Pov's Federica
Da ore tengo lo sguardo basso. Fisso tutto ciò che si vede fuori dalla finestra, aspettando che Riccardo torni a casa.
Questa mattina è andato via in auto, sfrecciando bruscamente lungo il viale e lasciandomi da sola, con mille pensieri fra la mente. Non riesco a percepire come mi sento, ma nonostante siano passate poche ore che non ci vediamo, la sua mancanza si fa sentire fin dentro le ossa.
Il mio cuore è vuoto, all'interno di esso continuano a risuonare soltanto le sue parole.'Cazzo, ti amo'
Lo pensava davvero quello che ha detto? Era sincero? E se mi amasse davvero cosa succederebbe tra di noi?
"Dio, se continuerò così, impazzirò" Mormoro stringendomi la testa fra le mani.
Scatto verso la porta, uscendo da questa maledetta stanza che sembra ancora avere il suo profumo. Scendo giù per le scale, raggiungendo la cucina quanto più velocemente possibile.
"Tesoro, finalmente ti sei decisa a farti viva!" Esclama mia madre mentre appoggia la caffettiera sul fornello.
"Si, scusami... mi sono svegliata da poco" Mento, appoggiando le mie labbra sulla sua guancia per lasciarle un bacio.
"Vuoi mangiare qualcosa? Non hai neanche pranzato"
"No, grazie... non ho molta fame" Mormoro sottovoce. Afferro semplicemente un bicchiere, bevendo un sorso d'acqua, che riesce a rinfrescarmi per un istante. "Sai dov'è andato Riccardo? Raffaella ti ha detto qualcosa?" Chiedo all'improvviso. Lei alza il capo verso di me, facendo incrociare i nostri occhi.
"Non ne ho idea. Oggi lo cercava anche lei, ha provato a chiamarlo ma non rispondeva"
"È andato via questa mattina" Le spiego brevemente.
"Avete litigato?"
Io distolgo lo sguardo all'istante, sperando con tutto il cuore che non riesca a leggere la risposta all'interno dei miei occhi.
"No, non abbiamo litigato"
"E allora cos'è quel faccino triste che hai alle tre del pomeriggio?" Domanda arricciando le labbra e si avvicina, stringendo le mie guance nella sua mano.
"Forse stanchezza" Faccio spallucce.Forse mancanze.
"Secondo me dovresti mangiare qualcosa..." Bisbiglia. "Ti prego, figliola... fallo per me"
"Cosa offre oggi la casa?" Domando con un sorriso. Incrocio le braccia al petto, guardando negli occhi la donna che mi ha dato la vita e cerca di rendermi felice.
"Ti va di preparare delle crepes alla nutella e panna?" Propone con un enorme sorriso luminoso.
Le crepes sono sempre state il mio dolce preferito da quando ero piccina. Mia mamma le preparava quasi sempre, ogni volta che litigava con papà, provando a farmi dimenticare per un po' il loro litigio. Ci riusciva. Ma solo per poche ore. Poi, lui ritornava a casa e tutto crollava di nuovo su di noi.
"Certo che mi va!"
"Affare fatto! Prepariamole per tutti, così quando torneranno, riusciranno a mangiare qualcosa!" Esulta felice.
"Si, va bene" Le sorrido, cercando di trovare il lato positivo di tutta questa situazione, anche se non emerge per nulla.Pov's Riccardo
Da Federica:
'Dove sei? Torna a casa'Da Federica:
'Mi spieghi dove ti sei cacciato? Ho bisogno di vederti, cazzo.'Da Federica:
'Odio averti lontano da me.'Continuo a leggere per qualche minuto i messaggi di Federica e non faccio altro che sospirare.
Mi manca. Mi manca terribilmente. Ma non posso tornare da lei come se niente fosse successo.
La luce della luna riflette sui vetri della mia macchina, ma nonostante ciò continuo a tenere gli occhi fissi verso il basso. Con una mano stringo il volante, facendo diventare le mie nocche bianche, con qualche sfumatura di rosso chiaro.
