Abby's pov.
"Forza piccola muoviti!" urla Trenton dal soggiorno.
"Arrivo arrivo, prendo il cellulare e sono da te!"
Corro a destra e sinistra, cercando qualcosa da infilare nella borsetta e nella disperata ricerca del mio maledetto cellulare.
Accidenti a me!
Non dovevo andare da Trenton.
Dovevo immaginare che sarebbe finita a ricordare i vecchi tempi, e far sbavare mille volte il trucco.
L'ho ritoccato così tante volte da perdere pure il conto.
Scalcio via i sandali con il tacco e mi muovo meglio nella stanza alla ricerca del cellulare.
"Finalmente, sei qui!" alzo le braccia e riporto alla luce il mio cellulare, comodamente nascosto sotto alle lenzuola.
Lo butto nella borsetta e dopo aver afferrato i sandali sfreccio verso le scale.
"Arrivo! Sono qui, sono qui!" dico attirando l'attenzione di tutti.
"Finalmente!" dice Trenton esasperato.
Do una spallata alle persone che bloccano l'ingresso e corro verso l'auto di mio padre parcheggiata davanti alla villa.
"Abby, mettiti almeno i sandali!" urla mia madre disperata.
"Sì sì!"
Appoggio i sandali sul terreno e li infilo ai piedi.
"Contenta?" chiedo abbozzando un sorriso a 32 denti.
"Santo cielo, qualcuno mi deve fare santa per sopportarti" dice mia madre agitando le braccia in aria.
Le mando un bacio ed entro nell'auto.
Trav e Meredith sono già in chiesa a ricevere gli ospiti con Ben e Claire, mentre i Ross hanno appena avvisato di un ritardo.
"Mi raccomando, arriva in chiesa e dai una mano a Travis e Meredith. Noi saremo li tra una mezz'oretta" mi dice mia madre sporgendosi dal finestrino.
Annuisco continuamente e ascolto le sue parole.
"Hai capito?" chiede dopo un lungo discorso.
"Sì mamma" sbuffo "arrivo lì e mi occupo degli invitati. Giusto?"
Annuisce.
"Bene allora posso andare" mia madre chiede a Greg di partire, e in pochi minuti ci ritroviamo per strada.
Appoggio la schiena sul sedile e prendo una bella boccata d'aria.
Si comincia!
È da ieri notte che sono un fascio di nervi.
Sono così agitata.
Sono più in ansia io, che tutti loro messi insieme.
Sì, perché tutti si sfogano con me.
Beatriz ieri notte.
Trenton stamattina.
E io, che ancora come una deficiente aspetto notizie di Christian, non so con chi parlare.
Cosa posso dire?
Beatriz, Trenton sposatevi velocemente e senza fare troppe cerimonie perché Christian ha un piano malefico in mente?
O Beatriz, Trenton rimandate il vostro grande giorno perché voglio risolvere con Christian senza dare troppo nell'occhio.
Che merda oh.
Maledetto Christian.
Maledetto lui e i suoi segreti.
Maledetta io.
E maledetti tutti.
Sbuffo rumorosamente e scuoto la testa.
'Prendi l'iniziativa' mi propone la mia vocina.
'Già, perché non prendere per una volta le redini del gioco?'
Stringo la mano in un pugno e decido di cercare io stessa Christian.
I guai.
Tiro fuori il cellulare dalla borsa e scorro nella rubrica, alla ricerca del numero di Christian.
A Christian Ross.
Siamo già al famosissimo sabato.
Che deve succedere?
Rileggo più volte il messaggio, facendo scorrere il dito sullo schermo per inviare o cancellare.
È proprio il caso di stuzzicare la belva che dorme in Christian?
Non potrei far finire tutto e poi chiarire con lui?
Invio?
Cancello?
'Mandiamolo vah, almeno mi metto l'anima in pace se mi dice cosa sta tramando!'
Se me lo dice.
Schiaccio invio e blocco il cellulare.
Nemmeno il tempo di riprendere a pensare tranquillamente, che il cellulare vibra avvisandomi dell'arrivo di un messaggio.
Aspettava me?
Sblocco il cellulare ed apro velocemente il messaggio.
Da Christian Ross.
Raggiungimi al mio appartamento.
"Cosa?!" grido esasperata.
