Benjamin aveva pronunciato quelle parole con tutto il disprezzo che aveva, aveva caricato ogni parola d'odio e lo aveva sputato in faccia ai genitori del più piccolo, con la sola intenzione di far provare loro almeno un briciolo di quello che aveva provato, e stava provando, Federico in quegli anni.
Taylor e Roger, che in fin dei conti neppure sapevano chi fosse quel ragazzo che gli stava gridando quanto fossero pessimi come genitori, restarono senza parole mentre osservavano quel ragazzino basso e tatuato difendere con le unghie e con i denti Federico, che se ne stava dietro di lui in silenzio a guardarlo con gli occhi lucidi ed entrambi i genitori sapevano benissimo che non erano lacrime di tristezza per quelle parole ma di gioia perché, finalmente, qualcuno stava prendendo le sue difese e lo capiva. Benjamin lo capiva senza giudicarlo.
-"Non meritate Federico, lui è troppo per voi." Disse Benjamin e prese la mano del fidanzato, per poi accarezzargli il dorso con un pollice nel tentativo di tranquillizzarlo. "Adesso andiamo via, okay?" Gli disse e abbozzò un sorriso.
-"D- devo salutare i m- miei fratelli..." Balbettò Federico, mentre con la coda dell'occhio teneva d'occhio i suoi genitori, ancora troppo sconvolti per fare qualsiasi azione. "E anche i m- miei n- nonni..." Aggiunse e in quel momento un'idea gli balenò per la testa, non ebbe però l'occasione di proporla all'altra perché Roger e Taylor si avvicinarono ai due, lui abbastanza tranquillo mentre Taylor sembrava una furia.
-"Federico potremmo parlarne in privato?" Gli chiese Roger. "Magari in casa, evitando di dare spettacolo in strada." Aggiunse.
-"Per sei anni non ne hai voluto parlare, perché adesso sì?" Replicò Federico e strinse la mano del fidanzato, quel semplice gesto bastò per infondergli il coraggio di cui aveva bisogno. "Perché siamo in pubblico? O perché qualcuno lo ha saputo e vuoi evitare i danni?" Continuò.
-"Portagli rispetto, ragazzino." Ringhiò Taylor, con i pugni serrati e l'espressione minacciosa rivolta verso il più grande che, però, la stava ignorando.
-"Sei stata tu la prima a non portargli rispetto andando a letto con un altro e nascondendogli la verità." Controbatté Federico e vide la madre sobbalzare. "Non ho più nulla da dirvi, mi avete chiesto di passare meno tempo possibile in questa casa e lo farò. Verrò soltanto per i miei fratelli ma con voi ho chiuso, dimenticatevi pure di me." Continuò il ragazzo. "Non ho bisogno di voi. Non più."Dopo quelle parole la giovane coppia lasciò la casa dove Federico era cresciuto, salirono nell'auto che aveva accompagnato Benjamin dall'aeroporto di Atlanta a casa del minore e il moro fece cenno all'autista di lasciarli solo qualche minuto.
-"Stai bene?" Gli chiese il diciassettenne e gli prese entrambe le mani. "Sei arrabbiato con me per quello che ho fatto?"
Federico scosse la testa e sorrise al fidanzato, per poi tirarlo verso di lui.
-"Non sono arrabbiato con te e, sì, sto bene." Rispose. "Mi sembra di essermi finalmente tolto un peso dal petto. Era da anni che subivo credendo di meritarlo, ma grazie a te ho capito che non era così e oggi sono riuscito a dirlo anche a loro." Continuò. "Da oggi so che sarà tutto più facile e bello, non mi farò più problemi per persone che non mi vogliono bene. Voglio dedicarmi soltanto alle persone che amo e che mi amano." Aggiunse.
-"Allora spero di essere tra queste." Sorrise il moro.
Il più piccolo invitò l'altro a sedersi sulle sue ginocchia e questo non se lo fece ripetere due volte.
-"Tu sei al primo posto." Rispose il più piccolo e gli diede un bacio a stampo. "Vorrei però farti conoscere anche le altre persone di questa lista."
-"Che intendi dire?" Aggrottò la fronte Benjamin.
