BETH
« Quindi, fiori bianchi e color lavanda? » mormorò uno degli addetti alle decorazioni della cattedrale.
Francis e io annuimmo, all'unisono.
Avevamo scelto la lavanda perché ci ricordava il colore dei fiori della Provenza.
La cattedrale di Notre – Dame era meravigliosa.
Era altissima, con delle enormi vetrate rivestite con mosaici colorati che lasciavano entrare la luce, e la convertivano in mille colori differenti. Era imponente, e la navata principale sembrava non avere una fine.
Guardai l'ingresso, e il cuore iniziò a battermi più forte, quando cominciai a pensare a come sarebbe stato varcarlo il giorno delle mie nozze.
Francis discorreva pacatamente sia con il cardinale che con l'addetto, mentre Clare girava curiosa tra le varie arcate della Cattedrale.
« Beth? » la voce di Francis mi riportò alla realtà.
Il principe aveva avvertito tutti che il matrimonio sarebbe avvenuto tra tre giorni, a partire da quello.
Il vescovo, seppur irritato dal così poco preavviso, ci rassicurò dicendo che avrebbe fatto tutto il possibile per il principe della casata dei Valois.
« Allora, lady Beth... è di vostro gradimento la cattedrale? » mormorò il vescovo, con due occhi sorridenti.
« E' più di quanto mi meriti » dissi, più a me stessa che a loro.
Francis mi prese la mano.
« Tu meriti il meglio ».
Jamie non aveva potuto accompagnarci, doveva restare a casa per non destare sospetti.
A Francis aveva detto che la sua era solo stanchezza, e Clare cercava di dargli credito, ma per me che sapevo la verità, avevo intuito che non poteva uscire per non rischiare di farsi scoprire.
Una volta ultimati i preparativi della bellissima cattedrale, Francis ci scortò in un atelier poco lontano, nel centro della Parigi più facoltosa.
« Bene, qui potrai scegliere il tuo vestito da sposa » mormorò il bel principe dai capelli biondi.
« Oh, Francis... » dissi estasiata, mentre osservavo il colonnato in marmo bianco che spiccava all'entrata.
Una volta nell'atrio, si scorgeva un lusso che non avrei mai immaginato.
« Il principe Francis in persona! »
Un uomo, di mezza età dall'aria buona, aggirò il bancone, sorridendo al principe.
« Philph, non credevo mi avreste riconosciuto» mormorò Francis.
Si abbracciarono calorosamente, e iniziarono a parlare.
« Come avrei potuto non riconoscervi? Avete lo stesso sguardo puro e lo stesso sorriso cristallino di quando eravate un bambino e venivate ad accompagnare vostra madre».
Francis sorrise, poi mi guardò.
Philiph seguì lo sguardo del Delfino, e mi osservò a lungo.
« Philiph, ti presento la mia futura moglie, Elizabeth Duval. E' qui per scegliere il suo vestito da sposa » disse, tutto orgoglioso.«
Siete bellissima, Lady Elizabeth. E' un grande onore per me conoscervi, siete una donna fortunata. Francis è il ragazzo più buono che abbia mai conosciuto nella mia lunga vita » disse, stringendomi la mano vigorosamente.
« Solo Beth, signor Philiph. Lo so... sono molto fortunata » confermai.
« Prego, lady Beth, andiamo a scegliere qualcosa per la vostra bella figura» mormorò l'uomo.
« Tu ci aspetti fuori » dissi avvicinandomi al principe « Non porta bene vedere il vestito da sposa ».
Francis poggiò la fronte alla mia, e mi diede un bacio su di essa.
« Ci vediamo tra un'ora amor mio, scegli ciò che vuoi. A più tardi Philiph, Clare ».
Sorrisi, guardando il corpo elegante del principe allontanarsi, e presa sottobraccio Clare, mi avviai insieme all'uomo.
La collezione di vestiti che mi mise a disposizione era spaventosa.
Mi spiegò che erano tutti vestiti provenienti dalle migliori case manifatturiere francesi e italiane.
« Parigi, Roma, Firenze lady Beth. Dovete solo scegliere il modello ».
Clare si accomodò su un morbido sofà di pelle bianca, e incrociate le gambe, osservò ogni abito insieme a me.
Mi tremavano le mani, e avevo lo stomaco in subbuglio.
Provai circa sei modelli, ma nessuno mi soddisfaceva.