Greg si gira di scatto e mi lancia un'occhiata impaurita.
"Scusa" sussurro tranquillizzandolo.
Cos'è adesso questa storia del raggiungerlo all'appartamento?
Faccio partire la chiamata e avvicino il cellulare all'orecchio.
Risponde subito.
"Christian, sei matto?" lo attacco "come posso venire al tuo appartamento? Ci aspettano tutti in chiesa" gli ricordo.
Non si sa mai, troppo preso a tramare qualcosa contro di me si sarà pure dimenticato del matrimonio della sorella.
Tanto è sempre ubriaco ultimamente, che è già troppo anche se ricorda il suo nome.
"Lo so" sbuffa "ma sono stato chiaro no? Vieni al mio appartamento" dice senza mezzi termini.
"Ok" sospiro "dammi qualche minuto e sarò da te"
Stacca la chiamata ed io rimetto il cellulare nella borsa.
"Greg" richiamo l'attenzione dell'autista che mi osserva dallo specchietto retrovisore.
"Dica signorina Abby" dice senza togliere lo sguardo dalla strada.
"Senti Greg, mi dovresti portare all'appartamento di Christian" dico piano.
"Ma non dovete andare in chiesa?" chiede perplesso.
"Sì dovevo, ma ci andrò con Christian. Tanto anche lui deve essere lì presente" cerco di convincerlo.
L'autista annuisce e cambia rotta, dirigendosi questa volta verso l'appartamento di Christian.
Nel giro di pochi minuti Greg parcheggia davanti al cancello dell'appartamento di Christian.
"Aspetta qui, torno subito" dico scendendo dall'auto.
Greg annuisce e spegne il motore.
Una volta varcato il cancello, vedo Christian che mi aspetta all'ingresso.
È davvero bellissimo con lo smoking bianco scelto da me.
Un sorriso aleggia sulle mie labbra.
Sono contenta che l'abbia indossato.
Sistemo meglio il mio abito, e a passo lento e deciso percorro il vialetto d'accesso.
Per tutto il tempo Christian non smette di guardarmi.
Mi fa piacere sapere che almeno per i suoi occhi rimango sempre una persona bella da ammirare.
Mi fa sentire meglio.
"S-sei b-bellissima" balbetta.
"Grazie" arrossisco ed abbasso lo sguardo "anche tu sei molto bello" sussurro.
Abbassa lo sguardo e tocca con la mano il completo, accarezzando il tessuto come se stesse toccando altro.
"Ti ringrazio per aver indossato il completo..." sussurro.
Una profonda risata attraversa il suo corpo.
"Non l'ho fatto per te" duce sbuffando divertito "ormai avevamo scelto di vestirci uguali e non mi andava di cambiare piano all'ultimo momento" dice con noncuranza.
"Capisco" annuisco con un sorriso falso e chiudo il discorso.
Non l'ha fatto per me, perché mi devo cercare sempre le sue cattiverie?
Scuoto la testa per scacciare via quei pensieri e assumo una posizione composta e fredda.
"Perché mi hai fatta venire qui?" chiedo.
"Dobbiamo andare in un posto" dice appoggiandosi alla balaustra del balconcino di ingresso.
"Christian ti ricordo nuovamente che abbiamo un matrimonio a cui fare da testimoni, tra esattamente due orette" dico guardando l'orologio da polso.
"Non parteciperemo al matrimonio" dice con noncuranza.
"Cosa?!"
Annuisce.
"Bene cara Abby" si gira verso la mia direzione e si appoggia ad un pilastro, guardandomi dritto negli occhi "ti do la possibilità di scegliere. Partiamo dal presupposto che io mi sento tradito"
"Che intendi dire?"
"Sai, io odio le persone che pugnalano alle spalle. Quindi di conseguenza odio te, che mi hai pugnalato alle spalle."
Faccio per replicare qualcosa ma lui mi blocca con un cenno della mano.
Quando mai l'ho tradito?
Un pensiero indesiderato mi fa accapponare la pelle.
Non può essere...
Non deve essere...
E se mi ha vista o sentita quando ero con Ben?
Oddio.
Ma sono sicura che quel giorno Christian non era a casa.
Ne sono più che sicura.
A cosa si riferisce allora?
"Christian temo che..."
