Seventy one.

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Benjamin stava correndo come un forsennato tra le strade di Boca, strade che erano diventate la sua seconda casa. Nella sua memoria erano sempre più lontane le strade di Buenos Aires, dove era cresciuto, mentre sentiva sempre più vicino a lui le strade e i luoghi di Boca che gli avevano riservato tante sorprese.
Il moro saltò un piccolo fosso sul marciapiede, che rischiava di rallentarlo, mentre correva diretto verso casa sua. Verso il suo Federico.
Le parole di Daphne lo avevano, in qualche modo, risvegliato e gli avevano fatto capire chi era la persona che lui voleva al suo fianco. Gli avevano fatto capire in che modo Javier gli stesse mentendo, di come lo stesse ferendo solo per riaverlo al suo fianco e di come, invece, Federico lo stava proteggendo dalla realtà.
Federico lo aveva sempre protetto, anche quando era arrabbiato con lui, gli aveva sempre dimostrato il suo amore e gli era rimasto al suo fianco. Anche in situazioni assurde. Federico lo amava e lui aveva dubitato del suo sentimento.
Benjamin si sentiva tremendamente in colpa al solo pensare al modo in cui lo aveva lasciato non molto tempo prima, era palese che Federico non stesse bene eppure lui era andato via. Doveva riprenderselo.
Benjamin doveva riprendersi Federico.

Il tempo sembrava non trascorrere mai per il giovane Federico, che neppure riusciva ad alzarsi dal divano dato le sue pessime condizioni. Il suo corpo era invaso da brividi e neppure la coperta che gli copriva il corpo riusciva a riscaldarlo. La fronte era calda e imperlata di sudore, la testa continuava a fargli male e impediva al giovane di conciliare il sonno.
Blue, sdraiato ai piedi del divano, continuava a fissarlo e di tanto in tanto gli leccava la mano che penzolava giù dal divano, Federico si sforzava di abbozzare un sorriso, davanti ad un gesto così tenero, ma sentiva di non avere le forze neppure per quello.
Il biondo non sapeva se a farlo sentire così male fosse la sua condizione fisica o se fosse il pensiero di Benjamin in giro da qualche parte a divertirsi con Javier. Con Javier, non con lui.

Dopo l'ennesima imprecazione contro qualche ramo o altri ostacoli, Benjamin raggiunse la casa che condivideva con il più piccolo. Velocemente aprì il cancello e percorse di corsa il viale che lo conduceva alla porta d'ingresso. Benjamin si concesse di tirare un sospiro di sollievo e rallentare, solo quando inserì la chiave nella toppa della porta.
-"Federico!" Urlò il maggiore non appena mise piede in casa. Il profumo famigliare gli invase le narici. Quella era casa sua. "Federico dove sei?!" Continuò ad urlare il ragazzo e chiuse la porta alle sue spalle, con un rumoroso colpo.
Nessuna risposta.
Il moro lasciò cadere le chiavi sul mobile in legno e uscì dal piccolo ingresso.
-"Federico!" Urlò nuovamente.
-"Ma che cazzo urli?! Ci sento ancora!" Rispose Federico, alzando a sua volta il tono della voce, per poi pentirsi subito dopo. "Ahi..." Gemette di dolore il ragazzo e si portò una mano sulla fronte dolorante.
-"Federico!" Esclamò il moro e corse da lui. "Scusa è che tu non mi rispondevi e allora mi sono messo a gridare." Borbottò. "Mi dispiace." Si scusò.
-"Forse non ho risposto perché non voglio parlare con te, no?" Replicò il più piccolo, mantenendo un tono di voce basso.
-"Invece noi parleremo." Disse Benjamin. "Che ti piaccia o no."
Il biondo sospirò.
-"Benjamin, ti prego, non ora." Rispose. "Non ho le forze sufficienti per litigare di nuovo con te..." Sussurrò e abbassò il capo. "Non ora, per favore..."
Il più grande gli prese la mani e abbozzò un sorriso.
-"Non voglio litigare, niño, non voglio." Gli disse e gli baciò entrambe le mani. "Voglio chiederti scusa." Aggiunse. "Voglio dirti quanto sei importante per me e supplicarti di perdonarmi."
Federico aggrottò la fronte.
-"Vuoi chiedermi scusa?" Ripeté confuso. "Per che cosa?"
Il moro si sedette sul divano e, prima ancora che il minore potesse replicare, lo fece accomodare sulle sue gambe per poi stringerlo tra le sue braccia.
-"Per averti fatto soffrire." Rispose e abbozzò un sorriso quando notò che l'altro non stava tentando di sottrarsi alle sue carezze. "Tu avevi ragione, hai sempre avuto ragione ma io ero troppo stupido per rendermene conto." Continuò. "Mi hai protetto anche quando io non me ne rendevo conto. Mi sei sempre stato accanto."
Il più piccolo, stanco e dolorante, lasciò cadere la testa sulla spalla del moro e puntò i suoi occhioni lucidi in quelli del moro. Quando i loro occhi si incrociarono Benjamin sentì il suo cuore battere più forte. Come aveva potuto dubitare, anche solo per un momento, di quegli occhi?
-"Che cosa intendi dire?" Gli chiese, sottovoce, mentre continuava a tremare.
Benjamin prese la coperta e gliela sistemò addosso.
-"Va meglio?" Domandò e il minore annuì, mentre si stringeva a lui. "Intendo dire che so tutto." Rispose. "So come mi hai protetto, al supermercato fingendo di sapere del bacio per non lasciare che Javier parlasse male di noi e della nostra storia, e mi hai protetto non dicendomi che Javier va in giro a provarci per tutti." Continuò. "Hai dimostrato di tenere a me, senza sentire il bisogno di farmelo notare.
Lo hai fatto perché mi ami. Mi ami davvero."
Il biondo tossì per qualche momento, prima di stringere al corpo del maggiore per riscaldarsi e rispondere.
-"Come l'hai scoperto?" Gli chiese e strofinò la guancia sulla spalla calda e scoperta del moro. "È stato Javier a dirtelo?" Continuò, provando un certo disgusto nel pronunciare il nome di quell'uomo.
Il più grande scosse la testa e strinse il corpo infreddolito del minore tra le sue braccia.
-"Lui non lo farebbe mai." Rispose. "È stata Daphne a dirmelo, anche se indirettamente."
-"Daphne?"
Il maggiore, riassumendo il tutto, gli raccontò delle vicende accadute al parco meno di un'ora prima. Gli raccontò del modo con cui Daphne aveva fronteggiato Javier e di quando gli aveva detto che Javier aveva provato ad andare a letto con Joseph, rivelando anche che Federico era a conoscenza di tutto.
-"Quella ragazza dovrebbe imparare a stare zitta." Sospirò Federico e gemette nuovamente di dolore.
Il moro gli stampò un bacio sulla fronte e gli sorrise.
-"Perché non mi hai detto nulla, Fè?" Gli chiese. "Javier me lo avrebbe detto subito, senza pensarci su due volte."
-"Appunto, Javier l'avrebbe fatto, non io." Rispose il più piccolo. "Io non ho alcuna intenzione di screditare lui per far sì che tu stia con me." Aggiunse. "Io voglio che tu stia con me perché lo senti davvero." Continuò. "Se necessario, voglio che tu veda il meglio di lui e il peggio di me.
Voglio che tu mi scelga di tua spontanea volontà, non perché io ti forzo." Concluse.
Benjamin si morse il labbro inferiore per reprimere un sorriso, era così dannatamente innamorato di Federico. Lo voleva al suo fianco. Sempre.
-"Dio, Federico, ti amo così tanto." Disse e gli prese il viso tra le mani. "E non immagini neppure quanto io voglia baciarti in questo momento." 
Il biondo abbozzò un sorriso, a fatica, e si leccò il labbro inferiore.
-"Allora baciami." Sussurrò.
Il più grande non se lo fece ripetere due volte, si avventò sulle labbra di Federico e le fece sue per la prima volta dopo giorni.
Il minore ricadde all'indietro sul divano e il maggiore si sistemò su di loro, avvolgendolo tra le sue braccia, mentre le loro lingue giocavano a rincorrersi e i loro corpi si disperavano per avere un contatto dopo tanto.

