27-Pronti all'azione.

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-Mi eri mancato sai? Pensavo che ti fossi dimenticato di me.

Dissi con estremo sarcasmo.

-Io non mi dimenticheró mai di te. Sei la mia principessa.

Presi un cuscino e lo tirai verso Loki, fortunatamente gli passó attraverso.

-Almeno non mi puoi toccare. Che ci fai qui? Non dovresti concentrarti ad ammazzare gente o altri tuoi salutari hobby?

Salii sul letto e mi stesi affianco a lui.

-Volevo parlarti. So cosa hai detto a Natasha e so cosa hai pensato, forse la mia magia ha funzionato al 45% su di te.

Mi iniziarono a sudare le mani e molto probabilmente diventai terribilmente rossa in viso.

-Stavo mentendo.

-Oh sì ne sono certo...Andromeda ti piacerebbe se non fossi così?

Accartocció il sacchetto di patatine e lo lanció alle sue spalle c scomparve.

-Così come?

-Pazzo, psicopatico, dominatore, infedele, doppiogiochista, impiccione e bipolare.

Feci una verso di scherno.

-Oltre a ció hai anche dei difetti. Peró non riesco ad accettare l'infedeltà e ora che sai tutto quello che penso puoi anche andartene.

Sembró a disagio.

-Tu non capisci! Io devo sapere se tu mi ami veramente!

Non capivo perchè fosse così ostinato.

-Hai detto che sai tutto quello che penso? Se è così lo dovresti sapere. Loki anche se io ti amassi, tu non ricambieresti, abuseresti di me e basta. Ora puoi anche scomparire.

-MI STAI FACENDO PERDERE LA TESTA!

Gridó Loki e poi si alzó in piedi e mi raggiunse, poi si mise a quattro zampe sopra di me, con il suo viso a un centimetro dal mio.

-Solo gli déi sanno quanto vorrei essere lì con te in questo momento. Vorrei poterti toccare...

Alzó una mano e provó a posarla sulla mia guancia, ma la trapassó. Brividi gelidi mi fecero accapponare la pelle del collo.

-Vorrei baciare quelle tue labbra perfette...

Poi scosse la testa e si affrettó a rimettersi in piedi.

-Tu riesci sempre a farmi perdere la testa.

Arrossii di nuovo, ma Loki mi sembró piuttosto arrabbiato e confuso, poi scomparve in una luce verde.

-Anche tu mi fai sempre perdere la testa...

Sussurrai. Avvertii un formicolio dietro la nuca, forse Loki sapeva cosa avevo detto. Sorrisi come una bambina di cinque anni innamorata della sua prima cotta.

Il suono che annunciava l'inizio di una riunione risuonó per il corridoio e mi caracollai fuori dalla porta appena in tempo per vedere Steve, Natasha e Bruce passare.

-Devo venire anche io?

Chiesi.

-Tu sei l'ospite d'onore, non devi mancare.

Rispose Natasha. Allora li seguii, prendemmo l'ascensore e arrivammo al piano numero 2, proprio davanti ad una porta doppia di vetro oscurato. Entrammo e un grande tavolino bianco con parecchie sedie in torno ci dette il benvenuto, nella parete opposta c'era una grandissima finestra da cui entrava una potente luce solare e davanti al tavolo c'era una lavagnetta bianca retta da un cavalletto. Nat, Steve e Bruce si accomodarono nello stesso lato del tavolo quindi mi sedei insieme a loro. Poi dalla porta entró un uomo calvo e molto scuro di pelle, con un occhio bendato come se fosse un pirata e interamente vestito di nero che si posizionó davanti alla lavagnetta bianca.

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-È Nick Fury, il capo dello S.H.I.E.L.D.

Mi sussurró Natasha all'orecchio.

-Esatto agente Romanov. Tu sei Guardianson giusto?

Chiese Fury, io annuii.

-Perfetto, quando saranno arrivati tutti ci delizierà con ogni dettaglio sul nostro ricercato. Che fine ha fatto Stark?

Proprio in quel momento le porte si spalancarono ed entró Tony con il massimo della nonchalance, poi si sedette in una sedia a caso dell'altro lato del tavolo.

-Ora che siamo tutti possiamo iniziare, Guardianson.

Mi alzai e raggiunsi Fury che poi andó a sedersi vicino a Stark. Mi sudavano terribilmente le mani e sentii la gola secca. Mi schiarii la voce e iniziai.

-Loki Laufeyson ha sempre vissuto nell'ombra del suo fratellastro Thor. Nelle vene di Loki scorre il sangue dei giganti di ghiaccio.

Steve alzó la mano.

-Cosa sono questi giganti di ghiaccio.

Presi un pennarello nero e disegnai nove sfere e per ognuna ci scrissi vicino il nome.

-Questi sono i Nove Mondi. Questa che voi chiamate terra noi la chiamiamo Midgard.

Indicai il cerchio che la simboleggiava.

-Come Midgard è abitata dagli umani, Jotunheim è abitata da giganti di ghiaccio, creature umanoidi composte da rocce e ghiaccio. Loki è figlio del Re dei giganti, Laufey, che è stato ucciso per mano del suo stesso figlio.

-Sta dicendo che Loki ha ucciso suo padre?

Chiese Fury senza alzare la mano.

-Esattamente. Durante la Grande Guerra Odino portó via Loki dalla sua terra e lo accudì come se fosse suo figlio. Loki quindi ha i poteri dei giganti di ghiaccio e in oltre Frigga, la moglie di Odino, passó una piccola quantità dei suoi poteri a Loki.

Cancellai il disegno dei Nove Regni e iniziai a scrivere i poteri di Loki.

