Capitolo 24.
||Natalie
Suona la sveglia, la spegno e scendo in cucina per fare colazione.
Stranamente Carol, mio padre e Tim sono ancora a letto.
Jake scende le scale lentamente con il suo zaino in mano e il mio in spalla.
"Buongiorno" Sorride e viene a sedersi a tavola.
"Ciao" rispondo distaccata e mi alzo per andare a vestirmi.
"Qualcosa non va?" Mi chiede lanciandomi un occhiata preoccupata.
Io scuoto la testa sforzando un sorriso e salgo le scale.
Non posso ancora credere a quello che è successo ieri notte su quel terrazzo. Gli ho davvero raccontato il mio passato, cosa che mai avrei creduto di fare, né tantomeno di averne bisogno.
Ora lui sa tutto di me, o almeno, quasi tutto, sa di mio fratello e di mia madre, dei miei incubi. I miei incubi. Mai avrei creduto di raccontare le mie notti insonne a qualcuno, né tantomeno a lui, il ragazzo con cui litigo tutto il giorno.
Mi chiudo in bagno e comincio a sistemare come prima cosa i capelli.
Credo che li tingerò ancora, blu stavolta.
Ho cominciato a tingerli quando avevo quattordici anni, mio padre ovviamente ne è stato sempre contrario ma sentivo e sento il bisogno di nascondermi, non so da chi, non so da cosa, ma è come se tutto questo fosse una sorta di maschera, anch'io proprio come Jake ho sempre avuto paura di essere giudicata per quello che ero, e per quello che sono oggi. E solo ora mi accorgo che dopotutto io e quel ragazzo abbiamo diverse cose in comune.
Come prima cosa, una figura materna per me, e paterna per lui, accanto.
Finisco di piastrare i capelli, di truccarmi e scendo di sotto.
Jake è sulla porta ad aspettarmi come tutte le mattine.
Mettiamo lo zaino in spalla ed usciamo.
"Giorno ragazzi!" Strilla Josh appena entriamo in macchina.
È sempre così vitale e pieno di energie la mattina e non ho la minima idea di come faccia a essere così sveglio e vivace alle otto del mattino.
"Cazzo, non urlare Josh!" borbotta Jake ancora assonnato appoggiando la testa sul finestrino.
Io ridacchio e infilo le cuffie nelle orecchie.
Quando arriviamo a scuola, si ripete la solita routine: Josh e Jake si uniscono al loro gruppetto di amici ed io vado a sedermi vicino ad Alaska che sta chiacchierando con un ragazzo.
Appena mi vede balza in piedi e mi viene incontro.
sulla spalla e poco dopo scoppiano tutti a ridere.
Mi volto verso Alaska, lei si siede sul muretto dov'era prima che arrivassi e mi sorride.
"Bello quel ragazzo eh.."
Roteo gli occhi e mi siedo accanto a lei, "Mhm...abbastanza" rispondo impassibile.
"Già, peccato che si gay, altrimenti..." io gli tiro una gomitata facendo una faccia disgustata ed entrambe scoppiamo a ridere.
Lei alza le spalle e si tira su in piedi.
"Ci vediamo dopo, che ne dici di andare a farci un giro in qualche negozio oggi pomeriggio?"
"D'accordo" Accetto.
Suona la campanella, tutti cominciano a farsi spazio per passare e raggiungere le proprie aule. Il cortile comincia a svuotarsi pian piano.
Mi unisco alla folla ed entro nell'aula di filosofia.
Spero che il capitolo vi piaccia!😙 Vi auguro una buona domenica e di trascorrere una buona Pasqua.♡
