Capitolo 18.

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Mi irrigidì di colpo, appena vidi la porta aprirsi e lo sguardo di Eveline fisso, rivolto verso a noi due.
Non sapevo cosa stesse pensando, cosa pensasse di me, del perché le avessi nascosto questo mio debole per Toni, cosa pensasse della Cheryl che conosceva.

«Ragazze va tutto bene? Siete qui dentro da dieci minuti ormai..» pronunciò solo queste parole, rimanendo indifferente nel vederci molto vicine.

Toni annuii con la testa e mi stampò un lieve bacio sulla guancia, distanziandosi da me ed avvicinandosi verso la mia migliore amica.

«Le dovevo solo parlare di una questione lasciata in sospeso. È tutta tua adesso!» disse Toni, uscendo dal bagno.

Non sapevo cosa pensare.
Veramente Eveline non si era accorta di nulla?

«Va tutto bene Cheryl? Mi sembri strana..» si avvicinò la bionda, chiudendo la porta.

Non volevo dirle di "quell'avvicinamento" che avvenne con Toni, poco prima che aprisse la porta, in fondo cosa poteva significare? Toni non mi aveva detto un "ti amo" o cose del genere, quindi dovevo mantenere il tutto stabile, come sembrava essere.

«Sto bene! Sono solo un po' alterata per via di quella puttanella di una Lodge!
Mi chiedo, perché sia venuta qui e ti abbia anche coinvolta in questo stupido party!» Dissi tutto d'un fiato, guardandomi allo specchio.
Dovevo mostrarmi nella Cheryl che tutti pensavano di conoscere, perciò non dovevo in alcun modo, mostrar debolezze o difficoltà. La stronza dovevo essere io.
Eveline mi avvolse da dietro, in un suo caloroso abbraccio, trasmettendomi serenità e tranquillità. A volte sapeva comprendermi.

«Possiamo anche andarcene, se vuoi.
Volevo solo divertirmi, vedendoti in difficoltà, perché ce l'avevo ancora con te. Che migliore amica del cazzo che sono, dovresti proprio odiarmi adesso..» la guardai riflessa sullo specchio, sfuggirle una lacrima, che le rigò quel suo solare viso.
Mi girai rivolta verso di lei e la guardai sorridendole.

«È ok, tranquilla! Non sentirti così, non siamo poi così diverse» e le asciugai il suo viso, rassicurandola.

Uscimmo dal bagno e raggiungemmo le altre due ragazze in salotto.
Vidi Veronica coricata sul divano a dormire, con la bottiglia di vino tra le braccia. Si era addormentata dalla sbornia. Fantastico.
Arrivò Toni dalla cucina, con un bicchiere di acqua in mano.
Quando i nostri sguardi si rincontrarono, avvertii quella sensazione di prima, quelle fitte allo stomaco, quella voglia frenetica di portarmela in camera e di assaporarla da cima a fondo; quanto avrei voluto.

«Ha finito tutto la bottiglia e si è addormentata..mi sa che la serata finisce qua!» esclamò Topaz, togliendole la bottiglia di dosso e coprendola con un lenzuolo.

«Si, sono d'accordo!
Grazie comunque per la disponibilità di questa sera!» rispose la bionda alla mia destra, salutandola calorosamente.
Salutò anche me, con un abbraccio e uscì da quella casa.
Eravamo rimaste solo noi due, solo io e lei.
Non riuscivo a guardarla e far finta di nulla. Non potevo, era impossibile!

«Toni, scusami se ti ho mentita l'altro giorno con la storia di mia madre. Avrei dovuto essere sincera con te..» mi interruppe, spostandomi una ciocca di capelli dal viso, non smettendo di sorridermi e di guardarmi negli occhi.

«Shh, tranquilla.
È acqua passata quella, non pensiamoci più.
Piuttosto, perché non cerchiamo di pensare a qualcos'altro..» si fermò a parlare, lasciando il discorso vago.
Cominciai ad eccitarmi con quei tocchi e con quello sguardo così penetrante che assumeva, ogni volta che mi toccava.

«Tipo?» domandai, incuriosita dal suo discorso.

