Capitolo 65

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INCORREGGIBILE BASTARDO
CAPITOLO 65

Giro e rigiro più volte tra le mani il fermacarte, mentre mantenendo lo sguardo fisso nel vuoto penso alle parole dette da Corinne stamattina.
Ho deciso di intervenire personalmente e mettere un punto a questa situazione di merda, usando Corinne per avere qualche informazione.
Fin quando starò chiusa tra quattro mura protette continuamente da guardie non riuscirò mai ad arrivare a Christian.
Devo uscire allo scoperto e fare in modo che il nemico punti anche a me, non solo a Christian.
Le parole che ho sentito dalla conversazione di Jack e Morgan mi fanno capire che Christian vuole che io vada lì.
In due si è decisamente più forti.
In due riusciremo a trovare una scappatoia, e porre fine a tutti i problemi che ci affliggono.
Non ho paura.
Secondo una mia stupida credenza, Jack non ha intenzione di farmi del male.
Se lo avesse voluto poteva benissimo farlo quando era venuto a trovare Morgan.
Evidentemente ha bisogno di me per raggiungere qualche altro obiettivo.
Ed io cercherò di aiutarlo nel suo intento, a patto che lui mi porti comunque da Christian.
Certo questo lui non lo sa, e non ho nemmeno intenzione di dirglielo.
Tutto ciò che ho bisogno da parte sua è un minimo di collaborazione nel portarmi al covo segreto dove tengono mio marito.
Da lì le nostre strade si separeranno, e Christian ed io proseguiremo per la nostra strada verso la libertà.
Sento bussare alla porta ed alzo lo sguardo per realizzare poi che è Josè.
'Entra' mimo con le labbra facendogli segno di raggiungermi dentro.
Apre la porta ed entra chiudendola alle sue spalle.
“Abby la conference hall è pronta” dice in tono educato “Sono già tutti lì, ma ancora non è arrivata una persona.”
“Chi manca?” chiedo alzandomi dalla poltrona girevole e prendendo tra le mani il cellulare.
“Non è arrivata ancora Corinne”spiega.
“Oh...tranquillo” abbozzo un sorriso “Mi aveva avvertito che avrebbe ritardato un po...dovrebbe essere qui a momenti...”.
“Va bene..allora è tutto sotto controllo” annuisce convinto.
Scortata da lui raggiungo la conference hall, dove trovo tutti i miei amici.
Prendo una generosa boccata d'aria e mi siedo davanti a tutti loro.
C'è chi come Beatriz, Josè e Peter che sono molto tranquilli conoscendo già in parte la situazione, mentre Jason si guarda attorno spaesato.
“Che ci fanno loro qui?” chiede indicando gli altri “Pensavo fosse una riunione di lavoro...”.
“È qualcosa di più importante del lavoro....” spiego in tono fermo.
“Cioè?” chiede perplesso.
“Aspetta che arrivino tutti, e ti racconterò tutto” lo zittisco.
Aspetto un po e finalmente, dopo infiniti attimi di attesa, vedo la porta della conference hall aprirsi.
Dietro ad essa vedo entrare Gillian seguito da Corinne.
Nel vederla Beatriz si alza in piedi facendo stridere la sedia sul pavimento e batte un pugno sul grande tavolo.
“Che diamine ci fa lei qui Abby??” tuona nella mia direzione.
“Bea...tranquillizzati...è tutto sotto controllo fidati” provo a calmarla.
“È una traditrice Abby!! Fidarsi di lei è come buttarsi la zappa sui piedi con le proprie mani lo sai vero?” urla arrabbiata “Falla sparire di qui, subito!”.
“Bea...” sospiro.
“Come puoi aggiungere anche lei nel nostro gruppo? Ti pugnalerà prima che tu te ne possa rendere conto!!” continua a lanciare accuse.
“Bea fai silenzio!!” urlo più forte sovrastando la sua voce “Fai silenzio...” ripeto.