Mi sentivo abbattuta, non potevo chiedere a Francis di portarmi ancora in giro.
Aveva già fatto troppo per me, e poi mancava poco tempo.
« Lady Beth... ho un ultimo modello. Non lo avevo preso prima, perché è il pezzo cardine della collezione, e prima di mostrarvelo speravo che avreste potuto trovare qualcosa che vi soddisfacesse, ma visto che non è stato così... Attendetemi qui, prego ».
Sparì dietro a una parete divisoria, ed io osservai Clare che fece una smorfia.
Io scrollai le spalle, e dopo qualche minuto, Philiph tornò da noi con un vestito rinchiuso in un cellophane.
« Pronta? »
Io annuii.
Lui sciolse i lacci, e con delicatezza lo tirò fuori.
Era bellissimo.
Aveva una gonna, non molto ampia di seta bianca.
Il corpino era finemente ricamato lungo il petto e tutte le braccia, mentre lo scollo era a cuore. In vita aveva un nastro bianco, che si andava a incastonare con il retro del vestito.
La schiena era parzialmente scoperta,con una scollatura a V.
« Posso provarlo? E' bellissimo... »
« Dovete provarlo » mormorò l'uomo, sorridendomi.
Una delle assistenti di Philiph mi aiutò ad allacciare il corsetto e ad acconciare i veli del sottogonna.
Finalmente, salii sul piccolo gradino che mi poneva di fronte a uno specchio enorme.
Clare si portò le mani alla bocca, e tutti nella stanza si ammutolirono.
Era quello.
Quello era l'abito con cui mi sarei sposata.
Fissai l'immagine della me riflessa nello specchio, e un senso di malinconia mi attanagliò lo stomaco.
Stavo per diventare una moglie.
Indossavo quel meraviglioso abito bianco, stavo per coronare il sogno di una vita con l'uomo che amavo.
Ogni bambina sogna il giorno del suo matrimonio, e l'abito che indosserà.
"Avrei dovuto indossarlo per sposare Bash..."
Istintivamente, mi portai una mano alla bocca, e gli occhi si riempirono di lacrime.
Mi mancava, il mio fuggiasco.
Mi mancava terribilmente.
Fui scossa dai singhiozzi, e Clare corse al mio fianco.
« Beth, dolcezza, va tutto bene? » mormorò, asciugandomi con il pollice le lacrime che mi avevano rigato le guance.
Io annuii, e mi sforzai di sorridere.
« Perché piangi allora? Sei stupenda... » disse la curatrice.
« Perché credo di aver trovato l'abito con cui mi sposerò ».
Clare mi strinse forte a sé, ed io ricambiai l'abbraccio con vigore.
Avevo bisogno di abbracciare un'amica.
Poggiai il viso sulla sua spalla, e singhiozzai in silenzio.
Osservai di nuovo la mia figura allo specchio, e sorrisi.
Basta rimpianti.
Francis era l'uomo che volevo, ed era l'uomo con cui avrei passato tutto il resto della mia vita.
Il principe venne a prenderci un'ora esatta dopo.
Philiph mi assicurò che avrebbe fatto recapitare il vestito il giorno esatto del nostro matrimonio.
Tornammo a casa, e per tutto il tragitto Francis mi guardò preoccupato.
Avevo ancora gli occhi rossi, perché avevo pianto, e mi torturavo le labbra e le mani.
Lui non disse una parola, perché con noi c'era Clare, e preferì non farmi parlare di cose che avrei preferito dire solo a lui.
« Beth, cosa c'è? » disse, mentre veniva a mettersi a letto accanto a me.
« Che intendi? » chiesi.
« Sei stata silenziosa per tutto il tragitto. C'è qualcosa che non va? »
Io scossi la testa, avvicinai il mio corpo al suo e mi appoggiai con la testa sul suo petto.
Il suo profumo fresco e così familiare mi rilassava.
Il principe iniziò ad accarezzarmi dolcemente i capelli, mentre teneva una guancia appoggiata sulla mia testa.
« Va tutto bene, Francis. Sono solo stanca... è stata una giornata lunga »
« Sei sicura? » chiese ancora.
« Sì, Francis ».
« Sei sempre in tempo per ripensarci, amore mio. Lo sai, non ti costringerò a fare niente che non vuoi ».
