Capitolo 78

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Capitolo 78.
||Natalie
Stavolta l'abbiamo combinata grossa, più del solito.
Mio padre mi ha appena detto al telefono che domani mattina verrà lui a riprendermi a Chicago- dove io in realtà non sono mai stata- perché sono appena tornata da un viaggio a San Francisco con Jake e nessuno apparte Taylor sa della nostra fuga.

Appena scendiamo dal taxi portiamo le valigie davanti alla porta e Jake la apre infilando la chiave nella fessura con sicurezza.
Entra velocemente in casa, prende le valigie e le porta nelle nostre camere.
Lo sento farfugliare qualcosa al telefono, poi imprecare mentre qualcosa cade a terra rompendosi e infine lo vedo uscire dalla sua stanza venendomi in contro e prendendomi il viso tra le sue mani.
"Andrà tutto bene. Adesso ti porto da Alaska, dormirai lì, le ho detto che le avresti spiegato tutto tu al tuo arrivo." Abbassa lo sguardo sulle mie labbra e si avvicina lentamente per baciarmi.
Preme le labbra contro le mie e mi bacia lentamente, con dolcezza e con tutto l'amore che riserva per me. Lo avvicino a me e ricambio il bacio. È diverso dagli altri, c'è la paura mischiata all'adrenalina che entrambi abbiamo in corpo, disperazione e..amore. È come se fosse il nostro ultimo bacio. O forse lo è davvero.
È il nostro ultimo bacio, forse?
Appena l'idea mi sfiora la testa sento la testa che comicia a girare e la nausea si fa spazio in me invadendo i miei pensieri.  
Mi stacco da lui lentamente assaporando il sapore dei suoi baci.
"Prendi quello che ti serve, ti accompagno. Ci penso io alle valigie" dice sfiorandomi un fianco e
accennando alle scale, "Ti aspetto giù, sbrigati."
Annuisco ed entro in camera, prendo un paio di calzoncini di cotone e una canottiera per dormire, lo spazzolino e un cambio per il giorno dopo dopodiché mi precipito in salone.
"Ho fatto" annuncio a Jake che si alza dal divano e afferra le chiavi della moto.
"Andiamo."
Mi aiuta a salire e mi allaccia il casco, "Sei pronta?" Chiede lanciandomi uno sguardo, le faccio cenno di si con la testa e lui parte.
Sfrutto questo momento per abbracciarlo ancora una volta. Quando arriviamo davanti casa di Alaska lui mi attira a se e mi stampa un bacio sulle labbra. Non faccio in tempo a ricambiare perché lei è già fuori la porta con le braccia alzate in aria. "Ehi!" Grida correndoci incontro.
"Alaska!" La saluto con un abbraccio
per poi voltarmi verso Jake, "io vado allora. 'Sta attenta a lei. Ci vediamo domani. Ti chiamo dopo Nat" dice un attimo prima di sfrecciare via.
"Allora.. c'è qualcuno da te?" le chiedo indicando la casa di fronte a noi.    Alaska scuote la testa con un sorrisetto, "Siamo sole, non c'è nessuno. I miei sono partiti" spiega aprendomi la porta per lasciarmi passare. "E tu non sei andata con loro?"
Scuote la testa, "assolutamente no. Sto bene a casa. Non mi piace andare dove vanno loro" Mi acciglio e mi siedo sul divano, "perché? Dove vanno loro?" Chiedo.
"A San Francisco. Non ho intenzione di trascorrere più ore di volo che quelle dove ho i piedi a terra!" esclama.
Degludisco e mi porto una ciocca di capelli dietro l'orecchio, "Ecco. È proprio di questo che devo parlarti."

"Cosa?" Strilla alzandosi dal divano.
"Stai scherzando?"
Scuoto la testa portandomi le mani sulle ginocchia.
"Allora, allora, allora" dice respirando e sedendosi nuovamente sul divano, "ricapitolando.." Si rialza dal divano e comicia a fare avanti e indietro per la stanza, "Hai avuto per tutto questo tempo una storia d'amore segreta con Jake Preston, avete anche un tatuaggio uguale sul fianco che dice che "le anime gemelle non muoiono mai" che siete andati a fare di nascosto insieme, Harry - il tuo ex- vi ha scoperto al matrimonio di tuo padre che vi baciavate. Avete prenotato un volo a San Francisco e siete tornati da nenache un'ora. In tutto ciò, tuo padre non sa nulla del viaggio perché è convinto che tu sia a Chigago da Taylor e invece di tornare domani mattina a casa, torna stasera." Si ferma per rivolgermi uno sguardo
sconvolto mentre riprende fiato. Io alzo lo sguardo dalla lattina di coca cola che sto sorseggiando e le dico: "non è tutto" sospiro. Lei torna a sedersi mentre sgrana gli occhi, "c'è anche dell'altro?"
Annuisco e sposto lo sguardo sul pavimento,  "Beh,  vedi..a San Francisco noi.."
Alaska si alza in piedi quasi inorridita, "Avete fatto sesso?" Scuoto la testa stringendomi nelle spalle, "No, noi...abbiamo fatto l'amore."

Un amore ProibitoWhere stories live. Discover now