-"Hai da fare per i prossimi tre giorni?"Il più piccolo propose al fidanzato di fermarsi lì ad Atlanta e passare gli ultimi giorni di vacanza a casa dei suoi nonni. Federico voleva davvero passare qualche giorno con la sua famiglia, vedere i suoi fratelli e coccolarli come meglio poteva. Li vedeva pochissime volte e ogni volta gli sembrava sempre di star perdendo fasi importante della loro vita, Stephan stava per diventare adolescente e avrebbe voluto essere per lui quel sostegno che non aveva mai potuto avere, così come anche per Lucy che quell'anno aveva iniziato l'asilo.
Benjamin non aveva avuto bisogno di pensarci molto per dare una risposta al fidanzato, sarebbe stato molto felice di conoscere meglio la famiglia del più piccolo e passare qualche giorno con loro. Per di più capiva perché Federico ci tenesse tanto, Monterey era molto distante da Atlanta e con il pessimo rapporto che aveva con i suoi genitori era praticamente impossibile avere contatti con i suoi fratelli.-"Sei sicura che non disturbiamo, nonna?" Gli chiese Federico, mentre sistemava le valigie nella stanza degli ospiti.
-"Tu non disturbi mai, tesoro mio." Replicò la nonna e sorrise al moro. "Ovviamente anche tu non disturbi, tesoro, anzi gli abbiamo chiesto noi di poterti conoscere." Aggiunse. "E per festeggiare il tuo arrivo qui, tuo nonno è andato a prendere i tuoi fratelli per passare la serata tutti insieme. Spero ti faccia piacere."
I due ragazzi erano arrivati da circa mezz'ora a casa dei nonni del minore, non appena Federico aveva detto loro che volevano fermarsi da loro per qualche giorno avevano esultato di gioia, per poi abbracciare Benjamin e dargli il benvenuto in famiglia.
-"Certo che mi fa piacere, sai che li adoro." Sorrise Federico e aprì le loro valigie.
L'anziana donna si voltò verso il moro e gli sorrise.
-"Tu invece hai fratelli o sei figlio unico?"
-"Ho una sorella maggiore, signora."
-"Non chiamarmi signora, mi sento già abbastanza vecchia quando mi guardo allo specchio, chiamami Abigail." Replicò la donna dagli occhi chiari. "E lo stesso vale per mio marito, lui chiamalo pure Theo." Aggiunse e il maggiore annuì. "Da dove vieni, Benjamin? Frequenti lo stesso college di Federico."
-"Io vengo da San Francisco e sì, frequento lo stesso college di Federico. Ho iniziato quest'anno e condividiamo la camera."
-"Allora poveri i vostri vicini di camera, immagino che non li farete mai dormire la notte." Rise la donna, facendo arrossire entrambi.
-"Nonna!" Strillò imbarazzato Federico.
-"Non scandalizzarti, piccolo, sono cose naturali. Come pensi sia nata tua madre?"
Il biondo sospirò e scosse la testa vigorosamente, come se volesse eliminare dalla mente una brutta immagine.
-"Non voglio pensarci. Non voglio pensarci. Non devo pensarci." Cantilenò il ragazzo, facendo ridacchiare la nonna e il fidanzato.
-"I tuoi genitori sanno che rimarrai qui?" Continuò a domandare a Benjamin.
-"Certo."
-"Ora arriviamo alla domanda più importante." Disse Abigail, diventando improvvisamente seria.
-"Mi dica pure." Annuì Benjamin.
-"Tu ami mio nipote?" Chiese la donna. "Perché in caso contrario potrei davvero non rispondere delle mie azioni. Federico è come un figlio per me, è la persona più importante della mia vita e non permetterei mai a nessuno di trattarlo male e ferirlo, ha già sofferto abbastanza in vita sua e merita qualcuno che lo renda felice."
-"Dai nonna, lascia stare, così lo metti in imbarazzo." Tentò di cambiare argomento il più piccolo.
-"L'amore non dovrebbe metterlo in imbarazzo, Federico."
-"Non è così infatti." Replicò Benjamin. "Io amo Federico, lo amo tantissimo. Lui sa benissimo che non sono mai stato un grande fan dell'amore, volevo stare il più lontano possibile da questo sentimento ma con lui è stato talmente tanto naturale che non ho potuto fare nulla per fermarlo. So bene quanto ho sofferto e voglio fare il possibile per evitare che soffra ancora.
Federico è anche la persona più importante della mia vita e sono disposto a tutto per lui. Tutto."

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The college || Fenji.
FanfictionThe college || Fenji. «Un eccesso di troppo costringerà un ragazzo, abituato al lusso, a rinunciare a tutte le sue abitudini. Tra quei bianchi corridoi la sua vita cambierà. Lui cambierà.»