INCORREGGIBILE BASTARDO
CAPITOLO 58Mi sveglio di botto dopo aver fatto un sogno di cui non ricordo, e non ho capito praticamente nulla.
Sposto dalla fronte alcune ciocche di capelli e cerco di riprendere a respirare normalmente.
La stanza è avvolta dalla luce mattutina, che mi fa sbattere più volte le palpebre dal fastidio.
L'intera casa è avvolta in un silenzio tombale.
La parte di letto accanto alla mia è rigorosamente vuota e mi rende fin troppo piccola su di esso.
Stropiccio gli occhi e mi appoggio alla testiera del letto, mentre lentamente il ricordo della mancanza di Christian si fa vivido nella mia mente.
Cerco tra il groviglio di lenzuola il cellulare e lo sblocco, per controllare subito se mi ha lasciato qualche messaggio.
A dispetto di tutte le mie paure, con grandissima soddisfazione, tra le notifiche mi compare il messaggio di Christian.
Sospiro rilassata e apro il suo messaggio.
Mi è arrivato più o meno alle 9, ora locale di ieri sera, quando io stavo già dormendo.
Incrocio le gambe e leggo con attenzione il contenuto del messaggio.
Da Christian Ross 9.26 pm.
-Sono appena arrivato in hotel, ho la batteria scarica quindi non posso chiamarti...ti contatterò il più presto possibile.
Ti amo piccola.
Tuo Christian-
Leggo più volte il suo messaggio, e piano piano mi metto in pace l'anima.
È arrivato a destinazione.
È sano e salvo.
Non mi ha potuto chiamare solo perché aveva il cellulare scarico, non perché gli fosse successo qualcosa.
Appoggio la schiena alla testiera e sorrido allegra.
Sapere che sta bene tranquillizza il mio animo tormentato, e mi fa calmare.
Ho dormito malissimo la notte precedente.
Sapere che non mi aveva ancora contatto, mi rendeva troppo nervosa.
Ma adesso so che sta bene.
Mio marito sta bene.
Sposto le coperte e scendo dal letto, intenta a raggiungere il bagno per una doccia.
Mi metto sotto il getto d'acqua temperato e lascio che la tensione venga lavata via dal mio corpo.
Chiudo gli occhi e lascio che il getto mi colpisca dritta in viso, mentre con le mani guido l'acqua sul mio corpo.
Una volta rilassata mi avvolgo in un grande asciugamano e mi dirigo verso la cabina armadio.
Prendo un paio di pantaloni neri ed una camicia color pesca e dell'intimo.
Mi vesto velocemente e mi trucco leggermente per poi farmi una coda alta.
Dopo aver preso il cellulare e la borsa, scendo giù in cucina per la colazione.
"Buongiorno Mrs Ross" mi saluta educatamente Morgan.
"Buongiorno a te Morgan, vi state trovando bene?" mi informo.
"Sì signora" annuisce lei.
"Mi dispiace non essere rimasta a casa al vostro arrivo, ma ero in ufficio" spiego mentre la guido verso la cucina.
"Oh, non si preoccupi signora...Peter ci ha detto tutto" sorride.
"Ah, perfetto" sorrido "nel caso aveste bisogno di qualcosa, chiedete pure...fate come se foste a casa vostra"
"Grazie, molto gentile da parte sua" mi ringrazia con un gesto del capo.
"Figurati, di nulla" le do un'amichevole pacca sulla spalla "vuoi un caffè o altro?"
"No no" si affretta a dire "grazie del pensiero"
"Va bene"
"Oh, e prima che vada in ufficio...qui..." prende un bigliettino dalla tasca e me lo porge "le ho scritto il mio ed il numero di telefono di Gillian....nel caso avesse qualche bisogno, ci chiami subito" dice in tono professionale.
"Grazie Morgan" sorrido "vieni tu con me oggi?"
"No signora" scuote la testa "con lei ci saranno Gillian e Sergey" spiega "io starò di guardia qui alla villa, e darò anche un'occhiata al resto del corpo di guardia".
"Molto bene"
"Se non le dispiace raggiungo Gillian" dice indicando con la mano la porta di ingresso.
"No no, vai pure Morgan" sorrido "ci vediamo più tardi"
"A più tardi Mrs Ross" si dilegua con un cenno del capo ed esce fuori.
Io nel frattempo, raggiungo la zona cucina e preparo del caffelatte e prendo qualche biscotto dalla dispensa.
Mentre aspetto do un'occhiata al cellulare, per controllare se Christian abbia chiamato.
Niente.
"Magari pensa che sto dormendo" penso addentando un biscotto.
Cerco nella rubrica il suo numero e esito sul chiamarlo o meno.
"È una cosa veloce..." mormoro scendendo dallo sgabello.
Mi avvio a passo svelto in soggiorno e prendo il cordless, per poi digitare velocemente il numero di Christian.
Un forte nodo si forma nel mio stomaco e l'ansia sale alle stelle.
Cavolo.
Sembra di essere ritornata ai tempi del college quando mi sentivo un nodo allo stomaco prima di qualche test.
Picchietto con le dita nervosamente sul bracciolo del divano, mentre aspetto che la chiamata si colleghi.
"Pronto!" rispondo subito appena sento la linea che viene collegata.
"Ciao, sono Christian Ross...sono in una riunione importante, lascia un messaggio dopo l'avviso sonoro...ti richiamerò più tardi. Grazie".
Rilasso le spalle abbattuta e chiudo delusa la chiamata.
Era la segreteria.
È impegnato e non può rispondere.
Mi alzo dal divano e faccio per raggiungere la cucina, quando un'idea mi balena in testa.
Ritorno indietro e prendo tra le mani il cordless.
Richiamo nuovamente e faccio come chiedeva nel messaggio vocale.
"Ciao, sono Christian Ross...sono in una riunione importante, lascia un messaggio dopo l'avviso sonoro...ti richiamerò più tardi. Grazie".
Ascolto di nuovo la sua voce nel messaggio registrato, e dopo l'avviso sonoro lascio il mio messaggio.
"Ehi Christian....sono io...Abby..." mormoro "ho letto il tuo messaggio....e ho ascoltato il messaggio che hai lasciato per la segreteria...sei molto impegnato? Sta andando bene?" sospiro "Ti prego, fatti sentire...e....e niente, volevo sentirti....sai, per sapere come stai.....spero che il viaggio sia andato bene...e che i tuoi impegni lì vadano a buon fine..." aggiungo "volevo dirti che....che mi manchi Christian" sussurro cacciando indietro il groppo che mi si è formato in gola "chiamami...chiamami quando puoi...per favore...fatti sentire....ti amo Christian..." concludo.
Sospiro rumorosamente e riattacco la chiamata, buttando il cordless sul divano.
Butto la testa all'indietro e sospiro pesantemente.

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Incorreggibile Bastardo [2]
ChickLitSecondo volume della trilogia My Man. Cinque anni dopo la partenza da New York, i ricordi dei giorni passati con Christian sono vividi nella sua mente. Riprendere la vecchia vita è difficile,ma stringe i denti e cerca di andare avanti. A Seattle f...