«Beh, tipo a questo..» e abbassando le sue mani, verso i miei fianchi, mi spinse contro il muro, baciandomi con foga.
Desiderava baciarmi da molto tempo, lo avevo un tantino percepito, ed io ovviamente ricambiai allo stesso modo.
Finalmente la stavo assaporando, sentivo il suo respiro addosso, la sua lingua guidare la mia, i suoi tocchi sempre più possenti e sensuali. Davvero eccitante.
Misi le mie braccia attorno al suo collo, per baciarla meglio e sentirmela più vicina.
Non ci potevo credere, la stavo baciando cazzo.

Pov. Toni Topaz
Mi decisi a baciarla e fu la scelta più intelligente, che presi in 20 anni di vita.
Volevo di più, volevo sentirla tutta mia.
Ci spostammo da lì, finendo in una camera da letto (presumo fosse quella di Veronica, dettagli) e la scaraventai sul letto.
Mi misi sopra di lei, e non la smisi di osservare.
Era così bella, una cazzo di dea dalla criniera rossa e dalle labbra carnose e vogliose di essere divorate dalle mie.
La baciai tutta, partendo dalle labbra, mordendole e giocandoci sensualmente, dopodiché mi abbassai di poco, raggiungendo il suo dannato collo bianco, ma così pulito e morbido che lo riempii di succhiotti sparsi un po' ovunque.
La sentii gemere di piacere, facendomi ancor di più perdere la testa di lei.
Scesi lentamente, non smettendo di leccarla, fino ad arrivare verso il seno.
Si tolse la maglietta in modo molto rapido, sorridendomi maliziosamente, ovviamente ricambiai lo stesso sguardo.
Rimase in intimo e prima che se lo tolse, la baciai passionalmente, non volendo più staccarmi da lei.
Se lo tolse subito, vogliosa che gliele toccassi.
Ammirai i suoi capezzoli rosei, le sue forme, il suo essere così dannatamente eccitante.
Non ci pensai due volte e mi tolsi anche io la maglietta, rimanendo solo con addosso il top è le succhiai i capezzoli.
Ci giocherellai un po', mordicchiandoli e assaporandoli per bene, palpandola tutta, non escludendo niente del suo corpo.
La sentii gemere di piacere, supplicandomi di andare sempre con più foga.
Feci come richiesto, in fondo ero molto vogliosa di lei.
Ad un certo punto si mise sopra di me, guardandomi tutta.
Si morse il labbro inferiore, nel mentre si palpeggiava il seno, non smettendo di distogliere il suo sguardo dal mio.

«Sei così sexy Cheryl..» non riuscì a fare a meno che dirglielo.

La vidi soddisfatta nel sentir quella mia frase, aumentando di più la voglia di assaporarla fino infondo.
La vidi avvicinarsi e mi tolse anche lei il top, ammirando in tutto il mio splendore il mio corpo.
Cominciò a leccarmi ovunque, avvolgendomi da quel suo calore, da lei.
Non riuscì a trattenermi e rivoltammo la situazione, tornando a dominarla.
Scesi velocemente verso il basso ventre, la volevo tutta.
Le sfilai i leggings e a sua volta anche gli slip, rimandando tutta spoglia davanti ai miei occhi; una vera meraviglia.
Cominciai a baciare nell'interno coscia, sapendo di provocarle delle scosse di piacere.
Arrivai sempre più vicina alla sua intimità, eccitandomi ancor di più.
La guardai e lei mi acconsenti l'accesso alla sua intimità, notando per giunta che era tutta bagnata. Ecco che a quel punto mi fiondai con la lingua dentro di lei, leccandole il clitoride sempre con più foga, sempre con più enfasi.
La sentivo gemere sempre di più, premendo la mia testa con le sua mani.
Il suo respiro si faceva sempre più affannato, il cuore accelerava, la stavo sentendo tutta mia.
Al suo venire, esclamò il mio nome, concludendosi con un bacio romantico.
Ecco che toccava lei soddisfarmi questa volta.
Mi spogliò di fretta e furia, facendomi rimanere completamente nuda.
Si avvicinò verso alla mia intimità, non smettendo di baciarmela e leccarmela tutta, infilandoci anche due dita, eccitandomi ancor di più.
Al mio venire, urlai il suo nome e un "ti amo".

Cheryl BlossomDonde viven las historias. Descúbrelo ahora