa." Rispose il ragazzo e si allontanò dal più piccolo. "Venite, andiamo dagli altri." Aggiunse e, senza attendere che i due ragazzi gli rispondessero, saltellò verso il tavolo facendo ridere i suoi amici.

-"Era ora tornassi, questo posto non era lo stesso senza di te." Disse George, quando Benjamin e Federico si sedettero, e diede una pacca sulla spalla del biondo.
-"Immagino." Rispose Federico e sorrise. "Questo college deve essere stato proprio una noia senza di me." Aggiunse e assunse un'espressione soddisfatta. "Del resto, sono io l'anima di questo posto."
-"Ora non montarti la testa." Ridacchiò Jeremy, che con un braccio cingeva le spalle del suo fidanzato Sam. "C'era soltanto uno stupido in meno." Aggiunse e guardò divertito il più piccolo.
Il biondo sbuffò sonoramente e strinse il braccio del fidanzato, che lo strinse in un abbraccio.
-"Che cattivi che siete." Borbottò il biondo. "Ma tu non la pensi così, vero amore?" Chiese al più grande e sporse il labbro inferiore.
-"Certo che no, piccolino." Sorrise Benjamin e gli baciò la fronte.
-"Siete tornati insieme?" Chiese Sam, che stava mangiucchiando una fetta di pane.
Il moro annuì vigorosamente e sorrise.
-"Questo piccolino non riesce a stare senza di me." Ridacchiò e gli accarezzò la testa.
-"Sei tu quello che mi ha seguito ad Atlanta." Replicò Federico. "E mi ha cercato ovunque."
-"Ehi, anche noi ti abbiamo cercato!" Esclamò Matthew e alzò un braccio, per attirare l'attenzione del minore.
-"Lo so, ragazzi, e ve ne sono grato."
-"Sono molto felice che siate tornati insieme." Sorrise Sam. "Siete davvero belli insieme." Aggiunse. "Non lo pensi anche tu, Jeremy?"
Jeremy fece una strana smorfia e scrollò le spalle.
-"Attento a ciò che fai, Benjamin, ti tengo d'occhio." Disse. "Se dovessi sbagliare di nuovo non la passerai tanto liscia. Attento."

The college || Fenji.Where stories live. Discover now