"Stai zitta!!" tuona rosso dalla rabbia "se ci tieni tanto al matrimonio di tuo fratello e vuoi che il tutto finisca nel migliore dei modi, dovrai accettare la mia proposta" dice incrociando le braccia al petto.
"Di che si tratta?" chiedo esitante.
Ride di gusto e scuote la testa.
"No no tesoro, non mi hai capita. Accetti o accetti" dice in tono minaccioso.
"Devo accettare senza nemmeno sapere di che si tratta?" chiedo perplessa.
Annuisce.
"È l'unica scelta che hai. A meno che tu non voglia mandare a rotoli il matrimonio" dice facendo una smorfia.
Mi giro dall'altro lato e cerco il sostegno della balaustra, per stare in piedi senza barcollare.
Non voglio rovinare il grande giorno di mio fratello.
É da così tanto che aspetta di dire quel sì davanti a tutti e di sposare Bea.
Non posso rovinare il loro grande sogno.
D'altra parte ho promesso ai miei fratelli che ci sarei stata per loro, e che li avrei aiutati sempre e comunque.
Non posso tirarmi indietro.
Se lo faccio sarà come venir meno alla parola data, ed io non sono quel tipo di persona.
Ma se quello che vuole Christian è qualcosa che non posso fare?
Non posso accettare così su due piedi.
"Christian..." sussurro "mi dici almeno se è una cosa che posso fare?" chiedo.
"Beh, diciamo di sì. Ma sei costretta a farlo" dice con un'alzata di spalle.
Annuisco assente e riporto lo sguardo sul giardino di Villa Ross.
Che devo fare?
Le facce di Trenton e Beatriz invadono il mio cervello.
Saranno così felici ed ansiosi di ritrovarsi all'altare.
Non ho il diritto di provarli di questo magico momento.
E se il prezzo che devo pagare è stringere patti con il diavolo....
"Accetto" dico piano abbassando lo sguardo.
"Bene" scioglie le braccia e le stende lungo i fianchi "adesso se non ti dispiace seguimi"
Mi indica le scale che portano al vialetto d'accesso e mi fa cenno di scendere.
Ordino alle mie gambe di muoversi, ed insieme avanziamo verso la sua auto.
"Aspetta un attimo, mando via Greg"
Annuisce e sale in macchina.
Mi dirigo verso il grande cancello ed esco fuori dalla villa.
"Greg" busso al finestrino e l'autista lo abbassa "non c'è bisogno di aspettarmi, vai pure a casa. Io vengo con Christian"
"Sicura? Posso sempre aspettare signorina" dice.
"No no tranquillo, vai pure"
Greg annuisce e mette in moto la macchina, per poi partire e lasciarmi sola.
Dietro alle mie spalle Christian aspetta impaziente seduto alla guida della sua auto.
Prendo un profondo respiro ed ordino nuovamente alle mie gambe di collaborare.
Mi apre la portiera da dentro e mi porge una mano.
Fisso per un attimo il suo palmo rivolto verso l'alto, e mi rendo conto che non so nemmeno a cosa sto andando incontro.
Ma non ho altra scelta.
Appoggio la mia mano sulla sua, e mi lascio cadere sul sedile dell'auto.
"Dove andiamo?" chiedo un'altra volta.
"Vedrai" fa scattare le serrature dell'auto e si immette nella strada.
Beatriz pov.
Boom boom boom.
I battiti del mio cuore aumentano ad ogni pezzo di strada che la limousine percorre.
Boom boom boom.
Ad ogni metro di distanza che diminuisce l'ansia cresce, e la voglia di vedere Trenton all'altare aumenta.
Lucy mi parla all'orecchio ma le sue parole sono così distanti, così inutili.
La mia attenzione è interamente rivolta all'uomo che a quest'ora mi starà aspettando in chiesa.
Mordo nervosamente il labbro e stringo tra le mani il bouquet, nella speranza che riesca a tranquillizzarmi.
In testa ho mille pensieri.
Stasera, dopo che tutte le cerimonie volgeranno al termine, cercherò di risolvere la questione Abby-Christian.
Non sopporto di vedere la mia migliore amica in queste condizioni, e festeggiare come se niente fosse.
Ormai è una questione di principio.
O sistemo la questione, o sistemo la questione.
Mio fratello poi.