Poi torno a guardare lo schermo del cellulare, notando la foto di me e Federica proprio su di esso. Due enormi sorrisoni riempiono i nostri visi, i suoi occhi color nocciola sono hanno quella luce particolare che mi fa davvero impazzire, lei è fra le mie braccia, io la stringo forte contro il mio petto, cercando di farla sentire protetta da tutto il resto e posso giurare di non aver visto cosa più bella. Di lei. Di noi.
Insieme siamo uno spettacolo straordinario, uno di quelli che ti lasciano senza parole. Uno di quelli che ricorderai per tutta la vita. Uno di quelli che rimarranno incisi lungo le pareti del tuo cuore.
La lieve suoneria del mio cellulare illumina la mia macchina e io lo afferro, leggendo l'ennesimo suo messaggio.Da Federica:
'Ti aspetterò sveglia tutta la notte.'A Federica:
'Non so quando torno'La sua risposta non si fa assolutamente attendere.
Da Federica:
'Non importa. Ti aspetto comunque'
Io sospiro lievemente, non riuscendo a nascondere quel lieve sorriso che sorge fra le mie labbra rosse e umide. È tanto testarda e non mi ascolterà mai, ne sono certa.
Compongo il numero di mia mamma, picchiettando contemporaneamente il piede sul tappetino sotto di essi, aspettando che risponda alla chiamata.
"Pronto, Riccardo?"
"Mamma, sei a casa?" Chiedo a bassa voce.
"Si, sono arrivata da poco. Dove sei? È successo qualcosa?"
"Assolutamente no... ti ho chiamata per dirti che tornerò più tardi del solito. Quindi non aspettarmi sveglia" So che lo farà comunque e neppure lei ascolterà minimamente le mie parole.
"Va bene... dove stai andando?"
"In centro a bere qualcosa" Mento, alzando le spalle. È stata la prima scusa che mi è venuta in mente.
"Fai attenzione, Riccardo. Ti prego"
"Stai tranquilla, mamma" Le mando un veloce bacio e attacco la chiamata, abbandonando la testa sul sedile.
Bruscamente scendo dall'auto, chiudendo la portiera. Avanzo verso il centro del parco, respirando l'aria pura, che riempie del tutto i miei polmoni. Mi siedo sull'erba, posizionando le mani sulla mia nuca. Mi perdo a guardare il cielo stellato, stranamente non c'è nessuna nuvola e riesco a vedere quei piccoli ma enormi corpi celesti che viaggiano sopra di me. Vorrei rimanere qui per sempre. Davvero per sempre.
I miei respiri sono calmi e lenti e ogni singolo muscolo del mio corpo è rilassato. Collego le cuffiette al cellulare, prima di indossarle ed essere cullato dalla dolce melodia che risuona nelle mie orecchie.
Inizio a sentire diversi brividi percorrere il mio corpo. Il vento si alza e il freddo mi colpisce le ossa, provocandomi la pelle d'oca. Mi stringo nella mia felpa, completamente distrutto.
Il mio cuore mi urla di aver bisogno di Federica e mi pugnala forte il petto, picchiandomi per l'estremo dolore che gli sto provocando.
Una scossa improvvisa mi spiazza. Mi sento debole e solo. Ho bisogno di un abbraccio. Magari intenso. Magari suo.
Continuo a fissare il cielo e il secondo dopo non mi rendo conto che una piccola lacrima ha bagnato la mia guancia morbida e fredda.
Non la caccio via, la lascio scivolare lungo il mio collo, aspettando che ad asciugarla sia il vento.
Sto piangendo per una ragazza e nel corso della mia vita, non era mai successo. Afferro il mio labbro inferiore, stringendolo forte fra i denti.
Il dolore è forte, ma quel vuoto allo stomaco lo è ancora di più.
Quella ragazza è diventata uno dei motivi per essere felice, per continuare a lottare e per sorridere nonostante il mondo mi crolli addosso.
E si, mi sono innamorato. Mi sono fottutamente innamorato di Federica.
E si, la amo. La amo più della mia stessa vita e non la lascerò andare via un'altra volta.Spero che questo capitolo vi piaccia! Fatemelo sapere eh. Aspetto tanti vostri commentini.🌸
-Roberta♥

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Tutto quello che ho - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Entrambi diciannovenni. Lui ha paura di amare e di farsi amare, ma poi arriva lei... e al suo arrivo cambierà tutto.