"Cosa vuoi fare Ramón?" - chiese Ruth ridendo vedendolo dirigersi verso il muro dell'edificio vicino agli studi dove c'era scritto Te amo 8-1-2015 ❤️ - "Scrivere il tuo nome" - le rispose e facendo finta di avere in mano una bomboletta spray scrisse il suo nome e lei lo filmò. María, che era appena scesa dalla macchina, assistette alla scena - "Ciao! Cosa state facendo?"
"Ramón voleva aggiungere il mio nome" - le rispose indicandole la scritta. In un primo momento rise poi un'ombra scese sul suo volto. Non poteva negare che tra di loro ci fosse uno splendido rapporto ma un'amicizia non le bastava, non più, voleva essere il suo primo pensiero al mattino e l'ultimo prima di addormentarsi proprio come succedeva a lei.
"Ciao María" - si avvicinò per salutarla non appena la vide - "Ciao" - gli rispose e ricambiò il bacio che aveva appena ricevuto da lui sulla guancia.
Non era la prima volta che lo vedeva scherzare così con qualche altra sua collega, era nella sua indole scherzare con tutti. Al mattino, infatti, passava in tutti i camerini per parlare un po' prima di iniziare a lavorare. Ultimamente, però, le attenzioni verso le sue colleghe le avevano iniziato a creare un pizzico di invidia o forse doveva dire di gelosia.
Mentre si stava allontanando vide Ramón tornare da Ruth ed abbracciarla, abbracciarla come faceva con lei... Senza che se ne accorgesse una lacrima scese dai suoi occhi e raggiunse le sue labbra. Delusa e confusa andò a lavorare.
*
Il giorno dopo si presentò sul set con un bellissimo vestito; voleva vedere come si sarebbe comportato e se finalmente avrebbe ottenuto la dichiarazione d'amore tanto sognata.
Appena mise un piede dentro agli studi Ramón si precipitò a salutarla - "Buongiorno, come stai? Oggi sei particolarmente bella"
"Ti ringrazio, sto bene e tu? Arrivi sempre prima sul set?"
"Ultimamente il mio autista ha fretta"
"Ho notato" - scherzò dirigendosi verso il suo camerino e lui la seguì. Appoggiata la borsa accese le luci intorno allo specchio e si guardò in volto per un attimo poi iniziò a raccogliere i capelli in varie ciocche che fissò successivamente al cuoio capelluto. Ramón le si avvicinò lentamente e sorridendole attraverso lo specchio la abbracciò da dietro.
Quello era il loro abbraccio. Non potevano iniziare a lavorare senza. Solitamente durava alcuni minuti perché nel frattempo ne approfittavano per parlare.
La osservò per alcuni secondi poi le lasciò un dolce bacio sulla guancia - "Ora devo finire di prepararmi, lasciami" - gli chiese lei - "C'è qualcosa che non va?" - le domandò lasciandola libera dal suo abbraccio, l'ultima cosa che voleva era infastidirla - "No" - gli rispose seria prendendo un'altra forcina ma Ramón appoggiò la mano sulla sua e poi la fece voltare verso di sé - "Non mentirmi, qualcosa ti ha dato fastidio, non sei mai tu a separarti per prima dai nostri abbracci..."
"Oggi sono in ritardo" - inventò - "Ma se sei addirittura in anticipo di cinque minuti?! Avanti María" - la mise alle strette bloccandola con la schiena a pochi centimetri dallo specchio - "sei arrabbiata con me perché arrivo sempre prima di te?" - María scosse la testa negativamente e rise; solo a lui poteva venire in mente di scherzare in quel momento ma stranamente questo non la fece arrabbiare - "allora perché i completi maschili stanno meglio a me?"
"Smettila!" - gli chiese con un sorriso - "Lo farò quando mi dirai la verità. Che cosa ti ha infastidito?"
"In effetti hai ragione... quello che mi ha infastidito è stato vederti abbracciare Ruth, ieri, come hai fatto con me poco fa... Mi avevi giurato"
"Che avrei abbracciato solo te in quel modo" - completò lui la frase - "Scusami, non volevo infrangere la promessa, l'ho fatto senza rendermene conto" - le disse veramente dispiaciuto - "Ora sono davvero in ritardo, scusami" - gli appoggiò una mano sul petto per farlo spostare e poi tornò a sistemarsi i capelli, non aveva intenzione di continuare quella conversazione.
