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Jorge Pov.
"Ci deve essere un motivo." Insiste lei e nonostante io stia di spalle riesco a percepire il suo sguardo su di me.

Ero convinto che non sarebbe mai venuta a sapere che ho rinunciato al mio giorno libero per lei. Almeno ci ho sperato fin quando non è arrivato Nathan. Un grande coglione.

Ho notato come la guardava, la fissava insistentemente, con uno sguardo che solo con coglione può avere.

Anche se, quando ero adolescente anche io guardavo molto le ragazze soprattutto se erano bellissime. Ma si tratta di quasi otto anni fa, ancor prima di conoscere Martina.

"Non c'era spazio negli altri giorni." Mi giro verso di lei. "E poi non mi costa nulla venire qui per un paio d'ore." Alzo le spalle cercando di essere più che convincente. Lei annuisce.

"Ho finito la cyclette." Scende e viene verso di me. Annuisco prendendo un cubo nero.

Lo metto davanti a lei. "L'ultimo esercizio si tratta di salire qui fare uno squat e poi scendere, questo per cinque volte, prendi una pausa e lo sai ripeti."

Lei sgrana gli occhi guardando il cubo che le arriva al ginocchio. "Non credo di saperlo fare." Dice con un filo di imbarazzo.

"È semplice." Sorrido appena, sembra una bambina. Una bambina impaurita.

"Per te che fai palestra è semplice. Io non ho mai fatto nulla, se non correre." Incrocia le braccia alzando un sopracciglio.

"Io non faccio questi esercizi, mi dedico di più alla boxe." Le faccio l'occhiolino, sorride appena.

"Potrei provare qualche volta? Dicono che sia un ottimo modo per sfogarsi." Annuisco.

"In effetti lo è."

"Su ora sali qui sopra." Aggiungo subito dopo, lei scuote la testa.

Mi metto davanti, con il cubo davanti a noi e la guardo. "Dammi entrambe le mani."

Lei incerta me le da. "Ora metti un piede qui e datti una spinta, ti aiuto io." Fa ciò che le dico e riesce a salire.

Lascio le sue mani. "Ora fai uno squat e scendi."

Si abbassa ed io ho una buona visione del suo seno che mi arriva quasi vicino al viso. Mantengo lo sguardo su di lei senza abbassarlo, già prima più volte mi è caduto l'occhio sul suo di dietro.

Sembra anche lei se ne sia accorta dato che rideva guardandomi..

"Lo rifaccio?" Mi richiama lei ed io alzo lo sguardo su di lei che mi guarda.

"Si." Le porgo le mani che lei afferra subito e questa volta sale più decisa, una volta su lascia le mie mani e fa lo squat per poi scendere.
Ripetiamo questo altre tre volte.

"Non ci riesco più." Lascia le mie mani non riuscendo più a salire. Si tocca il petto per il fiatone.

Vado verso la mia borsa e prendo una bottiglietta d'acqua e gliela porgo. "Ti sei sgolata completamente la tua quindi prendi questa."

Lei la prende bevendo ed io guardo ogni movimento delle sue labbro soprattutto quando stacca le labbra dal beccuccio e se le morde.

Scuoto la testa girandomi e prendendo la mia felpa indossandola. "Per oggi abbiamo finito."

"Grazie." Appoggia la bottiglietta accanto alla mia borsa della palestra per poi girarsi per andare a prendere la sua roba.

Appena vedo con la coda dell'occhio che è pronta mi dirigo verso la porta con lei che mi segue dietro.

Il ragazzo del Bronx 2Where stories live. Discover now