Martina Pov.
Stringo la maglietta di Junior e singhiozzo ancora. Sto continuando a piangere da non so quanto tempo, dopo che ho iniziato a piangere in macchina non mi sono più fermata.Mi accarezza la schiena confortandomi, gli ho spiegato tutto anche se con difficoltà dato che stavo male per i troppi singhiozzi che mi venivano mentre parlavo.
Non poteva credere alle mie parole, aveva capito che era successo qualcosa dal momento in cui lo aveva chiamato Samantha dicendogli di correre li ma non avrebbe mai immaginato tutto ciò.
E in effetti nemmeno io, non pensavo che Giulia e Jane fossero così perfide. Ma pensandoci bene, se loro non mi avessero portato lì, in questo momento io ero ancora all'oscuro di tutto.
Jorge avrebbe continuato a correre e a spacciare, la mia migliore amica a nascondermi tutto ciò. Ovviamente erano complici anche Xabi, Marcus e gli altri.
Ora tutto coincide se ci penso.
Quando Jorge andò in ospedale per via del naso, non fu colpa di Marcus ma di qualcun altro, non so tipo Peter.
Quella volta in cui lui venne a casa mia e io toccandogli l'addome lui si lamentò dicendomi che si era fatto male con i bambini. Altra bugia.
Tutte quelle telefonate importanti..
Tutte le volte che usciva fuori per non parlare davanti a me. Ed io credevo a tutto ciò che mi diceva.
Che stupida.
Ero convinta di me stessa che stesse filando tutto liscio e finalmente andava tutto bene. Che eravamo felici.
Che il periodo "brutto" era ormai solo un ricordo del passato.
Quando ho visto quelle foto non ci potevo credere. Il ragazzo nelle foto non coincideva con il ragazzo dolce e affettuoso che conosco io. Per niente.
Guardo l'anello al mio dito, lo sfioro leggermente. Solo questo mi rimane di lui di materiale, tutti i ricordi saranno impressi sempre nella mia mente.
Mi ha fatto tanto male, ma anche tanto bene. Mi ha fatta ridere nei momenti bui, ha reso tutto più facile quando era tutti tremendamente difficile.
Quando gli feci la sorpresa che tornai qui per due giorni, chi se lo scorda più quel giorno. Il mio cuore scoppiava di felicità.
Ma devo essere forte. Per me stessa, non devo permettere alle mie emozioni di prendere il sopravvento e di farmi crollare. Devo combattere tutto ciò.
"Come ti senti?" Mi lascia un bacio sulla fronte.
"Bene." Sospiro sconfitta. Il mio tono di voce dice altro ma io non posso farci nulla, la ferita è ancora fresca.
"Il tuo cellulare non smette di vibrare." Me lo porge.
Mi alzo dal suo petto prendendo il mio telefono dalla sua mano lo accendo, trovando una serie di messaggi e chiamate.
Precisamente 4 chiamate da Samantha e 11 da Jorge più altri suoi messaggi. Ne leggo qualcuno.
"Martina rispondi ti prego."
"Non posso credere che tu lo abbia scoperto così, volevo dirtelo io. Credimi, sto male."
"Scusa."
"Perdonami, principessa."
Spengo il telefono ma prima mando un messaggio a mia madre avvertendola che rimango a dormire da Junior perché dovevo dargli delle cose.
Le avevo detto nel suo ufficio che sarei tornata a casa ma dopotutto quello che è successo non mi sembra il caso. Mio padre avrebbe fatto troppe domande come anche mia madre non appena sarebbe tornata.

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Il ragazzo del Bronx 2
RomanceÈ il sequel del "Il ragazzo del Bronx" Se non avete letto il libro precedente, vi consiglio di leggerlo. Torniamo sette anni prima del loro matrimonio, a quando Martina partì per il college. Ci saranno nuovi personaggi, ma anche il ritorno di altri...