*
Se il giorno prima non faceva fatica a credere a chi le diceva che era stupenda, quel giorno era l'esatto opposto. Si sentiva ed era uno straccio.
In tutta la notte aveva dormito solo un paio d'ore a causa di una rapina nel negozio accanto al suo hotel. L'allarme antifurto si era alternato con le sirene della polizia e la confusione della gente per strada per tutta quanta la notte.
Si tolse gli occhiali da sole solamente una volta entrata nella sala trucco ma nemmeno le truccatrici poterono fare miracoli. Per rimanere sveglia andò alla macchinetta del caffè e prese un caffè ristretto doppio.
"Buongiorno" - sentì dire alle sue spalle da Ramón - "Non proprio... ma spero che per te lo sia" - gli rispose amabilmente - "Come mai?"
"Stanotte non ho chiuso occhio"
"Se oggi pomeriggio vuoi dormire invece che ripassare le scene con me non c'è problema"
"No, preferisco ripassare perché sono così confusa che non ricordo niente"
"Va bene, buona giornata"
"Grazie" - lui le diede un bacio e andò a cambiarsi.
Finita la pausa pranzo la raggiunse in camerino per ripassare le scene come era loro abitudine ma già dopo pochi minuti si accorse della sua grande stanchezza - "María ti si chiudono gli occhi... sdraiati meglio così almeno ti riposi un po'; se vuoi puoi appoggiare le tue gambe sulle mie"
"Volentieri, grazie" - si sistemò e ripresero a studiare - "Francisca non puoi fare sempre di testa tua, ascoltami questa volta" - disse Ramón aspettando la battuta di María che tardava molto ad arrivare, alzò gli occhi e si accorse che lei si era addormentata.
Rimase ad osservarla a lungo, era così bella mentre dormiva. Passati dieci minuti si alzò, spostandole delicatamente le gambe, perché lei potesse continuare a dormire comodamente. Quando fece per aprire la porta ed andarsene la sentì farfugliare qualcosa, si voltò ma la vide dormire, aspettò un attimo e poi decise di andare ma proprio in quel momento la sentì pronunciare il suo nome - "Ramón..."
"Sono qui" - le rispose credendo fosse sveglia ed avvicinandosi nuovamente a lei - "Il... no.. lei.."
"Cosa stai dicendo?"
"Voglio..."
"Cosa?"
"Solo me... testa" - furono le ultime parole che riuscì a comprendere poi la vide agitarsi e fu costretto a svegliarla. Passandole una mano sui capelli richiamò la sua attenzione - "María, svegliati" - le chiese dolcemente ma lei fece un salto sul divano - "Tranquilla, va tutto bene, stavi solo sognando" - le disse cercando di calmarla - "Ramón!" - pronunciò preoccupata - "Perché mi guardi così? Anche in sogno hai detto il mio nome"
"Tu cosa... cosa hai sentito?" - gli chiese cercando di non agitarsi - "Hai farfugliato qualcosa come: Ramón, lei, solo me, testa. Cosa volevi dire?"
"È meglio che io vada" - esclamò alzandosi dal divano; i suoi timori erano fondati.
"Ah no! Se in un tuo sogno ci sono anch'io voglio sapere il mio ruolo"
"Non me lo ricordo"
"Se non te lo ricordassi non mi avresti chiesto cosa ho sentito..." - le fece notare - "Non farti strane idee, il mondo non gira intorno a te!" - gli rispose bruscamente e lui ci rimase male - "C'è un motivo specifico per il quale sono due giorni che sei così scontrosa con me? Sai che mi piace scherzare e credevo piacesse anche a te. In ogni caso ora me ne vado, così non ti importuno oltre" - le disse amareggiato dirigendosi verso la porta - "Scusami, Ramón, non te ne andare!"
"Dammi un buon motivo per restare, uno solo te ne chiedo".
María riuscirà a trovare un motivo valido per farlo rimanere? Gli dirà la verità?
🤷🏻♀️💕

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E se... mi innamorassi di te?
FanfictionRaccolta di storie, con protagonisti María Bouzas e Ramón Ibarra. Cosa succederebbe se si sentissero attratti l'uno dall'altra, o se addirittura fossero innamorati? IMPORTANTE: Ci tengo a ricordare che nella realtà loro sono solamente amici; tutto c...