La luce della luna, coperta da qualche nuvola, illuminava a malapena la stanza dai colori candidi, illuminava il letto tondo dove le coperte erano state aggrovigliate e gettate un po' ovunque, illuminava i vestiti che riempivano il parquet in legno bianco, la sedia girevole della scrivania, anche essa bianca, era caduta quando due giovani avvinghiati l'uno all'altro erano entrati in quella stanza e l'avevano urtata, senza preoccuparsi di rimetterla al suo posto, quella stanza sarebbe stata del tutto silenziosa se non fosse stato per i gemiti di due folli ragazzi.
Federico era posizionato al centro del letto, sdraiato sul corpo del moro mentre si sorreggeva su un gomito per non pesare troppo su di lui, l'altra mano invece vagava libera sul corpo nudo del ragazzo che si stava contorcendo del piacere sotto di lui; Benjamin continuava a gemere senza alcun ritegno, non si preoccupava di svegliare i vicini anche se non sapeva nemmeno se ci fossero vicini, inarcava la schiena e supplicava il ragazzo sopra di lui, che continuava a ghignare soddisfatta, di creare un maggiore contatto tra di loro, aveva stretto il lenzuolo bianco tra i pugni ma ben presto aveva preferito toccare la schiena di Federico, finendo però per graffiarlo in più punti.
-"Grida il mio nome." Gli sussurrò Federico all'orecchio, piegandosi su di lui.
-"Más, Federico, más." Gemette il moro e conficcò le unghie nella spalla nuda del più piccolo.
Quel gesto mandò totalmente in delirio il biondo che capovolse le situazioni e fece mettere il più grande a cavalcioni su di lui.
-"Vai." Si limitò a sussurrare e gli strinse i fianchi.
Il più grande si morse il labbro inferiore e si abbassò su di lui.
-"Sei una follia, Federico." Sussurrò.
-"Fammi impazzire." Rispose Federico prima di alzare lentamente la schiena e far unire le loro labbra.Un urlo sommesso lasciò le labbra secche di Federico che si svegliò con il fiatone e si ritrovò seduto al centro del letto, delle goccioline di sudore scivolavano lente sulla sua pelle liscia, le lenzuola erano state gettate ai piedi del letto e il suo petto si alzava e abbassava irregolarmente.
Lo sguardo di Federico vagò nella stanza poco illuminata, non si soffermò sul corpo del ragazzo che gli dormiva accanto ma bensì si soffermò sulla piccola sveglia, che aveva ripescato fuori da un cassetto per evitare di dover spaccare lo schermo del suo cellulare, l'orario si illuminava di rosso e lui si passò una mano sul volto quando si rese conto fossero solo le quattro e trentasei del mattino, era decisamente troppo presto.
-"Ma che mi è preso..." Sussurrò Federico e si passò una mano tra i capelli bagnati per il sudore. "Perché ho fatto questo sogno?" Si chiese.
Il più piccolo spostò la sua attenzione sul corpo del ragazzo che gli dormiva accanto, non gli era mai capitato di fare quel genere di sogni su persone che aveva già avuto e per cui non provava il benché minimo interesse né fisico né mentale, avrebbe potuto tranquillamente avere al loro ritorno a casa dalla discoteca ma non lo aveva fatto perché non lo desiderava, eppure non sapeva spiegarsi quel sogno.
Federico si smosse nel letto, per incrociare le gambe, e quel suo movimento svegliò il ragazzo che gli dormiva accanto.
-"Federico." Sussurrò con la voce impastata di sonno.
Federico sospirò e si sdraiò nuovamente.
-"Torna a dormire." Gli disse.
-"Che ore sono?"
-"Sono quasi le cinque meno venti."
-"Che cosa ci fai sveglio?" Gli chiese il moro.
-"Ho fatto uno strano sogno." Rispose il più piccolo. "E tu?"
-"Per via del tuo strano sogno."
-"Che cosa intendi dire?"
-"Ti ho sentito chiamarmi più volte mentre dormivi."
-"Non stavi dormendo?"
-"Ho il sonno leggero." Replicò Benjamin e fece spallucce, mentre si sistemava meglio il cuscino sotto alla testa. "Stavi sognando di venire a letto con me?" Gli chiese e sorrise divertito, ancora ad occhi semichiusi.
Il biondo sembró paralizzarsi quando l'altro pronunció quelle parle, il sangue gli si gelò nelle vene.
-"Ti ho già detto come la penso." Disse. "Non verrò a letto con te." Aggiunse con tono piatto.
-"Tecnicamente sei già a letto con me." Rispose il più grande con la voce impastata di sonno.
-"Sai bene che cosa intendo." Sospirò Federico che sembrò essersi rilassato un po'. "Non farò di nuovo sesso con te." Disse.
