Capitolo 19.
||Jake
Natalie apre la porta ed esce da casa.
Matt mi guarda e poi scoppia a ridere, "Perché mai te la sei portata dietro?"
Lo strattono via e corro dietro a Natalie.
"Levati dalle palle Matt, sono stufo di toglierti dai casini in cui ti cacci, è la tua vita, non la mia!"
Detto ciò, scendo le scale gridando il nome di Nat.
Apro il portone della palazzina ed esco fuori.
Lei è appoggiata sulla moto con le braccia incrociate sul petto.
"Nat, non è come credi.."
"Non mi interessa Jake.Potevi benissimo dirmi che venivi dal tuo amico per prenderti l'erba o..."
La interrompo prendendole un polso e avvicinandomi a lei.
"Ci sono un sacco di cose che non sai Nat e che è meglio tu non sappia. Ma non è come pensi, non crederai che mi faccio le canne.."
Mi guarda attentamente e ascolta ciò che le dico, poi mi strattona via allontanandomi da lei.
"Cosa sono le cose che non conosco?Cos'è che non posso sapere?"
Sospiro per poi risponderle "Nat, è una parte del mio passato che ora non ha importanza."Lei mi scruta scuotendo la testa, non mi conosce nemmeno e vuole sapere la storia del mio passato?
"Perché non posso sapere?"
Insiste e a quel punto mi irrigidisco alzando la voce più di quanto avrei voluto.
"Non è una cosa che ti riguarda, ora torniamo a casa."
Rispondo freddo e distaccato.Una volta a casa, Richard salta fuori dalla cucina con mio fratello sulle spalle che ride agitando la bacchetta di Harry Potter.
"Bentornati ragazzi, dov'eravate?"
Chiede suo padre, Natalie lascia cadere a terra il casco della moto e sale le scale velocemente.
Mia madre arriva correndo con una pentola in mano spaventata dal rumore del casco caduto.
"Cos'è successo?" Si agita.
Raccolgo il casco e lo appoggio in un angolo sotto l'attaccapanni.
"Nulla" rispondo mentre mi tolgo la giacca.
"Avete litigato ancora?" Chiede Tim sulle spalle di Richard che mi fissa insieme a mia madre.
Faccio cenno di si con la testa e vado in cucina a per prendermi un bicchiere d'acqua.
"Perché non cerchi di andare più d'accordo con tua sorella Jake, non potete litigare per il resto..."
Interrompo il discorso di mia madre posando il bicchiere di vetro sul bancone e facendola sobbalzare. "Sorellastra" Ribatto io.
Lei sospira per poi rimettersi ai fornelli, "è così strana questa ragazza..." borbotta.
Stringo i pugni lungo i fianchi e mi faccio strada per andarmene in camera mia. "O forse è incompresa da tutti, me compreso." Rispondo ad alta voce lanciando un'occhiattaccia a Richard e salendo le scale.
Apro la porta della stanza e lei è lì, seduta a terra difronte all'armadio che tira fuori i suoi vestiti.
"La mia camera è pronta, no?" Si alza raccogliendo i suoi abiti ed esce dalla stanza andando verso quella accanto.
Io la seguo silenziosamente e la guardo mentre tira via le tende dalla finestra per far entrare un po' di luce e apre il suo armadio in legno color panna iniziando a sistemarsi i vestiti.
"Puoi andartene?" È abbastanza irritata, ed io, la sto irritando ancor di più. Mi diverte particolarmente infastidirla. Sono uno stronzo lo so.Lo sono sempre stato, mio malgrado.
"No, non mi va." Vado a sedermi sul suo letto e la guardo mentre fa avanti e indietro da una stanza all'altra per portare la sua robba e buttarla a caso tra gli scaffali e i cassetti.
Tira fuori dalla sua valigia un computer portatile e lo sistema sulla sua scrivania viola.
"Mi stai irritando, puoi uscire dalla mia stanza?" Strilla lanciandomi un cuscino.Lo raccolgo e glielo rilancio a mia volta.
"Vaffanculo Jake!" Grida e mi spintona giù dal suo letto.
"Com'è maleducata, signorina!"
La prendo in giro, ma lei non accenna a cambiare umore, cerco di farle il solletico e finisco per beccarmi uno schiaffo in faccia.Ma non ho nessuna intenzione di andarmene.Voglio restare qui e litigare con lei, dovessi prendermi altri mille schiaffi...
Spero che questo capitolo vi piaccia...cosa ne pensate?👇❤
