Erano circa due settimane che Riccardo il pomeriggio spariva completamente e a me non aveva dato nessuna spiegazione. Ogni volta che provavo a parlare di quella cosa,che chiedevo il perché della sua totale assenza ogni giorno,lui mi interrompeva,cambiava discorso o faceva finta di niente,come se non avesse sentito.
Stavo iniziando a innervosirmi. Ero la sua ragazza e,se all'inizio avevo deciso di non fargli pressioni per sapere cosa stava succedendo,a quel punto cominciavo a essere piuttosto arrabbiata.
Per quanto mi riguardava,poteva benissimo trattarsi di un tradimento da parte sua,visto che oramai lo vedevo praticamente solo la mattina a scuola e la sera prima di andare a dormire lo sentivo per una ventina di minuti al telefono.
Niente di più.
E questa situazione mi stava distruggendo.
Io l'amavo e lui mi mentiva.Lo stavo aspettando per andare a scuola in moto.
Saremmo dovuti andare al bar a fare colazione insieme e magari una di queste mattine non entrare nemmeno a scuola,quando ricevetti un suo messaggio:Piccola,non riesco a venire a prenderti a casa,quindi a questo punto salta anche la colazione da Enzo.
Ci vediamo direttamente a scuola,spero di riuscire ad entrare in orario. Ti amo.Il messaggio terminava con 'ti amo'.
Mi amava? E perché si stava allontanando allora?A quel punto era troppo tardi per andare a piedi,non ce l'avrei mai fatta ad arrivare in tempo per entrare alla prima ora,così decisi di andare in cucina per chiedere a mia madre se poteva darmi un passaggio,ma mi accorsi poi che lei era già andata via quel giorno,quindi l'unica cosa che mi rimaneva da fare era di entrare alla seconda ora.
Speravo di prendere il più in fretta possibile la patente così che poi non avrei più avuto problemi ad andare da nessuna parte.Arrivai davanti scuola dieci alle nove e mi avviai all'interno dell'edificio.
Arrivai dalla signora che faceva i permessi di entrata in ritardo e di uscita anticipata e li davanti a me trovai Riccardo.
Non ce l'aveva fatta alla fine a entrare alle otto.
Il problema era che non era solo. Anche Sofia stava entrando alle nove ed era con lui.
Stavano parlando,anzi ridendo,e sembravano piuttosto intimi. Come se si conoscessero da una vita.
Cosa doveva significare per me?
Si girarono e mi videro.
Sofia mi sorrise.
Riccardo si avvicinò a me e mi diede un lieve bacio sulle labbra.
"Ehi,amore" mi disse lui
"Buongiorno" risposi fredda,inespressiva
"Come mai sei entrata anche te adesso?"
"Non ero in tempo per venire a piedi. Mia mamma non c'era e così era l'unica soluzione"
"Mi dispiace di non essere riuscito a passare a prenderti"
"Non ti preoccupare. Dai facciamo i permessi"
"Va bene" si era accorto che non ero la stessa di sempre,anche se decise di non dire niente.Durante la ricreazione andai da Edoardo con Monica.
Dal momento che li avevo presentati e li avevo visti insieme avevo anche deciso che erano perfetti e che dovevano stare insieme.
E così cercavo di farli stare vicini il più spesso possibile.
Si piacevano e non se ne rendevano conto.
Serviva quindi un cupido e io mi ero offerta volontaria per farlo.
Riccardo non era stato felice che io non stessi con lui durante quei dieci minuti ma non mi importava. Nemmeno io ero contenta di molte cose ma me le dovevo far andar bene.Monica e Edo stavano parlando animatamente mentre io ero persa nei miei pensieri.
Ogni tanto mi lanciavano qualche occhiata e io gli sorridevo per rassicurarlo che andava tutto bene.
Le prime volte che avevo portato con me Monica lei mi aveva detto che si sentiva un po' il terzo incomodo fra me e il mio migliore amico,ma al momento a guardarci,il terzo incomodo ero io.Finita la ricreazione ci dirigemmo in palestra.
Mi cambiai il più lentamente possibile,perché - come era già noto a tutti - odiavo educazione fisica. In particolare quando avevamo due ore.
Sara e Monica erano esattamente come me,quindi anche in questo ci trovavamo d'accordo.
Impiegammo un'eternità prima di presentarci in palestra e a quel punto ci prendemmo la ramanzina dal professore.
Pazienza.Facemmo stretching per una mezz'oretta dopodiché - dopo averci distrutti per bene - ci disse cosa avremmo fatto quel giorno.
"Molto bene ragazzi,oggi abbiamo il campo da pallavolo. Dividetevi in due squadre e giochiamo"
I capitani delle squadre erano Ric e Fede,come al solito,Monica e Sara andarono nella squadra del ragazzo di quest'ultima,mentre Sofia nella squadra del mio ragazzo.
Io raggiunsi le mie amiche,e vidi Riccardo rimanerci male e guardarmi strano.
Vinse la squadra di Riccardo due set a uno,grazie al punto segnato dalla 'simpaticissima' Sofia.
Il punto lo aveva fatto a me,non ero riuscita a riprendere la palla,e dire che ci avevo provato.
Non appena aveva segnato il venticinquesimo punto il mio ragazzo si era messo ad esultare e lei gli era saltata addosso.
Questa situazione mi aveva stufata.All'uscita salutai tutti velocemente e mi avviai verso casa,quando mi sentii chiamare da dietro. Così mi girai e vidi Riccardo.
Stava correndo per raggiungermi così mi fermai ad aspettarlo.
"Ehi,scappi via? Non mi saluti nemmeno?"
"Si,scusa. Sono di fretta oggi Ric,mi dispiace"
"Cos'hai tesoro? Cosa succede?" Mi chiese
"Niente,non preoccuparti"
"Non ti credo. Sei arrabbiata con me? Possiamo parlarne"
"Va bene. Vieni da me e parliamone" risposi seccata
"Beh,adesso non posso,devo andare in un posto. Passo stasera a casa tua"
"Dove devi andare?"
"Ecco io.."
"No,non disturbarti a venire allora. Finché non mi dirai dove vai tutti i pomeriggi non risolveremo assolutamente niente fra noi"
"Mati,fidati di me. È solo che ancora non posso dirtelo"
"Non mi interessano queste giustificazioni. Voglio la verità. Adesso vado a casa"
Mi girai e ripresi a camminare.
Lui non mi fermò.
Non venne da me,non cercò di fermarmi.
Non corse a baciarmi,dirmi che mi amava e raccontarmi la verità.
E io come una cretina iniziai a piangere.

DU LIEST GERADE
Dimmi che vuoi stare con me. (In revisione)
RomantikMatilde e Riccardo si ritrovano in classe insieme in quarta superiore. L'anno inizia e i due già dall'inizio sembrano non riuscire a stare lontani,peccato che lei cerchi storie d'amore e lui sia il tipico bad boy con giacca di pelle e una Ducati ner...