-"Okay." Replicò il moro e sbadigliò. "Non fare sesso con me." Aggiunse. "Potresti però abbracciarmi?" Chiese e aprì per qualche istante gli occhi.
-"Abbracciarti?" Ripeté, sorpreso, il più piccolo. "Vuoi che io ti abbracci?"
-"Non riesco a dormire senza il mio peluche e non ho idea di dove sia." Disse Benjamin. "Magari se qualcuno mi abbracciasse riuscirei a dormire."
-"Stavi dormendo fino a due minuti fa." Commentò il biondo.
-"Ora però sono sveglio e devo riaddormentarmi." Replicò il più grande. "Quindi ti va di abbracciarmi?" Chiese nuovamente.
-"Per questa notte sarò il tuo orso?" Chiese divertito Federico e aprì le braccia affinché l'altro si intrufolasse tra esse.
-"Orso?"
-"Il tuo peluche è a forma di orso, quello che ho visto oggi, no?"
-"Quello lo odio." Rispose Benjamin. "Il mio peluche è a forma di bistecca." Disse e si sistemò sul petto dell'altro. "Per questa notte sarai la mia bistecca." Aggiunse e sbadigliò.Federico quella notte evitò di chiedere all'altro perché dormisse con una bistecca, anche perché sembrava fin troppo assonato per potergli dare una risposta, si limitò a lasciarlo dormire sul suo petto e a sperare di non fare mai più un sogno del genere, Benjamin era un bel ragazzo ma non voleva complicare ancora di più quella situazione già abbastanza complicata, preferiva lasciar fuori dalla porta i sentimenti e continuare la sua vita come aveva sempre fatto, con l'aggiunta di un marito.
Quella mattina il moro si alzò prima di quanto era abituato a fare, erano appena le nove e mezzo quando si fiondò in cucina a preparare la colazione sulle note di 5 fine frøkner di Gabrielle, aveva scoperto quella canzone per puro caso ma l'aveva amata fin dal primo momento, Federico però sembrò non pensarla allo stesso modo; mentre Benjamin si muoveva a ritmo di musica tra la cucina un Federico ancora assonnato ma arrabbiato fece capolino in cucina.
-"Ma ti sembra questo il modo di svegliare una persona?!" Urlò Federico e si precipitò a spegnere la musica.
Il moro si voltò verso di lui e inclinò la testa da un lato.
-"Buongiorno anche a te, sei un vero fiorellino appena sveglio." Commentò ironico.
Il più piccolo aprì bocca per replicare ma il suo sguardo ricadde sul corpo seminudo del ragazzo che aveva davanti, il maggiore indossava solo un paio di boxer neri abbastanza aderenti e le immagini del sogno di quella notte si fecero spazio nella sua mente, il più piccolo però prontamente scosse la testa per scacciarle via.
-"Mi sembra di averti detto che in questa casa non si gira nudi."
-"Non sono nudo, infatti." Replicò Benjamin e si appoggiò al ripiano della cucina. "Sono coperto dove devo esserlo, non sto infrangendo nessuna regola." Aggiunse. "Dato che sei sveglio, mi dici dov'è la marmellata?" Chiese.
Il biondo sospirò e si voltò per prendere ciò che l'altro gli aveva chiesto.
-"Tieni." Disse e gli passò il barattolo.
-"Devi andare a lavoro?" Gli chiese il più grande e aprì il barattolo.
-"No." Scosse la testa Federico. "Come ti ho già detto ieri sono appena tornato da un viaggio di lavoro e ho alcuni giorni per riposare." Gli spiegò. "E tu?" Chiese.
-"Lo stesso."
-"Anche tu sei appena tornato da un viaggio e hai dei giorni di riposo?"
-"Non mi serve un viaggio per avere dei giorni di riposo." Rispose il moro con tono ovvio. "Posso farti una domanda?"
-"Vuoi sapere che lavoro faccio?" Chiese il più piccolo, sorridendo a malapena, e andò a sedersi su una delle sedie disposte intorno al tavolo.
-"No." Scosse la testa Benjamin. "Vorrei sapere perché non vai mai a letto con una persona più di una volta." Concluse.
-"Magari te lo spiegherò la prossima volta." Replicò il biondo e fece uno strano gesto con la mano. "Io invece vorrei sapere perché insisti così tanto su questa storia."
-"Perché trovo sia assurda."
-"O perché vorresti venire a letto con me?" Chiese divertito Federico e prese un tovagliolo.
Benjamin sorrise imbarazzato e si avvicinò a lui.
-"Anche."

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Married? || Fenji.
FanfictionMarried? || Fenji. «Una notte nata per divertirsi, per dimenticare i problemi della vita e svagarsi, la vita di due sconosciuti cambierà, si ritroveranno a condividere una vita. Tra di loro nascerà l'amore o resterà semplice divertimento?»