-"Sei così bello..." Sussurrò il maggiore e gli sfiorò le labbra con un dito. "Non smetterei mai di baciarti."
Federico si sistemò meglio tra le sue braccia e lo fece girare, per poggiare la testa sul suo petto.
-"Allora non farlo." Rispose. "Continua a baciarmi." Il moro scosse la testa e iniziò ad accarezzargli i capelli.
-"Prima devo chiederti una cosa."
-"Che cosa?"
-"Tu mi ami ancora?" Gli chiese il moro mentre lo guardava dritto negli occhi.
Il più piccolo si sistemò meglio la coperta addosso.
-"Forse sarebbe più facile se io non ti amassi." Rispose. "A me, però, non sono mai piaciute le cose semplici." Continuò e gli sorrise.
Benjamin sorrise radioso e lo strinse, ancora di più, tra le sue braccia.
-"Ti amo così tanto, Federico." Gli disse. "Non voglio mai più litigare con te, non voglio mai più rischiare di perderti." Aggiunse. "Voglio restare con te." Federico ricambiò l'abbraccio e chiuse gli occhi.
-"Io resto con te." Rispose. "Resto con te sempre."

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Ehi🎈
Ancora una volta grazie infinite per le sessantasette mila visualizzazioni, è incredibile come rapidamente cresca questa storia ed è possibile solo grazie a voi e al sostegno che mi mostrate quotidianamente. Grazie♥️
Benjamin e Federico sembrano aver fatto pace ma durerà? Javier sparirà o continuerà a tormentarli? E soprattutto Benjamin ama davvero Federico come dice?
Come avete potuto leggere su Twitter, non mancano ancora molti capitoli alla fine della storia quindi questi ultimi saranno decisivi. Tenetevi pronti a tutto.
Vi ricordo che questa storia è social e se vi va potete seguire i personaggi sui loro vari profili, il nick Twitter di Benjamin è @bbenjaminm mentre quello Instagram @xben93, anche Federico ora ha Twitter è il suo nick è @fvedericor mentre su Instagram il suo nick è @ricxo94, mentre quelli dei loro amici, sempre su Instagram, sono @itss.maddss, @http.daphnex e @trexvor91, il nick Instagram di Javier invece è @jxavierramxirez se vi va potete seguirli e sapere che cosa succede quotidianamente nella loro vita, man mano che entreranno altri personaggi a far parte delle storia vi lascerò i loro nick.
Se volete entrare nel gruppo whatsapp non dovete fare altro che mandarmi un messaggio con il vostro nome e numero, vi aggiungerò subito.
Se vi va potete commentare questa storia su Twitter usando l'hashtag #MarriedFenji, mi farebbe piacere sapere che cosa ne pensate.
Per qualsiasi cosa potete contattarmi qui o mi trovare su Twitter come @fvedericoshvrt e su Instagram come @/fixhvrtx.
Fatemi sapere che cosa ne pensate.
Baci, Michi💕

Married? || Fenji.Where stories live. Discover now