Mistery Romance
(IN REVISIONE)
Kathleen Lucky ha tutto ciò che una ragazza di sedici anni possa desiderare: è ricca, con delle amiche fidate, una servitù ai suoi piedi in un'immensa villa con ogni comfort e un autista personale che la porta ovunque...
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Daniel viene a svegliarmi, spalancando finestre e persiane e facendo entrare spigoloso il vento gelido dell'inverno. Non potevo continuare a crogiolarmi sotto le mie soffici coperte invece di venire sconvolta da questo shock glaciale?
«Nevica» mi informa Daniel con soddisfazione.
«E serviva che aprissi anche le finestre per farmelo notare?» chiedo volendo fulminarlo con gli occhi.
«No, ma era l'unico modo per svegliarti.»
«Non credo proprio» ribatto del tutto scocciata.
«Scendi? Ho chiamato Melly e Alex per fare il pupazzo di neve.»
«Ma sono le sette del mattino!» mi lamento nascondendomi sotto le coperte.
Sono del tutto sconvolta. Daniel dice ed è convinto che siamo davvero fratello e sorella, ma situazioni come queste me ne fanno davvero dubitare. Perché non vuole come me continuare a stare sotto le coperte? Ed io perché non ho energia da vendere come lui già di prima mattina? Continuo a credere che c'è qualcosa che non quadra.
Melissa arriva qualche minuto dopo, nella sua candida tuta da neve rosa, e con il suo solito dolce sorriso e gli occhi che le brillano come neve al sole appena il suo campo ottico inquadra mio fratello. Ma che cosa ci trova in lui, mi chiedo. Come può una ragazza essere così follemente innamorata di un pazzo che gode a svegliare la gente di prima mattina, in un giorno di vacanza, solo perché fuori nevica? È da non credere. E per giunta lei accondiscende anche alle sue iniziative irragionevoli! Questo è proprio amore, non so darmi altre spiegazioni.
«Sei folle a voler bene a un tipo come mio fratello» le confido guardandola scettica. Lei ricambia con uno sguardo del tutto diverso. È veramente innamorata, non c'è altro da dire.
Anche io, alla fine, mi sono sottomessa a Daniel e ho indossato la tuta da neve, azzurra, ma la fantasia di fare un pupazzo di neve proprio non mi viene.
Alexander ci raggiunge subito dopo nel giardino innevato. Anche lui indossa la tuta ma sbadiglia ad ogni passo. Ecco, ho trovato proprio la persona giusta che mi somiglia tale e quale. Siamo davvero fatti l'uno per l'altra.
«Ci sdraiamo sulla neve a dormire?» chiede Alexander del tutto assonnato. Anche a costo di congelarmi, accetto per quanto i miei occhi si chiudono. Ci stendiamo sulla neve l'uno accanto all'altra, ma non dura molto. Anche se il freddo congela i pochi neuroni attivi questa mattina, i muscoli e le ossa chiedono pietà, ci alziamo poco dopo cercando come alternativa una panchina.
«Siete due vecchietti!» ci prende in giro Daniel iniziandoci a tirare le palle di neve.
Rintanarsi in casa vicino al caminetto sarebbe la soluzione migliore per scappare dall'euforia di mio fratello, ma lo spirito combattivo di Alexander si sveglia proprio in questo momento e dichiara guerra a Daniel, i quali continuano a tirarsi palle di neve più o meno fino all'ora di pranzo, tra una pausa e l'altra.