Alzai il viso, e lo baciai a lungo.
« Era da considerare una risposta, questa? » gli chiesi.
Lui sorrise, con gli occhi chiusi, e annuì.
« Domani porterò gli inviti a corte » mi informò, ed io annuii.
« E poi spedisco le partecipazioni anche ai tuoi genitori, d'accordo? »
« Sì, va bene » dissi, pensierosa.
« Francis... » continuai.
« Sì? »
« Sei sicuro di volermi sposare? »
Lui alzò lo sguardo, sbigottito.
« Fai sul serio? Perché me lo chiedi? »
« Non sono alla tua altezza. Non sarò mai alla tua altezza. Tu sei un principe, e fino a qualche tempo fa eri destinato a diventare un re.
Io non sono una reale, non sono una principessa... non sono una regina. Che futuro potrai mai avere con me? »
« Che futuro potrei avere con te? Vediamo... Mi immagino di stare insieme alla donna che amo. Una dolcissima donna dai capelli castani, con un sorriso meraviglioso e dal carattere dolce. Mi immagino lei e i nostri bambini che corrono e giocano lungo il fiume, mentre io gli insegno a costruire e intagliare il legno. Mi immagino un futuro perfetto, Beth. E mi immagino questo perché solo tu puoi darmelo. Il tuo cuore è all'altezza. Io voglio solo te, perché ti amo. E se penso la mia vita senza di te... vedo solo un vuoto. »
Io sospirai.
Non so se quello che aveva detto fosse vero.
Io non mi sentivo alla sua altezza.
Da nessun punto di vista.
Poi i miei pensieri iniziarono avagare, e Francis subito colse il mio sguardo malinconico.
« Stai pensando a Bash giusto? » mormorò, e avvertii una vena di tristezza nella sua voce.
« Non so se verrà... » dissi.
Francis non rispose.
« Francis, io amo te. Non mi importa se ci sarà oppure no. Ormai il mio cuore appartiene a te» lo rassicurai.
« E' questa la differenza tra me e te » disse, toccandomi con l'indice la punta col naso.
« Adesso il tuo cuore appartiene a me, il mio dal momento cui ti ho vista, è sempre stato tuo».
FRANCIS
Quando la mattina dopo mi svegliai, trovai Beth accoccolata tra le mie braccia.
Aveva i capelli castani scarmigliati, e la bocca schiusa, con il respiro regolare.
Era così bella.
Le accarezzai la schiena, spostando l'indice in su e in giù lungo la sua schiena.
Mi alzai, lasciandola dormire ancora, e osservai il sole che splendeva fuori dalla finestra.
« Buongiorno principe ».
Una voce impastata di sonno, mi fece voltare. Beth era seduta in mezzo al letto, con un sorriso dolce sul volto, mentre si stropicciava gli occhi.
Non riuscii a resistere, e mi avvicinai a lei, le presi il volto tra le mani e la baciai.
« Buongiorno, amore mio. Dormito bene? » chiesi.
Lei annuì, sorridendo.
Mi prese la mano, e mi fece crollare sul letto, gattonò su di me e ci accoccolammo di nuovo vicini.
« Se fai così questo letto non lo lascio più » mormorai, ridendo.
« Meglio » disse lei, tenendo il volto schiacciato sulla mia camicia.
« Oggi devo andare a corte, devo portare gli inviti » dissi, guardando i suoi occhi ancora assonnati.
« Vuoi che venga insieme a te? » mi propose.
Io scossi la testa.
« No,tranquilla. Tu rimani qui, occupati degli ultimi preparativi, e occupati di te stessa, d'accordo? »
« Sei sicuro? » chiese ancora.
« Sono sicuro ».
Facemmo colazione, e dopo poco chiesi a Henry di prepararmi la carrozza per recarmi a corte.
Dopo aver salutato Beth, e il piccolo Francis Jr, partii alla volta della Valle della Loira, dove era ubicato il castello.
« Madre » dissi, salutando con un bacio la donna fiera e testarda che mistava di fronte.
« Come vi sentite? » chiesi.
« Meglio grazie alle cure di quella ragazza, quella Clare. Affiancata a Nostradamus potrebbe essere un grande acquisto per la corte».
« Non credo che accetterà, madre ».
Lei scrollò le spalle.
« Mary? » mormorai.
« E' di la', con alcuni ambasciatori inglesi ».