Mi guarda a bocca aperta, scuotendo più volte la testa.
“Mi sono fidata di persone che hanno già spifferato ai quattro venti il mio piano...dimmi cosa ci perdo se mi fido di lei!” sbuffo “Se è dalla mia parte o da quella del nemico non mi cambia proprio nulla...” sospiro “Il mio obiettivo è raggiungere Jack...se è dalla sua parte meglio ancora...mi semplifica notevolmente il lavoro”.
“Vuoi raggiungere Jack?” chiede sconvolto Jason “Ma Abby sei ubriaca o cosa?”.
“Jason, aspetta prima di parlare...” lo zittisco “Gillian, Corinne prendete posto...” li invito a sedere indicando il grande tavolo “Morgan dov'è?” chiedo rivolgendomi a Gillian.
“L'ho lasciata a casa proprio come mi ha chiesto lei” mi dice.
“Dubita qualcosa?”
“No” scuote la testa “Le ho detto che sarei rientrato a casa, ma sono andato a prendere Corinne e l'ho portata qui in ufficio” spiega.
“Molto bene” annuisco.
“Signora, posso chiederle una domanda?” chiede esitante Gillian.
“Certo”.
“C'è qualche problema? Ultimamente non si confronta più con noi...”.
“Ti spiegherò il perché...siediti intanto”.
Annuisce poco convinto e si siede in una delle sedie attorno al tavolo.
“Ora ci spieghi cosa sta succedendo?” chiede Jason impaziente.
“È una cosa che riguarda Christian...” inizio “Non è in viaggio in Francia...ma al contrario è qui a New York..”
“A New York?” ripete Jason.
“Sì, a New York" annuisco “È oggetto di un tentativo di vendetta...” mormoro.
“Cos'è successo a Christian?”.
“Jack lo ha rapito...”.
“Come fai a saperlo?” chiede Beatriz.
“Ho sentito una conversazione tra Jack e Morgan...”.
“Jack e chi?” chiede sorpreso Gillian.
“Morgan” ripeto decisa.
“Non può essere signora....” scuote la testa Gillian.
“L'ho sentito con le mie stesse orecchie...” sospiro “Morgan è la pecora nera del nostro gruppo...è colpa sua se quasi tutti i nostri tentativi di ritrovare Christian sono finiti in fallimenti...sarebbe stato possibile ritrovarlo quando abbiamo visitato la vecchia fabbrica...ma Jack è stato avvertito da lei e lui ha avuto il tempo di spostarlo altrove...”.
“Non posso crederci...” mormora Gillian.
“Purtroppo è così...ma non sa che Jack la sta solo usando per raggiungere il suo scopo...diciamo che è successa la stessa cosa con Corinne...”.
Bea sposta lo sguardo da me a Corinne, e la squadra con circospezione.
 “In tutto ciò non capisco cosa ci faccia lei qui...” mormora poi.
“L'ho chiamata perché è l'unica che può aiutarmi...” sospiro.
“Aiutare? E per cosa, per farti intrappolare?” ride nervosamente.
“Bea...” la rimprovero socchiudendo gli occhi a fessura “Lei è l'unica che può avvicinare Jack a noi...” spiego “Il piano dei nostri nemici è attirare me e Christian nelle loro trappole, ma se noi gli giriamo contro il suo piano?”.
“È una follia Abby...” sospira Beatriz.
“Non è una follia...e non richiedo nemmeno il vostro aiuto...” spiego “Sarò io ad uscire allo scoperto, perché ammettiamolo nessuno cerca voi”.
“E quindi? Vuoi farti beccare da quella banda di pazzi? Ti ricordo che non si tratta della tua vita...si parla di te e dei tuoi figli...Christian sarebbe contrariato...parecchio” mi rimprovera Jason.
“Jason, Christian mi ha lasciato un messaggio dove diceva che era sicuro del fatto che lo avrei salvato...vuole che io lo aiuti...”.
