Furono all'incirca le dieci e mezza di sera.
Stavo digitando sul mio piccolo computer portatile il mio cognome, con la speranza di trovare qualche informazione risalente sulla mia famiglia.
Uscirono vari profili social di tante persone, appartenente col mio stesso cognome, poi però, scorrendo subito sotto alla pagina, trovai un articolo dell'istituto scolastico pubblicato tre anni fa:«Non sono passati neanche due mesi dall'arrivo del signorino Marc Blossom nell'istituto di Brooklyn, che ha già rovinato le vite di due adolescenti.
Il protagonista della vicenda ha aggredito due ragazzine nella notte, picchiandole e cercando di violentarle sotto l'effetto di qualche sostanza stupefacente. Fortunatamente è stato subito fermato e portato dallo sceriffo del paese.
Le famiglie delle vittime hanno allarmato la scuola, convocando il preside Morrison assieme alla famiglia Blossom, di provvedere a qualche conseguenza meritevole all'accaduto di quel giorno.
Si attendono ancora conclusioni...»Rimasi sconcertata, senza parole.
Lessi il nome dell'autore di questo articolo. Non ci potevo credere! Era proprio: Jughead Jones.
In ogni circostanza risalivo sempre a lui.Mi coricai sul letto cercando di riflettere bene, del perché non riuscivo più a riconoscere mio fratello.
Sembrava quasi di esser piombata in un'altra vita parallela, a differenza della vita che vivevo qualche anno fa.
Sembrava tutto diverso e tutti diversi.
Avevo bisogno di parlarne con qualcuno, in particolare con Toni, ma dopo la litigata precedente, era meglio evitare.
Non volevo che pensasse, che fossi un'egoista che badavo solo a me stessa.
Perciò chiamai Eveline.« Cheryl! Aspetta, fammi pensare..è successo qualcosa di estremamente importante o scandalizzante, e perciò hai bisogno di un sostegno morale dalla sottoscritta?»
«Mi stai vedendo per caso?»
«Diciamo che ti conosco bene.. .
Comunque tra poco inizio lezione di biologia, perciò non ho molto tempo da concederti.
Ci possiamo vedere anche stasera, che dici?»«E dove? Verresti a Brooklyn?»
«Perché no?!
Non sono molto impegnata ultimamente, perciò sarei disponibile!»«Allora a stasera da pop's verso le 21!» e riattaccai subito.
Sospirai forte, spegnendo il computer.
Volevo non pensare a niente, ma era estremamente impossibile.
Mio fratello era tutt'altra persona, come del resto anche mia madre e probabilmente anche mio padre.
Forse Jughead aveva ragione sul nostro conto dei Blossom. Siamo persone crudeli.
Per lo meno loro! Io non lo ero di certo, o si?
Cominciai a pormi tante domande, se fossi sbagliata e crudele anche io?
Se fossi una Blossom come loro?
Decisi di incamminarmi verso la classe e di distrarmi con le lezioni.
Mi sedetti accanto a Lisa, salutandola a malapena.
Non avevo voglia di parlare con nessuno, ma solamente ascoltare la professoressa di filosofia spiegare la lezione noiosa.
Passarono all'incirca 10 minuti e ricevetti un messaggio da Jughaed.
Lessi:«Ho bisogno di parlarti!
Troviamoci in biblioteca alle ore 14:30».Era evidente che non potevo avere neanche un attimo di pace e serenità.
Cercai di ragionare del perché mi avesse scritto quel messaggio, molto probabilmente era successo qualcosa o forse aveva preso in considerazione l'idea di potermi aiutare, cosa del tutto insolita da parte sua.
Data la noia che mi stava assalendo con la lezione di filosofia, decisi di rispondergli:«Perché?» inviai il messaggio.
Feci fatica ad ascoltare la lezione, era decisamente impossibile.
Chiesi all'insegnate di uscire per andare in bagno e dopo il suo consenso, mi ritrovai con la faccia sommersa sott'acqua del lavandino.
Dovevo rinfrescarmi un po', scacciando via i troppi pensieri dai quali ero sommersa.
Mi guardai allo specchio e non riuscivo neanche più a riconoscermi, a riconoscere questa mia nuova vita.
Proprio in quell'istante ricevetti un nuovo messaggio da Jughead:«Perché non mi conosci, e hai bisogno di conoscermi per ricevere il mio aiuto» era sempre così freddo e cupo nei messaggi, quasi impossibile non riconoscerlo d'altronde.
Non risposi al suo messaggio, ero intenzionata ad ascoltarlo e così avrei fatto.Ore 14:25 in biblioteca:
Mi recai in anticipo in biblioteca, come stabilì il ragazzo color bianco gesso e lo vidi sommerso spensierato a leggere qualche libro preistorico, di un poeta con chissà quale storia appartenente avesse da raccontare.
Mi avvicinai verso di lui con passo deciso e mi sedetti accanto.
Mi guardò con il suo solito sguardo serio, ma questa volta anche triste.
Aspettai che iniziasse a dire qualcosa, a raccontarmi del perché io fossi lì con lui in quel momento.«Scusami» borbottò solo.
Rimasi confusa da quella semplice parola che uscì dalla sua bocca.
Non dissi nulla, aspettavo solamente che proseguisse con il discorso.«Non sono così. Avrei dovuto aiutarti fin da subito e invece, mi sono dimostrato solamente come un Blossom qualunque. Ho ignorato la tua situazione, ho fatto l'egoista e non sono il tipo. Tu potresti davvero essere l'unica Blossom in grado di cambiare la vostra reputazione, in merito a tutte le dicerie e le varie storie che risalgono al vostro cognome, al tuo. Perciò, scusami» finii il discorso stringendo il libro che aveva in mano.
Gli presi la mano e l'avvolsi con la mia, rassicurandolo.«È okay. Tutti sbagliano.
L'importante è riconoscere il proprio sbaglio e saper accettare che non si è sempre perfetti, l'ho imparato anche io.
Io ti ho già perdonato Jones».
Vidi il suo volto cambiare, sembrava davvero molto sorpreso da questo mio lato inaspettato.
Ero me stessa, ero semplicemente io.
Volevo che arrivasse al dunque di quell'incontro, perciò domandai:
«Mi hai chiamata solo per questo?» molto diretta.Mi guardò dritto negli occhi e non si mosse di un centimetro.
Fissava e basta. Poi, si limitò a chiedermi di mostrargli ancora una volta la foto che scaturì tutto questo.
Appoggiai la foto sul tavolo della biblioteca e l'osservò nuovamente.
Dopo qualche secondo, indicò una sagoma della foto. Mi avvicinai meglio per capire chi stesse indicando e vidi la sagoma: era il piccolo o piccola misterioso/a.«Cosa?» chiesi, confusa dal suo gesto.
«La conosco!» esclamò, lasciandomi senza parole, completamente scioccata.

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Cheryl Blossom
FanficCheryl Blossom, soprannominata "la rossa" è una ragazza come tutte le altre sue coetanee ventenni, una ragazza piena di sogni e di speranze, almeno era così, prima dell'incidente di suo padre, il quale perse la vita. Da quel giorno Cheryl cambiò. Ca...