Neve - 3

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María passò la mattinata a riempire lavatrici e a stenderle in salone nella speranza che i suoi vestiti si asciugassero presto. Prima di pranzo lavò il bagno e rifece i letti di entrambi, era il minimo che potesse fare per ringraziarlo. Ramón, invece, pulì la cucina ed il soggiorno.

Dopo aver mangiato fecero una piccola siesta, entrambi ne sentivano la mancanza visto che non era concessa loro durante la settimana. Quando si svegliarono lui le fece una proposta - "Ti andrebbe di fare una passeggiata? Il tempo è migliorato"

"Con mezzo metro di neve?"

"Vediamo cosa riusciamo a fare ma intanto prendiamo un po' di aria e ci godiamo questo miracolo"

"D'accordo" - rispose convinta. Ramón le prestò un paio di scarpe ed una giacca pesante, oltre al resto dei vestiti che le aveva dato al mattino, ed uscirono di casa. Si accorsero subito che era molto faticoso camminare ma riuscirono lo stesso ad allontanarsi di qualche metro.

Quel paesaggio innevato era davvero stupendo, regnava il silenzio interrotto solo dal canto di qualche uccellino.

Stanca di camminare prese un po' di neve, ne fece una palla e la lanciò contro la schiena di Ramón che stava camminando davanti a lei - "Vuoi la guerra?" - le domandò voltandosi e lanciandole a sua volta una palla di neve. Intrapresero così una durissima battaglia che li fece ridere e cadere a terra più volte. Stremati, dopo dieci minuti, si arresero entrambi e si sdraiarono su quel morbido manto nevoso per riprendere fiato; poco dopo tornarono a casa. Erano bagnati dalla testa ai piedi ed ormai iniziavano a sentire freddo - "Temo mi dovrò mettere il pigiama" - osservò lei ridendo - "Prima però vatti a fare una doccia calda"

"Dopo la faccio, vai tu ora"

"Non se ne parla, prima le signore"

"Cinque minuti e ho finito!" - gli promise dandogli un bacio sulla guancia.

Come promesso fece veloce, si vestì e tornata in salone controllò se c'era qualche suo vestito asciutto. Mentre lui si andò a fare la doccia lei decise di preparare un'ottima cenetta; doveva sdebitarsi ed in cucina era bravissima. Guardando cosa c'era in dispensa e nel frigo trovò gli ingredienti giusti per preparare una squisita empanada gallega.

Ramón uscì dalla doccia solo dopo una decina di minuti, amava sentire l'acqua calda scorrere lungo il suo corpo. In accappatoio si diresse in camera per cercare dei vestiti asciutti e mentre si stava vestendo un delizioso profumo di cipolla arrivò fino a lui. Scese le scale e trovò María intenta a cucinare - "Spero tu non ti sia offeso se per questa sera ho messo mano alla tua cucina, volevo preparare la cena"

"Non ce n'era bisogno, lo avrei fatto io"

"Lo faccio con piacere" - gli assicurò - "Cosa stai cucinando?"

"Empanadas" - gli rispose guardandolo maliziosamente - "Io adoro le tue empanadas!"

"E secondo te perché te le sto cucinando?"

"Sei meravigliosa!" - le disse lasciandole un bacio sulla guancia e poi rimase vicino a lei per osservarla mentre finiva di cucinare.

Ormai ci stavano prendendo gusto a mangiare insieme, a vivere insieme; si respirava tranquillità e gioia in quella casa.

Visto che ne avevano il tempo decisero di vedere un film; si attrezzarono con coperte e cioccolata calda poi lo fecero iniziare. Quella sera non erano particolarmente stanchi così quando il film terminò si misero a chiacchierare.

Erano tante le cose che ogni giorno volevano condividere con l'altro ma con i ritmi di lavoro che avevano riuscivano a dirsi solo quelle più urgenti ed importanti. Quei giorni erano un regalo; erano costretti a stare insieme, erano costretti a fare qualcosa per passare il tempo.

La domenica mattina María si svegliò, controllò la situazione dei trasporti, lesse che si sarebbe regolarizzata solo la mattina del lunedì così si mise l'anima in pace e decise di rimanere a Madrid, non aveva senso tornare a casa per poche ore.

Scese in cucina ma si accorse di essere sola, lui stava ancora dormendo. Non le andava di fare colazione così, per aspettarlo, si mise a studiare le scene per la settimana.

Una mezz'ora più tardi lui la raggiunse - "Buongiorno. Hai già mangiato?" - le chiese dolcemente - "No, ti stavo aspettando" - gli rispose e lui notò che il suo tono di voce era strano - "Ora sono qui" - le disse prendendo qualcosa da mangiare per entrambi - "Potrai tornare a casa oggi?" - si interessò e capì che era quello il problema. Nonostante l'avesse vista felice in quei giorni sapeva che le mancavano i suoi figli sopra ogni cosa - "Purtroppo no, dovrò rimanere a Madrid fino a fine settimana perché il traffico aereo verrà ripristinato domani quindi non ne vale la pena..."

"Una settimana passa in fretta" - le assicurò sperando di farla stare meglio e lasciandole un bacio sulla guancia prima di abbracciarla.

"Ti va di fare una lettura alternativa?" - le chiese a mattina inoltrata sedendosi sul divano vicino a lei, non gli piaceva per niente vederla triste - "Di che tipo?"

"Stavo guardando Instagram e per caso mi sono imbattuto in un post con un link che rimanda ad una storia, sai quelle che scrivono le nostre fan?"

"Ah sì? Sono anni che non le leggiamo più"

"Visto che ora abbiamo un po' di tempo ti andrebbe di farlo? Ci divertiva tanto..."

"Va bene" - accettò. Guardando su quel sito ne trovarono tantissime, fu difficile scegliere quale leggere. Iniziarono con una su Raimundo e Francisca da giovani, poi ne lessero altre di loro da adulti ed infine si imbatterono in una storia che aveva una copertina diversa dalle altre che li aveva subito attirati. Non avevano idea di che storia si trattasse.

Lessero le prime righe e ben presto si accorsero di essere loro i protagonisti; si guardarono negli occhi e poi decisero di continuare la lettura. Erano davvero curiosi anche se era una sensazione stranissima, a volte non si riconoscevano.

Arrivarono a leggere un paio di scene d'amore poi María iniziò a sentire caldo, Ramón era lì vicino a lei e quella storia l'aveva suggestionata oltremodo. Nemmeno lui rimase indifferente a quelle parole.

Lei si guardò intorno e ad un tratto trovò la scusa perfetta per allontanarsi da lui - "Mi sono appena ricordata che devo stirare" - disse alzandosi - "E io dovrei preparare il pranzo" - le rispose ancora rosso in volto per l'imbarazzo.

Una volta prese le distanze si sentirono meglio ma nelle loro menti ancora risuonavano quelle parole: ...erano seduti vicini sul divano quando lui ad un tratto la guardò negli occhi. Lei ricambiò il suo sguardo e pian piano si avvicinarono fino a far sparire la distanza tra i loro volti. Iniziarono un bacio passionale che li travolse e stravolse completamente. Ramón la fece sdraiare sul divano e poi introdusse le sue mani sotto alla sua maglietta fino a che non raggiunse...

Basta. Dovevano smettere di pensarci.

Fino all'ora di pranzo si osservarono furtivamente in lontananza, per pochi secondi, tornando poi ai loro lavori.

Cucinarono insieme, approfittandone per ripassare le battute per le scene di Francisca e Raimundo, e questo fu il modo migliore per dimenticare quelle storie.

E se... mi innamorassi di te?Where stories live. Discover now