Il mio cuore accelerò di battere per qualche istante, pietrificandomi di conseguenza da quelle parole che sentii pronunciare dal ragazzo che portavo accanto.
«La conosci? Chi è?» domandai sconvolta, ma allo stesso tempo illuminata dalla notizia.
Il ragazzo indietreggiò con la sedia, rimanendo indifferente dalla mia domanda, quasi ignorandola.«Allora?» continuai.
Si alzò dalla sedia e mi fece cenno con la testa di seguirlo.
Feci come richiesto. Ero intenzionata a sapere di chi stessimo parlando.
Mi condusse verso una corsia della libreria.
Non capivo il senso, tant'è vero che gli domandai: "perché mi hai portata qui?".Si girò verso di me, per poi guardarsi intorno:
«Lo sapevi che questa biblioteca risale al 1912?
Questa scuola, questo posto ha visto migliaia di persone percorrere queste corsie, leggere questi libri..» non riuscivo a capire il senso del suo discorso, con tutto ciò.«E quindi? Cosa c'entra con quella bambina?» domandai infastidita dal suo essere vago e poco chiaro.
«In questa corsia dispongono vari libri diversi, con storie diverse, ma l'unica cosa che gli accomuna è il genere giallo.
Io e te siamo persone diverse, ma l'unica cosa che ci accomuna è nostra sorella» disse, guardandomi negli occhi.Sgranai gli occhi.
«N-nostra sorella?» domandai incredula.
Avevo qualche legame con questo ragazzo?«Si, proprio così!» si limitò solo a dire.
«Non capisco! Non sapevo di avere una sorella, ma soprattutto non sapevo di essere anche io tua sorella!».
Il ragazzo con tanta tranquillità e naturalezza prese un libro qualunque, cominciando a sfogliare le pagine.
«Sai, per tutti questi anni ho cercato di trovare delle risposte a tante domande, che hanno inondato sia il mio passato, che il mio presente.
Non capivo perché mio padre odiasse così tanto il tuo; o meglio, pensai che fosse solamente per la rovina della loro produzione di sciroppo d'acero, ma in realtà quella fu solo una conseguenza.
Grazie ad alcune ricerche approfondite sui diari che teneva mia madre, sono risalito al fatto che mia madre era sterile, e soffriva dall'idea di non poter creare una famiglia.
Ho sfogliato tante pagine del suo diario, per capire quale fosse la mia storia, da dove venissi, chi fossero i miei genitori, proprio come sto facendo adesso con questo libro, ma un giorno mi fecero conoscere Veronica.
Dissero che fosse mia cugina e che molto probabilmente lei sapesse del mio passato, ma non sapeva nulla neanche lei.
Non mi conosceva e abbiamo sempre fatto finta che fosse tutto normale il "non sapere".«Che stai cercando di dirmi?» chiesi, confusa.
«Sto cercando di raccontarti la storia, o per lo meno, quello che sono venuto a conoscenza io!
Io e Veronica abbiamo cercato di capire che legame avessimo, cosa ci accomunava e perché, solamente in questa scuola ci hanno fatto incontrare! Perciò, ho fatto delle ricerche e ho scoperto che lei è mia sorella ed entrambi abbiamo il tuo stesso sangue!» dopo queste confessioni, mi sentii il mondo crollare.
Non solo non sapevo nulla sulla mia famiglia, ma non sapevo nemmeno chi fosse la mia famiglia.«Come puoi esserne sicuro?
Come puoi dire che siamo entrambi tutti e tre fratelli?
E per quale motivo io e Veronica siamo insieme in quella foto?» cominciai ad alterarmi.«Perché entrambi abbiamo sempre avuto vuoti di memoria sul nostro passato ed io andai a vedere sui registri di adozioni risalenti in quegli anni, nei vari istituti di orfanotrofi nei dintorni ed ho trovato le firme dei nostri genitori adottivi, prelevarci da quell'istituti.
I nostri genitori adottivi non avevano alcun legame tra loro, ma con i tuoi si, perché nostra madre è proprio la signora Blossom!
E non so per quale motivo tu e Veronica eravate insieme da piccole ed è ciò che dobbiamo scoprire! Capire cosa è successo a tutti noi!«Che altro sai?» domandai in continuazione.
«So solo che Veronica è ancora all'oscuro di tutto e che, appena ti ho vista in questo college, mi hai fatto aprire un vortice dentro di me, mi hai fatto ricordare i miei vuoti di memoria» lo abbracciai forte, nonostante non volessi mostrarmi fragile o sensibile alla gente, con lui non avevo questo bisogno, perché sapevo per certa che, mi aveva fin da subito sempre vista così come sono, senza maschere e senza nascondermi da questo mio lato.
In quel momento, in quell'abbraccio mi venne in mente la famosa e strana chiamata di Veronica, avvenutasi in camera sua.
Guardai Jughead e notai nel suo volto un punto interrogativo della mia reazione da quel flashback.«Dobbiamo parlare con Veronica!».

ESTÁS LEYENDO
Cheryl Blossom
FanficCheryl Blossom, soprannominata "la rossa" è una ragazza come tutte le altre sue coetanee ventenni, una ragazza piena di sogni e di speranze, almeno era così, prima dell'incidente di suo padre, il quale perse la vita. Da quel giorno Cheryl cambiò. Ca...