Capisco che abbia fatto del male a molte ragazze, facendole soffrire.
Ma vederlo così mi spezza il cuore.
Loro due meritano di stare insieme.
Ed io farò di tutto per farli chiarire, sistemando insieme anche Ben.
Non merita di passarla liscia.
"Bea...Bea!" mi richiama Lucy.
"S-sì dimmi" balbetto prestandole più attenzione.
"Ti stavo chiedendo se sai dov'è Abby!" dice ruotando gli occhi al cielo.
"No" dico pensandoci su "in realtà penso che sia già in chiesa" alzo le spalle.
"Oh, ok" annuisce e distoglie lo sguardo.
Riporto di nuovo lo sguardo fuori dal finestrino e osservo la città che mi sfila davanti.
"Manca ancora qualche minuto e saremo arrivati" dice mia madre dal sedile di fronte al mio.
Abbozzo un sorriso e annuisco.
Nel giro di pochi minuti ci ritroviamo davanti alla chiesa.
I battiti del mio cuore aumentano.
Dietro a quella porta aspetta Trenton.
Il mio futuro marito.
Stringo più forte il bouquet e aspetto che mio padre scenda e mi venga ad aprire la portiera.
Boom boom boom.
"Stai tranquilla" sussurra Lucy.
"Sì" sussurro.
Mio padre apre la portiera e tende la sua mano.
"Sei pronta principessa?" chiede con un sorriso raggiante.
Esprimo il mio consenso appoggiando la mia mano sulla sua, e lui ne bacia delicatamente il dorso.
Scendo dalla limousine con il cuore in gola e l'ansia a mille.
Davanti al portone della chiesa ci sono Jason e Carter che attendono con le mani pronte per spalancare i portoni.
"Apro?" chiede Jason.
"Pronta" annuisco.
Mi dedica un sorriso ed entrambi spingono le due metà del portone.
Appena le porte si aprono tutte le mie paure svaniscono.
In fondo alla navata l'amore della mia vita mi attende sorridendo.
Parte la marcia nuziale e davanti a me sfilano le damigelle d'onore con le rispettive coppie.
Dietro di loro ci sono Madison vestita da fata che con un cesto pieno di fiori lascia dietro di sè una scia di petali di rose, accanto a lei Theodore porta su un cuscinetto le fedi.
Mio padre mi porge il braccio e mi fa un cenno con la testa.
Avanzo lungo la navata verso l'altare sotto lo sguardo di tutti gli invitati e di Trenton, che mi rivolge un dolcissimo sorriso.
Aumento la stretta attorno al braccio di mio padre che mi sussurra di tranquillizzarmi e di godermi la cerimonia.
Cerco nella folla mio fratello ed Abby, ma di loro non vedo nemmeno l'ombra.
'Chissà dove saranno' penso corrugando la fronte.
Nel frattempo siamo già arrivati alla fine della navata e mio padre si scioglie dalla presa del mio braccio.
Trenton si avvicina a passo lento ma deciso, e porge la mano sulla quale mio padre appoggia la mia.
"Prenditi cura di lei" sussurra con occhi lucidi.
"Farò di tutto per renderla felice Mr Ross" sorride Trenton stringendo la mia mano.
Insieme ci avviciniamo all'altare e ci accomodiamo sulle sedie davanti al prete.
"Sei bellissima piccola" sussurra Trenton.
Arrossisco ed abbasso lo sguardo.
La mano di Trenton trema, quindi stringo di più e gli trasmetto coraggio.
"Non tremare" sussurro.
"Non sai che ansia che ho" dice scuotendo la testa.
Sorrido e presto attenzione al prete.
" Cari amati, siamo qui riuniti, alla presenza di Dio, per unire questo uomo e questa donna secondo il vincolo del Sacro Matrimonio così come istituito da Dio, regolato dai Suoi comandamenti, benedetto da nostro signore Gesu Cristo, e onorato da tutti gli uomini...."
Quest'ultimo dopo aver recitato le solite parole invita noi sposi e gli invitati ad alzarci, per iniziare la cerimonia vera e propria.