“Abby, farti impigliare nelle mani di quei pazzi sarà l'ultimo dei pensieri di mio cugino...” dice sbuffando “Se c'è una cosa che mio cugino non conosce è l'aiuto da parte degli altri...è uno che fa le cose da solo...non chiedendo aiuto a destra e manca...”.
“Ma in questo caso non i parla di destra e manca...io sono sua moglie...sono la prima che si dovrebbe buttare nella situazione!!” ribatto.
“Puoi farlo, nessuno ti sta dicendo di no...ma le tue condizioni di salute non lo permettono...cosa faresti se ci rimangono in mezzo i tuoi figli?” mi chiede Beatriz.
Abbasso lo sguardo.
Sono consapevole del rischio che corro ma non ho altra scelta.
Cosa dovrei fare?
“Sii ragionevole...interveniamo con la polizia...loro riusciranno a risolvere tutto senza arrecare nessun tipo di danno...fidati di me...”.
“Bea...” mormoro abbattuta “Non vogliono la polizia...vogliono me...se non mi consegno faranno fuori Christian...e quello è molto peggio...”
“E i bambini?” ripete nuovamente.
“C'è Christian...finché sarò con lui non succederà niente a nessuno” dico in tono deciso.
“E se non dovessero portarti da lui? Cosa faresti in quel caso?”.
“Perché la pensi negativamente? Pensa positivo...io lo faccio...”.
“Tu sei matta..fattelo dire...” sbuffa Beatriz.
“Ha ragione...” prende parola Corinne.
La fulmino con lo sguardo.
“Non mi guardare così...” si difende “Jack è un uomo senza scrupoli...arriverebbe a fare cose davvero oscene pur di ottenere ciò che vuole...fin quando sei nelle circostanze di metterti in salvo fallo...”.
“Corinne, avevi detto che mi avresti aiutato!!” le ricordo.
“E lo sto facendo...ti sto aiutando...mettiti in salvo fin quando puoi”.
“Non sono qui per mettermi in salvo...io devo salvare mio marito...chiunque voglia collaborare può stare qui...se non siete d'accordo sapete dov'è la porta...” mi metto in piedi indietreggiando con la sedia, ma Peter mi blocca.
“Aspetti Mrs Ross...va bene..la ascoltiamo...” dice in tono pacato “Giusto?” chiede agli altri.
Annuiscono tutti.
“Faremo come vuole lei...ma dovrà sottostare anche alle nostre regole...”.
“Che regole?” chiedo perplessa.
“Dovrà farsi aiutare anche da noi...e uno o due di noi verrà con lei...”.
“Ma lo scopriranno...” gli ricordo.
“Faremo in modo di sapere la sua posizione esatta senza doverla seguire da vicino...quando sarà con Mr Ross dovrà mandarci un segnale...e noi interverremo con la polizia”.
“E cosa hai in mente?”chiedo.
“Per adesso ancora niente...ma troverò un modo per sistemare la situazione e riscattare entrambi da quel posto” spiega.
“O-ok..” annuisco poco convinta.
“Io mi offro per andare con lei” dice Gillian mettendosi in piedi, ed attirando la mia attenzione.
Sorrido.
“Beh, l'altro...” mormora Peter.
“L'altro sarò io” si offre Jason interrompendo Peter.
“Jason...non mi sembra il caso” intervengo io.
“ha ragione Mrs Ross...” annuisce Peter “Noi siamo incaricati a proteggere Mr e Mrs Ross...è giusto che ci andiamo noi!”
“No, è giusto ciò che dico io...non sapevo nulla di tutto ciò..per questo non sono riuscito ad aiutarvi...datemi almeno la possibilità di aiutarvi in questa occasione” dice a petto alto.
“Jason...ti ringrazio di cuore...” sorrido riconoscente.
