La mattina dopo mi svegliai per colpa del telefono che squillava, senza vedere chi era risposi, "Non mi dire che stai ancora dormendo" era la voce di Mauro "Ehm si, perché?" dissi sbadigliando "Sono fuori casa tua" si mise a ridere "Dai ti aspetto, datti una mossa" aggiunse.
Andai di corsa in bagno, mi cambiai e tornai in camera, presi i vestiti dall'armadio e optai per dei jeans strappati sulle ginocchia, un maglione largo e le converse bianche, presi il giacchetto e scesi giù. Mi ero preparata in 20 minuti, tempo record.
"Buongiorno dormigliona" esclamò Mauro abbracciandomi. "Ehm buongiorno, scusami davvero" dissi imbarazzata, "Tranquilla, sono solo le 9" disse lui, "Che cosa?" urlai in mezzo alla strada, "Tu mi hai fatto credere che era tardi e invece sono solo le 9?" aggiunsi, "Ti è piaciuto lo scherzo?" disse lui ridendo, "Non c'è niente da ridere, scappa che se ti prendo ti ammazzo!" esclamai.
Iniziammo a correre e a ridere come due bambini mentre lo prendevo a pugni scherzosamente, non ci potevo credere che avevamo creato un certo tipo di rapporto in così poco tempo.
Arrivammo sfiniti al bar e ancora con l'affanno prendemmo le ordinazioni, il cameriere ci guardò con aria confusa e appena si girò iniziammo a ridere come due malati. "Avrò la mia vendetta, te lo assicuro" dissi con lo sguardo minaccioso, "Staremo a vedere mia piccola Reb" sorrise, incrociai le braccia sotto al seno e accavallai le gambe dandogli un calcio da sotto al tavolo, "Ahia" esclamò toccandosi lo stinco, "È solo l'inizio Harry Styles dei poveri" gli feci l'occhiolino.
Finimmo il nostro caffè e come al solito me lo offrì lui, mi prese per mano e iniziammo a passeggiare per il quartiere, "Pranziamo insieme?" mi chiese, "Si dai, tanto oggi non devo lavorare" sorrisi, lui si avvicinò e mi diede un bacio sulla guancia, arrossii, almeno credo, le guance mi stavano andando a fuoco, abbassai lo sgurdo facendo scivolare una ciocca di capelli davanti, lui me li mise dietro l'orecchio "Non ti vergognare, mi piacciono le ragazze che sanno ancora arrossire" disse sorridendo.
Arrivammo davanti ad un fast food, la mattinata era passata velocemente ed io stavo morendo di fame, ci fumammo una sigaretta insieme ed entrammo. Dopo aver fatto 20 minuti di fila finalmente ci sedemmo e iniziammo a mangiare. "Ehi ma tra due giorni è il tuo compleanno Reb" esclamò, me lo ero completamente dimenticata, "Eh già, ma non penso di fare qualcosa, non ho molta voglia di festeggiare" sorrisi, annuì.
Uscimmo dal fast food con la pancia piena, passammo davanti ad H&M e decidemmo di entrarci, appena mettemmo piede dentro al negozio partì Little Things alla radio, ci girammo di scatto e ci guardammo a vicenda iniziando a ridere, "E' un segno vedi?" mi abbracciò e sorrise, ricambiai l'abbraccio ma non riuscii a guardarlo, mi sentivo troppo in imbarazzo.
Incominciai a guardare un pò di vestito quando all'improvviso sentii Mauro canticchiare proprio il pezzo cantato da Harry
I know you've never love the sound of your voice on tape
You never want to know how much you weigh
You still have to squeeze into your jeans
But you're perfect to meSorrise e mi prese la mano accompagnandomi ai camerini per provare un vestito che avevo appena preso, entrai e gli dissi di aspettarmi fuori. Mi infilai il vestito e uscii dal camerino, Mauro stava giocherellando con il telefono, "Allora come mi sta?" chiesi, lui alzò lo sguardo e rimase come imbambolato "Wow Reb, sei.. stai.. sei bellissima" disse, "Grazie" arrossii "Mi vado a cambiare, lo prendo" sorrisi, lui annuii continuando a guardare il cellulare.
Andammo alla cassa e pagai il vestito, Mauro aveva un sorriso compiaciuto suo volto "Perché hai quella faccia?" chiesi curiosa, "Quale faccia?" chiese a sua volta, "La tua, hai la faccia di uno che ha in mente qualcosa" ammisi, "Tranquilla Reb, ti sbagli" sorrise, annuii.
Ritornammo verso casa mia, Mauro dovette andare all'università e ci salutammo. "Ci sentiamo dopo Reb" mi diede un bacio sulla guancia e si mise in macchina.
Entrai in casa e decisi di farmi un caffè, mi sedetti sul divano e accesi la tv. Inconsapevolmente mi addormentai fino a quando mi svegliarono i miei "Amore eri stanca?" chiese mia mamma, "Si abbastanza" dissi sfregandomi con la mano l'occhio sinistro, lei mi sorrisi e mi disse di mettermi a tavola visto che era pronta la cena.
Mangiammo e chiacchierammo tutti e tre insieme, gli raccontai della giornata e loro fecero lo stesso con me, mi alzai e andai a mettere i piatti nella lavastoviglie mente loro si avviarono verso il salone, "Scimmietta domani mattina lavori?" chiese papà, "No papi il pomeriggio si però perché?" chiesi a mia volta, "Passiamo la mattinata insieme e pranziamo fuori va bene?" disse, "Si va benissimo" sorrisi, ero davvero felice di passare una mattinata con loro, come facevamo quando ero piccola.
Andai in camera mia e mi misi sotto le coperte con le cuffiette nell'orecchio, presi il telefono e notai un messaggio di Mauro
* Ehi piccola Reb, ti volevo avvertire che domani pomeriggio ti passo a prendere a lavoro e andiamo a cena fuori, non ti portare la macchina, vengo con la mia, non accetto un "no" come risposta, buonanotte x *
Sorrisi quando lessi il messaggio, accettai la proposta e gli diedi la buonanotte.
Continuai ad ascoltare la musica fino a quando non mi venne sonno e mi addormentai.
SPAZIO AUTRICE
Ehi bellissime, buonasera✨
Sono contentissima dei commenti e dei consigli che mi date, mi fate veramente felice ogni volta, vi ringrazio ancora per tutto non immaginavo di arrivare fino a qui, con così tante visualizzazioni.
Alla prossima e fatemi sapere o qui o su Twitter @hazonelove
Vi ano HAHA❤️P.s. Un'altra cosina, la cosa che Mauro canticchia Little Things a Reb è successa veramente e mi sono emozionata tantissimo a scriverlo e condividerlo con voi :)

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Uno splendido disastro.
FanfictionRebecca è una ragazza semplice, bella e simpatica, con un carattere forte ed è abbastanza sicura di se stessa. La classica ragazza che si innamora dei cantanti o degli attori. Mauro è un ragazzo dal viso dolce, dalla voce profonda e dai modi di fare...