"Carissimi Trenton e Beatriz" inizia il prete "siete venuti insieme nella casa del Padre perché il vostro amore riceva il suo sigillo e la sua consacrazione davanti al ministro della Chiesa e davanti alla comunità. Voi siete già consacrati mediante il Battesimo: ora Cristo vi benedice e vi rafforza con il sacramento nuziale, perché vi amiate l'un l'altro con amore fedele e inesauribile ed assumiate responsabilmente i doveri del matrimonio. Pertanto vi chiedo di esprimere davanti alla Chiesa le vostre intenzioni. Trenton e Beatriz, siete venuti a contrarre matrimonio in piena libertà, senza alcuna costrizione, pienamente consapevoli del significato della vostra decisione?" chiede.
Io e Trenton ci scambiano un sorriso e rispondiamo insieme.
"Sì"
"Siete disposti, nella nuova via del matrimonio, ad amarvi e onorarvi l'un l'altro per tutta la vita?"
"Sì"
"Siete disposti ad accogliere, responsabilmente e con amore, i figli che Dio vorrà donarvi ed educarli?"
"Sì" rispondiamo ancora una volta in coro.
Il prete ci sorride.
"Se, dunque, è vostra intenzione unirvi in matrimonio, datevi la mano destra ed esprimente, davanti a Dio e alla sua Chiesa, il vostro consenso"
Questa volta io e Trenton ci guardiamo dritto negli occhi e Trenton prende la mia mano.
"Trenton, vuoi prendere questa donna come tua sposa, amarla ed onorarla, esserle fedele, vivere con lei ed essere lei, in accordo con i comandamenti di Dio, nel Sacro Vincolo del Matrimonio?
"Sì, lo voglio" risponde Trenton.
"Beatriz, vuoi tu prendere questo uomo come tuo marito, amarlo ed onorarlo, essergli fedele, vivere con lui ed essere lui, in accordo con i comandamenti di Dio, nel Sacro Vincolo del Matrimonio ?"
"Sì, lo voglio" sussurro sull'orlo di un pianto di gioia.
"Promettete di amarvi l'un l'altro? Scambiatevi le promesse."
"Io, Trenton, accolgo te, Beatriz, come mia sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita." sorride "prometto di onorarti, di incoraggiarti e di
sostenerti nel nostro cammino insieme. Nella difficoltà della vita, prometto di starti vicino perché con la nostra unione possiamo superare tutto ed essere più forti di prima. Prometto di dedicarmi a te ed al nostro amore per farne la priorità nella mia vita.Con ogni battito del mio cuore, Ti amo e ti amerò per sempre."
Con gli occhi lucidi e voce tremante, recito la mia promessa.
"Io, Beatriz, accolgo te, Trenton, come mio sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, nella salute e nella malattia e di amarti e onorarti tutti i giorni della mia vita. Dono a te tutto ciò che sono e tutto quello che ho, e da oggi in avanti sarò per te, amore mio, una compagna fedele affettuosa e premurosa che saprà renderti felice e confortarti anche quando non lo saprai chiedere." dico mentre lacrime di gioia rigano i nostri volti "sei il più prezioso dei doni della mia vita, sei la mia speranza e la mia gioia. Sei tutto quello che c'è di buono, di puro e di vero. Prometto di amarti ed onorarti per il resto dei miei giorni, di confortarti nel dolore e gioire con te nelle vittorie. Prometto di essere il tuo vero amore da questo giorno in avanti e per sempre. Che la nostra vita futura sia meravigliosa e il nostro cuore batta all'unisono fino a diventare uno.
Prometto di esserti fedele, di amarti, onorarti e custodirti. Oggi e sempre." ormai non ho il controllo delle lacrime, e lo stesso Trenton.
Ci stringiamo forte la mano e lanciamo entrambi un'occhiata ai nostri genitori che appoggiati e stretti un abbraccio si asciugano gli occhi invasi dalle lacrime.
Il prete prende nuovamente parola, e continua con la messa.
"Il Signore onnipotente e misericordioso confermi il consenso che avete manifestato davanti alla Chiesa e si degni di ricolmarvi della sua benedizione. L'uomo non osi separare ciò che Dio unisce."
"Amen" dicono tutti in coro.
"Signore, santifica l'amore di questi sposi: l'anello che porteranno come simbolo di fedeltà li richiami continuamente al vicendevole amore."
Il prete porge l'anello a Trenton che prende la mia mano.
"Beatriz, con questo anello, simbolo e pegno del nostro costante ed eterno amore, io ti sposo" Trenton mi infila l'anello al dito.