-Questi sono i suoi poteri.

-Cosa intendi con 'puó trasformarsi in un gigante di ghiaccio'?

Sta volta fu Banner a parlare.

-Intendo che puó sfruttare i poteri del padre solo quando ai mette in 'modalità gigante di ghiaccio', praticamente la sua pelle diventa blu e i suoi occhi rossi, peró quasi sicuramente non lo vedrete così dato che gli comporta un grande sforzo. È abilissimo nell'uso dei pugnali come lo è nell'uso della parola.

-È un poeta? Fa poesie?

Chiese Stark.

-No, non scrive poesie. Intendo dire che soltanto con una frase potrebbe farti credere di essere morto.

-Wow..

Fu il commento di Banner. Cancellai la lavagna, poi presi a disegnare il suo scettro.

-Santo cielo, è la foca più bella che abbia mai visto!

Esclamò Tony, io gli lanciai un'occhiataccia, avrei voluto scagliargli addosso il pennarello ma Fury intervenne.

-Questo è il suo scettro, con quell'arma puó distruggere e stregare la gente, basta che ti tocca con quel coso all'altezza del petto e fai parte delle sue scimmie ammaestrate.

-Scimmie ammaestrate?

Chiese Banner, che peró venne ignorato.

-Proprio come è successo ad Erik Selvig e all'agente Burton.

Affermó Natasha. Mi ricordai che tra le targhette sulle porte veniva nominato anche un certo Clint Burton.

-Loki ci ha provato anche con me, ma il suo scettro si posó su un ciondolo che portavo al collo, quindi ancora ragiono con la mia testa.

-Che fine ha fatto il ciondolo?

Domandò Stark sospettoso.

-Io ho ospitato Andromeda a casa mia, Loki ha cambiato il suo aspetto divendo un mio clone e le ha rubato il ciondolo, quando poi sono tornato a casa Loki aveva bloccato Andromeda al muro, gli ho tirato un pugno e poi si è materializzato via.

Spiegó Steve e poi seguì un borbottìo generale.

-Dobbiamo assolutamente privare Loki del suo scettro.

Dichiaró Fury fermamente poi qualcuno bussó e dato che la porta era trasparente vedemmo che era l'agente Coulson. Nick Fury gli fece cenno di entrare.

-Che cosa c'è Agente Coulson?

-Signor Fury abbiamo delle novità sul ricercato.

L'uomo si alzó dalla sedia.

-Rogers, Romanov, Guardianson voi con me. Stark, Banner voi rimanete qui e aiutate gli agenti nella decriptazione dei dati.

Mi sentii piano piano svenire, gradualmente il mio stomaco si restringeva riversando i succhi gastrici per tutto l'organismo. Uscimmo di corsa dalla sala delle riunioni mentre Fury comandava ordini a tutto spiano, parlando ad un aggeggio nero e piccolo sul colletto del suo giubbotto di pelle.

-McLoyal prepara il jet-334 alla partenza, Jackson controlla il carburante, Baratheon carica le armi. Romanov e Guardianson andate al jet e preparatevi, Coulson e Rogers seguitemi.

Natasha mi prese per un braccio e mi portó fino all'ascensore, intanto la voce di Fury svaniva mentre continuava ad abbaiare i suoi ordini. Nat premette il piano 1, le porte dell'ascensore si chiusero ed iniziammo a scendere.

-Cosa sta succedendo??

Chiedi tradendo il mio tentativo di sembrare calma.

-Hanno trovato Loki, ora andiamo sul jet e partiamo per la missione, lo acciuffiamo e lo portiamo qui.

Rispose come se fosse la cosa più normale che esistesse, intanto eravamo arrivate al piano terra, uscimmo dallo stabile. La fredda aria notturna era gelida e sembrava quasi rarefatta. Il mare era scomparso, stavamo volando. Due uomini ci portarono fino al jet-334, un velivolo molto più grande di quello che aveva portato me, Coulson e Steve fino a lì. Salimmo a bordo, Natasha si infiló velocemente il suo completo di pelle e si mise seduta sul posto del pilota.

-Cosa devo fare io?

-Soltanto stare tranquilla. Ora mettiti seduta e allacciati la cintura.

Inforcó due paia di cuffie e una la lanció a me. Mi accomodai su una poltroncina vicino alla sua, nel mentre faceva le prove audio e premeva pulsanti luminescenti sulla console del jet. Una voce maschile parló nelle mie cuffie:

-Abbiamo il luogo e le coordinate.

E subito apparve su uno schermo vicino al volante la cartina dell'Europa, principalmente incentrata sulla Germania, un punto bianco segnava Berlino e uno rosso pulsante Stoccarda. (Non avevo la minima idea di dove fossimo diretti, stavo solo leggendo le scritte). Un'altra scritta bianca diceva il luogo con precisione: Stoccarda, 28 Keunich-Straße.

-Se il nostro bel fusto a stelle e strisce si muovesse potremmo anche partire.

Sussurró Natasha, ma la sua voce era amplificata nelle cuffie. Arrivó in breve la risposta di Steve.

-Il bel fusto a stelle e strisce sta arrivando.

Poi sentimmo dei tonfi metallici e poco dopo Steve era dietro si noi.

-Pronta First Lady?

Chiese Natasha ironicamente a Steve.

-Sempre pronto all'azione.

Captain America era serio e concentrato, con il suo costume celeste, rosso e bianco e l'elmetto blu.

-Pronti alla partenza.

Natasha azionó qualche altro pulsante e iniziammo a muoverci, prendemmo velocità, ci staccammo da terra e salimmo di quota, nascondendoci fra le fitte nuvole grigie.

Crush on Mr. Bad BoyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora