Dopo lo sgradevole incontro con Tony, che il biondo aveva capito fosse una vecchia conoscenza del suo fidanzato con cui non era mai trascorso buon sangue, Benjamin aveva portato via il più piccolo seguiti da Wyatt mentre Tony continuava a blaterare qualcosa che nessuno dei tre ragazzi riuscì a capire.
-"Benjamin chi era quel ragazzo?" Gli chiese Federico, capendo soltanto quel giorno quanto poco sapesse delle persone che il suo fidanzato frequentava a San Francisco. Il moro gli aveva detto che organizzava molte feste, di conseguenza conosceva molte persone, ma riteneva davvero suoi amici solo quattro o cinque persone, tra cui aveva scoperto ci fosse Wyatt, ma non gli aveva mai parlato di nessuno di questi restando sempre nel vago con frasi tipo 'sono delle brave persone' o cose del genere.
-"Nessuno di importante, un pallone gonfiato che vorrebbe essere me e avere la mia vita." Rispose il moro, mentre continuava a stringergli la mano e a camminare diritto senza una reale meta.
-"Da quando non ci sei si sente il pallone del mondo." Disse Wyatt, che affiancava il minore dal lato opposto a quello dove si trovava Benjamin. "Pietoso." Commentò e storse il naso.
-"Tanto resterà per sempre una nullità, prima o poi capirà che non è colpa mia se non è in grado di avere una personalità è una vita sua." Replicò il più grande, con tono piatto, sinceramente disinteressato a Tony e quello che gli succedeva. Da piccolo aveva provato ad essere amico di quel ragazzo, che era decisamente ossessionato da lui, ma con il tempo questo aveva iniziato ad infastidirlo e da parte di Tony era nata una sorta di rivalità, nella sua vita non faceva altro che cercava di essere come Benjamin e, perché no, anche essere migliore di lui. "Ma non parliamo più di lui, non ha alcuna importanza."
Federico, ad un certo punto, si fermò nel bel mezzo della strada e lasciò la mano del fidanzato che si voltò, imitato poco dopo dall'amico.
-"Piccolo che succede?" Gli domandò il moro e aggrottò la fronte.
-"Perché non mi hai mai parlato dei tuoi amici qui a San Francisco?"
-"Tony non è un mio amico." Replicò il maggiore, sorpreso da quella improvvisa domanda. Anche da sola capiva di aver poi volte parlato con il minore della sua vita a San Francisco, ma non di essere mai entrato nello specifico parlando con i suoi amici. "Per questo non ti ho parlato di lui, non ho interesse a parlare di qualcuno con cui non ho un bel rapporto." Aggiunse e scrollò le spalle.
-"Wyatt però lo è." Controbatté Federico. "O non hai interesse a parlare nemmeno di lui?" Lo provocò il ragazzo e assottigliò gli occhi azzurri, messi in risalto dalle sue guance rosse dovute al freddo.
Benjamin sospirò e si avvicinò a lui.
-"So quello che stai pensando."
-"E a che cosa sto pensando?" Rispose, prontamente, il più piccolo senza dargli la possibilità di completare la sua frase.
Benjamin sorrise e gli toccò le buffe orecchie del cappello e poi scese ad accarezzargli la guancia gelata.
-"Che non voglio condividere con te cose che riguardano la mia vita, che voglio tenerti fuori e dividere la mia vita a Monterey e quella qui a San Francisco." Disse, consapevole di aver ragione e il minore glielo confermò quando spalancò la bocca. "Ma non è così, pensi davvero che se avessi voluto tenerti fuori dalla mia vita ti avrei portato qui e ti avrei presentato come il mio fidanzato?"
-"Beh... e- ecco, n- no." Sospirò il biondo e abbassò il capo, sentendosi improvvisante uno stupido.
-"Esatto, no." Annuì il più grande. "Ma hai ragione, ho sbagliato a non parlarti dei miei amici quindi adesso rimedierò." Aggiunse e si voltò verso Wyatt, che si era appoggiato ad una parete a fumarsi una sigaretta per evitare di disturbare la cosa. "Wyatt a quest'ora di solito erano sempre al parco, sai se ci sono anche adesso?" Chiese al suo amico.
Wyatt annuì ed espirò una nuvoletta di fumo.
-"Le nostre abitudini non cambiano." Rispose l'amico.
-"Allora avvisali che stiamo arrivando, c'è qualcuno che voglio presentargli."A San Francisco le temperature erano più basse di quando il più piccolo si aspettasse, per questo motivo il ragazzo aveva deciso di passare tutte le festività rinchiuso in casa del più grande nonostante questo ogni giorno gli chiedesse di uscire, per sua fortuna Meredith era dalla sua parte ed era arrivata Serena che, freddolosa come lui, ogni giorno trovava qualche attività da fare in casa che coinvolgesse tutta la famiglia, compreso quel musone che Federico aveva scelto come fidanzato.