“È dovere Abby...sai che puoi contare sempre sul mio appoggio” sorride “D'ora in poi hai un'altra spalla su cui appoggiarti...”.
“Siete davvero fantastici...Christian ed io saremo eterni debitori...solo, non cacciatevi nei guai...soffrirei moltissimo se accadesse qualcosa a voi...” mormoro con voce velata di tristezza.
“Intanto lo dobbiamo trovare...poi ci faremo ripagare per bene per tutto quello che ci fate passare” sdrammatizza.
Scoppio in una fragorosa risata e scuoto la testa.
“Grazie di cuore veramente...” sorrido poi riprendendomi.
Gli altri ricambiano altrettanto allegramente e mi rassicurano con le loro espressioni altrettanto forti e sicure.
Ci dileguiamo concordando di vederci al più presto ed io mi ritrovo a dover ritornare alla solita routine lavorativa.
“Mrs Ross” mi blocca Gillian.
“Dimmi” gli rivolgo la mia attenzione.
“Volevo chiederle....ecco...se avesse dubitato anche di me ecco...” mormora abbassando lo sguardo.
“Voglio essere sincera Gillian, ho dubitato” ammetto “Purtroppo devi provare a ragionare anche dal mio punto di vista...è impossibile non farlo...arrivi a dubitare anche della tua stessa ombra...e sapere che Morgan è la persona che mi sta pugnalando alle spalle non è carino...”.
“Signora, lei deve solo accettare...la denuncio subito al nostro superiore” ringhia.
“No, non ce n'è bisogno” scuoto la testa “Non mi sta tradendo per qualche suo scopo personale...lo fa per l'amore che prova nei confronti di Jack...un giorno realizzerà il suo errore...non c'è momento migliore per realizzare chi sono i buoni e chi i cattivi...” alzo le spalle.
“Non concordo signora...quando sarà tutto finito me la vedrò di persona con lei...ha mentito pure a me..e mi ha usato più volte per strappare delle informazioni dalla mia bocca...” mormora a denti stretti “La pagherà...”.
“Su rilassati” lo tranquillizzo “Vorrei rientrare a casa...mi accompagni?” cambio discorso.
Sospira.
“Certo signora” annuisce educatamente.
Raggiungo velocemente il mio ufficio per prendere le mie cose e raggiungo Gillian davanti all'entrata dell'ascensore.
Arrivata all'atrio dell'ufficio spiego a Peter che sarei rientrata con Gillian e, con il suo pieno consenso mischiato alle mie rassicurazioni, raggiungo l'auto.
Durante il tragitto chiacchieriamo di svariate cose, e lui continua a provarmi la sua innocenza.
"Comunque, riguardo al suo piano io sono dalla sua parte" dice all'improvviso.
"Mi fa piacere..." sorrido "sono consapevole del fatto che sia una follia...ma è l'unica soluzione per riuscire a scoprire qualcosa...".
"Mrs Ross, facciamo intervenire la polizia" mi consiglia anche lui.
"Va bene far intervenire la polizia...ma non subito...voglio seguire il piano di Peter...facendo credere a tutti loro di essere finita nella loro trappola da sola".
"Peter ha sicuramente qualche idea" annuisce lui "Ci rimane solo vedere se è adatto per riuscire a riportate sani e salvi voi due".
"Io ho fiducia in Peter' sorrido "sicuramente avrà qualcosa di geniale in mente".
"Lo penso anche io" conferma.
"Senti Gillian, ti andrebbe di fermarci qui da qualche parte per prendere qualcosa?" chiedo indicando una piccola caffetteria.
"Vuole prendere una cosa? Con me?" chiede perplesso.
"Vedi qualcun'altro in giro?" scherzo "Sto parlando proprio di te...ti va?"
"O-ok..." annuisce abbozzando un sorriso.
Aspetto che parcheggi la macchina, e poi scendo.

Incorreggibile Bastardo [2]Where stories live. Discover now