Il prete mi porge la fede ed io prendo la mano di Trenton.
"Trenton, con questo anello, simbolo e pegno del nostro costante ed eterno amore, io ti sposo." sussurro infilando l'anello.
È fatta.
Sono ufficialmente la signora Beatriz Ryan.
Un sorriso ebete si stampa sulle mie labbra, e ogni volta che guardo le nostre mani unite un'ondata di felicità mi investe.
"Con l'autorità conferitami, io dichiaro che Trenton e Beatriz sono ora marito e moglie. L'uomo non separi ciò che Dio ha unito."
Le ultime parole del prete precedono il nostro primo bacio da marito e moglie.
Trenton mi avvolge le braccia alla vita e si impossessa delle mie labbra, baciandomi piano e dolcemente.
Sussurradomi piano una muta promessa, di un futuro felice ricco di infiniti giorni come questo.
Dopo la cerimonia religiosa si avvicina a noi un ufficiale dello stato per confermare la celebrazione del matrimonio.
Nuovamente mi giro alla ricerca di mio fratello e della mia amica.
Ma noto con dispiacere che non hanno nemmeno assistito alla cerimonia.
"Trenton, mancano Christian ed Abby" annuncia Trevor avvicinandosi al figlio.
Sul volto di Trenton si fa spazio un'espressione di perplessità mista a rabbia, e con gli occhi prende a cercare i due.
"Non ci sono, ho già controllato" dico stringendo il suo braccio per tranquillizzarlo un po.
"Papà hai il cellulare?" chiede Trenton.
Trevor esce dalla tasca il cellulare e lo porge a Trent, che velocemente digita il numero della sorella e avvicina il cellulare all'orecchio.
"Niente...mi da spento" sbuffa.
"Aspetta, dammi il cellulare. Provo a chiamare mio fratello"
Digito il numero di Christian e metto il cellulare all'orecchio, ma anche il suo mi da spento.
"Niente da fare..." dico rilassando le spalle.
"Dov'è andata Abby?" chiede Trenton.
"Tua madre l'aveva mandata qui con Greg" spiega Trevor.
"Greg giusto!" si illumina Trenton.
Mi prende il cellulare dalle mani e digita il numero del suo autista.
"Pronto Greg, c'è Abby con te?" chiede senza mezzi termini "oh....ok...grazie...sì grazie" chiude la chiamata e sospira.
"L'ha lasciata da Christian, dovevano raggiungere la chiesa insieme...ma non sono qui" sospira.
"Ho paura che gli sia successo qualcosa" dice Rose stringendo il braccio del marito.
"No pensiamo positivo...sicuramente avranno raggiunto la sala banchetti" dice Trevor.
"Mr e Mrs Ryan, ho bisogno delle vostre firme...si sta facendo tardi" ci interrompe l'ufficiale dello stato.
"Certo" io e Trenton ci avviciniamo e mettiamo le nostre firme.
"I testimoni?" chiede lui.
"Chiamiamo Jason e Lucy?" propongo.
Trenton annuisce e Trevor va chiamare i due testimoni.
Dopo aver risolto le varie pratiche ci dirigiamo insieme verso la sala da banchetti.
Il ricevimento prosegue tranquillamente, gli invitati si congratulano con noi esprimendo la loro felicità ed alcuni dei nostri amici ci intrattengono con i loro canti e balli.
Tutto fila liscio fin quando all'ingresso della sala intravedo Christian ed Abby.
"Tesoro" richiamo l'attenzione di Trenton che chiacchiera animatamente con i suoi amici e gli indico con un cenno l'ingresso.
Mio fratello ha un braccio avvolto attorno alla vita di Abby e guarda verso la nostra direzione.
Entrano dentro e chiudono alle loro spalle la porta.
"Vi dobbiamo parlare" annuncia Christian.
Non mi piace.
Non mi piace per niente il suo tono di voce.
Nella stanza cala il silenzio assoluto.

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Incorreggibile Bastardo [2]
ChickLitSecondo volume della trilogia My Man. Cinque anni dopo la partenza da New York, i ricordi dei giorni passati con Christian sono vividi nella sua mente. Riprendere la vecchia vita è difficile,ma stringe i denti e cerca di andare avanti. A Seattle f...