Il più grande, così come gli aveva promesso, quel giorno con Wyatt gli aveva presentato i suoi amici. Cinque ragazzi totalmente diversi tra loro ma tutti gli avevano fatto una buona impressione, erano molto felici di rivedere Benjamin e capire finalmente perché fosse andato via senza dare alcuna spiegazione, erano anche felici che avesse trovato una persona da amare e che lo amasse. Avevano visto Benjamin cambiare una ragazza dopo l'altra senza mai andare oltre il sesso, era giunta l'ora che trovasse qualcuno che lo rendesse davvero felice.
-"Grazie." Gli aveva detto Federico, dopo essere ritornati a casa quel giorno. "Grazie per avermi fatto conoscere i tuoi amici."
-"Voglio che tu faccia parte della mia vita e per farlo devi conoscere tutti gli aspetti di questo. Se tu volessi sapere qualsiasi altra cosa di me basta chiedere, per te sono un libro aperto, ricordalo."-"Federico ma è possibile che tu abbia ancora il pigiama?!" Strillò Benjamin mentre, alle otto e mezzo di sera del 31 dicembre, scendeva le scale vestito con un completo nero e una cravatta che sembrava lo stesse soffocando.
-"Perché?" Borbottò Federico, intento a mangiare dei biscotti al cioccolato.
-"Tra mezz'ora arriveranno gli invitati, ti ricordi che giorno è oggi?!"
-"Il 31 dicembre." Rispose Federico, con la bocca piena di biscotti. "E ci sarà il cenone per capodanno, lo so." Aggiunse e ingoiò i biscotti.
-"Allora corri a cambiarti!" Esclamò il moro. "Fila di sopra e lascia stare i biscotti, sono per gli ospiti."
-"Tecnicamente anch'io sono un ospite." Replicò il più piccolo.
-"Federico!"
-"Okay, okay, vado ma non ti arrabbiare altrimenti diventi brutto e ti lascio." Borbottò Federico e, dopo aver messo su un broncio adorabile, salì al piano di sopra, facendo una linguaccia al fidanzato quando gli passò accanto.-"Federico, aspetta un momento!" Paul bloccò Federico poco prima che questo entrasse nella stanza per cambiarsi.
-"S- sì?" Balbettò Federico, sorpreso che Paul lo fermasse. In quei giorni non aveva mai parlato da solo con l'uomo, mentre con Meredith faceva lunghe e interessanti chiacchierate, e non sapeva come comportarsi con te.
-"Possiamo parlare?" Gli chiese l'uomo e lo raggiunse.
-"C- certo." Annuì Federico e si appoggiò allo stipite della porta. "Ho fatto qualcosa di sbag..."
-"Nono, assolutamente, non hai fatto nulla di male." Lo rassicurò Paul. "Volevo solo scusarmi con te."
-"Con me? E perché?" Aggrottò la fronte Federico.
Paul sospirò e si passò una mano tra i capelli, sistemati all'indietro per la cena.
-"Per aver preso informazioni su di te, per aver violato la tua privacy soltanto per trovare un buon compagno di stanza per mio figlio." Spiegò Paul. "Ti ho trattato come se fossi solo un oggetto, tra i tanti, da scegliere dando per scontato che a te sarebbe andato bene e mi dispiace moltissimo. Scusami." Si scusò l'uomo. "Ho avuto, per fortuna, l'opportunità di conoscerti meglio e ho capito che sei davvero un ragazzo fantastico e grazie a te Benjamin è felice come non mai.
È cambiato, è diventato più maturo e responsabile e ha imparato a non dare per scontato le persone, per di più abbiamo anche iniziato ad avere un vero rapporto padre e figlio e lui non mi vede più come un mostro, ed è successo solo grazie a te."
Il biondo scrollò le spalle e sorrise.
-"All'inizio anche a me ha dato un po' di fastidio l'essere scelto tra gli altri, come se ci fosse un catalogo, ma così ho avuto la possibilità di conoscere Benjamin e per me questo è molto più importante." Rispose. "Non è solo lui ad essere più felice, lo sono anch'io. Benjamin mi rende la persona più felice del mondo, mi ritengo davvero fortunato ad averlo al mio fianco e sono felice di avervi aiutato a ricostruire il vostro rapporto. Voglio solo il meglio per lui."
Paul sorrise e poggiò una mano sulla spalla del minore.
-"Sei una brava persona, Federico."
-"Io lo sapevo! Sapevo che eri ancora in pigiama!" Gridò Benjamin, che a grandi passi stava raggiungendo il ragazzo. "I primi ospiti sono arrivati, vuoi muoverti?!"
-"Come sei pesante." Sbuffò Federico e alzò gli occhi al cielo.
Paul ridacchiò e si voltò verso il figlio.
-"Trattalo bene, Benjamin, è un ragazzo d'oro. Non fartelo scappare."

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The college || Fenji.
FanfictionThe college || Fenji. «Un eccesso di troppo costringerà un ragazzo, abituato al lusso, a rinunciare a tutte le sue abitudini. Tra quei bianchi corridoi la sua vita cambierà. Lui cambierà.»