Io annuii.
« Bash non è ancora tornato? » domandai.
Lei scosse la testa, e archiviò il discorso.
Se per me il rancore nei confronti di mio fratello non c'era mai stato, per mia madre non si sarebbe mai estinto.
« Perché sei qui? » mi domandò lei, notando la borsa che avevo sottobraccio.
Feci un sorrisetto e abbassai lo sguardo.
Lei capì tutto.
« Francis... »
« Sì, mi sposo ».
Si portò le mani al volto, e la vidi impallidire.
« Madre, vi sentite bene? »
Si lisciò nervosamente il vestito di raso verde, e si guardò attorno.
« Stai commettendo un errore Francis... sei sicuro? Non è una reale! » disse, a mezza voce. Mi irritai, nessuno poteva parlare della mia Beth in quel modo.
« Non vi ho chiesto il permesso, madre. Sono semplicemente venuto qui per invitarvi. Ci sposiamo tra due giorni. »
« Due giorni?! Oh, bontà divina. Tu sei impazzito, completamente » disse, afferrando la lettera dalle mie mani.
Poi, però la vidi sorridere.
« Vorrei andare da Mary ora ».
« Oh, caro, è tutta tua » mormorò, sogghignando.
« Ciao, Mary » dissi.
« Oh, Francis. Che succede? »
Osservai il bel volto della donna di cui ero innamorato... tempo prima.
Sì, era sempre stata bella, c'era da ammetterlo. Ma quando si è innamorati di qualcuno, non esiste nessuno al di fuori della persona che si ama.
Per me tutte le donne, messe a confronto con Beth, impallidivano.
« Andiamo a fare una passeggiata in giardino?» mi propose lei, ed io non vedevo il motivo per il quale avrei dovuto dirle di no.
« Sono qui per darti la partecipazione... per il mio matrimonio. Mi sposo... con Beth. »
Lei strabuzzò gli occhi, e mi guardò fisso.
« T- ti sposi? » mormorò, con la voce spezzata. Io annuii.
« Sì. Tra due giorni ».
« Oh, Francis... » disse, portandosi una mano alle labbra, mentre leggeva i caratteri incisi sulla busta.
« Francis io... io... »
Era sconvolta.
Mi guardava come se fossi un fantasma.
Ma perché faceva così?
Ormai lei era sposata con Bash.
« Tu sei sicuro? Sei sicuro del passo che stai compiendo? Si tratta di tutta la vita... »
« Lo so, e non c'è cosa che desidero di più al mondo. Passare la mia vita insieme a lei » dissi, sinceramente.
« La ami? » mi chiese, con il labbro inferiore che le tremava.
« Con tutto il cuore ».
Lei non disse nulla, chinò la testa ancora una volta per rileggere la scritta, e sorrise.
Si avvicinò a me, e mi poggiò una mano sul cuore.
Posai gli occhi sul dorso della sua mano, poi sul suo viso.
Mary mi guardava con un'espressione indecifrabile.
Sporse il suo viso verso il mio.
Avevo capito quello che stava per fare.
Azzerò la distanza tra i nostri volti, così tanto che sentivo il suo respiro sulle mie labbra.
Quasi la sua bocca sfiorò la mia, quando mi allontanai repentinamente da lei.
« No » mormorai.
« Ti ho appena detto che mi sposo. Che sono innamoratadi lei... e tu » mi fermai.
« E' scorretto, Mary. Nei confronti di Bash».
Lei abbassò la testa, e ritrasse la mano.
« Perdonami » disse.
« Ti auguro tutta la felicità del mondo, Francis» continuò.
Poi si voltò, e fece per andare via.
« Mary? » la chiamai.
« Sì, Francis? »
« Come faccio a far avere la partecipazione anche a Bash? »
« Ho una corrispondenza diretta con lui, gliela farò avere io. Puoi star tranquillo ».
Feci un cenno la testa, per ringraziarla, e mi parve solo per un momento, che avesse gli occhi lucidi.«
Ma perché? » dissi, quando sentii mia madre che mi raggiungeva alle spalle.
« E' chiaro, figliolo. E' ancora innamorata di te» commentò.
Io scrollai le spalle.
« Mi dispiace – dissi – ma io non lo sono più di lei ».* * *
Nota: E, anche se andando controcorrente con la mia stessa storia, viva i Frary! ♥️
Emma.