"Papà? Che ci fai qui?"
Lui sta in silenzio, mi guarda negli occhi rendendo visibile lo strato di tristezza e dolore che li attraversa. Io lo fisso, sentendo i battiti del mio cuore aumentare, le mani tremare, gli occhi riempirsi di lacrime e il cuore sorridere.
Mio padre è qui. L'uomo che non ho visto per diversi mesi e che non sento dall'ultimo giorno dell'anno è qui. Cioè, è qui con me. E io non potrei essere più felice.
"Figlia mia..." Sussurra. Il suo labbro inferiore trema, e all'improvviso sento una strana voglia di scoppiare a piangere. La sua assenza mi ha fatto male, ma in questo momento la sua presenza sembra curare ogni ferita da lui provocata.
Faccio un passo verso la sua direzione, aspettando che le sue braccia mi stringano forte contro il suo petto. Non si fanno attendere per nessuna ragione al mondo, infatti pochi istanti dopo, ci ritroviamo uniti in un abbraccio che riesce a regalarci quell'amore che soltanto un padre e una figlia possiedono.
"Papà..." Mormoro. Diverse lacrime rigano le mie guance, rendendole bagnate e lucide. "Mi sei mancato"
"Mi sei mancata anche tu, piccola" Sorride. Accarezza alcune ciocche dei miei capelli che ricadono sulla fronte in maniera tutt'altro che ordinata.
Quando ci stacchiamo, stringe il mio viso fra le mani, permettendo ai nostri occhioni molto simili di incrociarsi all'istante. "Mi dispiace essere sparito. Non sarà facile farmi perdonare" Ho già dimenticato tutto.
"Non fa niente, sono felice che tu sia qui" Accarezzo la leggera barbetta che ricopre il suo viso, facendolo sorridere immediatamente. "Non mi aspettavo la tua visita, papà. Davvero"
"Signor Carta, è un piacere conoscerla" La voce di Riccardo mi interrompe, facendo girare entrambi verso la sua direzione. Posso notare all'istante i suoi occhi color mare diventare lucidi, forse a causa dell'estrema emozione.
"È un piacere anche per me, Riccardo" Sorride mio padre. Come fa a sapere il suo nome?
Mi scansa leggermente e allunga le braccia verso di lui, prima di stringerlo in un abbraccio. Dopo qualche istante, i loro sguardi si poggiano su di me, mentre mi guardano con attenzione e un pizzico d'amore.
"Amore, ho pensato che potesse farti piacere vedere tuo padre... quindi l'ho chiamato e gli ho proposto di venire qui per un paio di giorni" Mi svela, giocando con le sue dita.
Il mio cuore fa un immediato salto, provocandomi una sensazione di commozione davvero immensa. Davvero ha fatto tutto questo per me?
"È giusto che anche lui ti stia accanto in questo momento" Continua. "Ed è anche giusto che veda i suoi due nipotini" Sorride, guardando mio papà completamente in lacrime.
Ogni angolo del mio corpo trema, rendendomi così fragile ma allo stesso tempo così forte. Così dannatamente forte. Ma nonostante questa grande quantità di forza, non riesco a bloccare quei goccioloni di lacrime che varcano il mio viso.
È stato Riccardo a chiamarlo e lui ha accettato. Se non avesse voluto, avrebbe rifiutato, dico bene? Quindi voleva vedermi, giusto?
Il mio papà... solo Dio sa quanto mi è mancato. La sua assenza mi ha letteralmente perforato il cuore e adesso che è qui con me, mi sembra di ritornare bambina. Quando tutto andava per il verso giusto e bastava chiudere gli occhi per poter sognare ancora di più.
"Sei contenta, piccola?" Sussurra Riko, risvegliandomi dai miei pensieri.
Io annuisco lentamente, cacciando via le lacrime con le dita. Un lieve singhiozzo scappa dalle mie labbra, rendendomi ancora più debole.
Lui si avvicina con cautela, prima di chiudere le sue sue braccia attorno al mio corpo e stringermi a sé.
"Grazie per averlo fatto." Sussurro con la voce spezzata dal pianto.
"Non ringraziarmi"
Passa una mano sulla mia schiena, sussurrandomi a voce bassa 'stai tranquilla'. Non appena ci stacchiamo, incrocia le nostre mani e mi guida verso mio padre, che circonda immediatamente le mie spalle.
Poggio la testa sul suo petto, sentendo il suo cuore battere in maniera regolare e veloce. Mi era mancato così tanto.
"Papà, vieni... ti faccio vedere i miei bimbi" Esulto emozionata, cercando di non piangere ancora. Lo guido verso la cucina, vedendo l'emozione crescere notevolmente sul suo viso. "Loro sono Chloe e Leonardo" Gli dico orgogliosa, indicando i due pargoletti avvolti dalle due copertine e appoggiati sui loro seggiolini.
Tutto quello che fa è portare entrambe le mani alle labbra, per l'intenso stupore. Io e Riccardo scoppiamo a ridere, aumentando la presa sulle nostre mani ancora unite.
"Ma... oh mio Dio, son così belli" Accarezza le loro mani con dolcezza, sfiorando la loro pelle in una maniera molto delicata. "Mi sembra di ritornare indietro nel tempo..." Anche a me. Da matti. Avere mio padre qui, ha risvegliato in me quei ricordi che negli ultimi anni, mi faceva male rammentare.
Gli occhioni azzurri di Chloe si aprono, facendo sorridere tutti all'istante. Io mi avvicino a lei, vedendola un po' spaventata e spaesata.
"Mamma è qui, amore. Stai tranquilla" Soffio sulla sua pelle e non appena sente la mia voce, i suoi piccoli muscoli si rilassano, facendo ridacchiare mio padre e Riccardo che ci osservano in silenzio.
"Posso tenerla in braccio?" Mi domanda il primo. Io annuisco, appoggiando entrambe le mani sul piccolo corpicino di mia figlia e sollevarlo. Non appena la pongo a mio padre, lui mi sorride teneramente, vivendo al cento per cento questi piccoli istanti.
Io mi rifugio fra le braccia di Riccardo, che immediatamente mi stringono con amore. La mia schiena aderisce perfettamente al suo petto, permettendomi di sentire il suo respiro soffiare lungo l'incavo del mio collo. Lentamente ruoto il capo verso lui, appoggiando le labbra sull'angolo della sua bocca per potergli lasciare un veloce bacino. "Grazie ancora"
"Oh no, non ho fatto nulla. Davvero" Scuote la testa aumentando la presa attorno al mio bacino.
"Non l'avrebbe fatto chiunque" Affermo sicura. "Se adesso siamo qui tutti insieme, lo devo solo a te"
"L'ho fatto perché ti amo e so che la presenza di tuo padre è davvero fondamentale per te" Mormora con dolcezza. Già, è vero. La presenza di entrambi i genitori è davvero fondamentale per un figlio.
"Ti amo. Ma ti amo davvero tanto, Riko." Catturo le sue labbra all'istante mentre incrocio le nostre dita sui miei fianchi che cedono a causa del suo tocco così delicato. Quest'uomo è davvero tutto per me. È il mio oggi, il mio domani, il mio per sempre. È la mia salvezza, la mia felicità, il mio sorriso, la mia vita.
"Ti amo anche io, Carta." Soffia non appena si stacca per poi mi baciarmi la punta del naso, sorridendo subito dopo. Spostiamo lo sguardo verso i nostri bimbi e mio papà, cercando di dimenticare il passato e ricostruire il nostro futuro.

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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.