Capitolo 08: Pausa forzata

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"Tony Stark" mormora Freya quando apre gli occhi. È spossata come il giorno in cui ha dovuto affrontare Jormungand, eppure è comunque sorpresa nel trovare il mortale di fronte a sé. È adagiata su un letto e piccoli tubi trasparenti percorrono la sua pelle fino a raggiungere un computer di stampo primitivo che lampeggia di luci rosse e verdi.

"Ah, vedo che la Bella Addormentata si è finalmente svegliata. Pepper e gli altri ne saranno felici."

Le ci vuole più tempo del necessario per dare un senso a quella frase e a comprenderne il significato. "Per quanto...?"

Tony Stark scuote le spalle. "Due settimane. Quasi tre. Temevo che non ti saresti più svegliata e già mi immaginavo mentre Thor mi lanciava addosso uno dei suoi fulmini."

Freya apre la bocca, ma si sente la gola riarsa e decide di tacere. Un sorriso però le nasce spontaneo e annuisce come se ce ne fosse bisogno.

"Una visione terribile, se posso aggiungere."

Stark le passa un bicchiere d'acqua e Freya ne trangugia il contenuto senza farsi pregare.

"Oh, non credere... Thor lo farebbe davvero, ma non temere. È convinto che io sia morta. Presto diventerò un'ombra sul cammino della sua lunga vita."

"Così cinica. E poco credibile. O forse sono le medicine che ti fanno apparire come una donna dal cuore spezzato."

Freya spalanca gli occhi, poi scuote la testa. "Qualcosa si è spezzato, hai ragione. Ma il mio cuore ha smesso di battere molto tempo fa."

È difficile non notare lo sguardo interrogativo del mortale. Si sta sforzando di non porle domande, ma lei vede quanto è combattuto. È stato piacevole parlare con lui e per una volta Freya prova il desiderio di aprirsi a qualcuno, di spogliarsi di segreti che porta su di sé come una maschera. Forse...

No, decide. Non è il momento per lasciarsi andare a simili sentimentalismi. E altri meriterebbero di sapere, molto prima di uno sconosciuto che le ha mostrato gentilezza.

"Come ti senti?"

"Come se un Pentapalmo si fosse seduto sulla mia testa" mugola, scivolando nuovamente sul cuscino.

"Uhm, sì... Affascinante. Non ho idea di cosa sia la cosa che hai nominato, ma-" Prima che possa finire la frase viene travolto da Pan, che salta sul letto e la investe con tutta la stazza. Il Flareon è cresciuto ancora mentre lei dormiva e benché il suo peso la infastidisca, Freya le pone una mano tra le orecchie e l'accarezza con gentilezza.

"Che ingrata. Guarda che sono stato io a farti avere quei deliziosi bocconcini di vitello, mentre la tua padrona era fuori uso" si imbroncia Stark.

"Ah, sciocchezze!" interviene una nuova voce. La figura avanza nel corridoio e Freya ci mette un secondo di troppo per capire che è Clint Barton. Veste abiti civili e fissa Stark con uno sguardo accigliato.

"Fosse stato per te sarebbe morta di fame. Fortuna che Jarvis tiene sotto controllo ogni cosa in questa casa o persino Pepper faticherebbe a credere che sei una tra le menti più geniali al mondo."

Stark sembra gongolare a quel complimento. "Il più geniale, eh? Chi l'avrebbe mai detto che sei un mio fan, Clint!"

"Ma sentilo!" esclama Occhio di Falco, incrociando le braccia al petto. "Ecco perché Steve continua a ripetere che dovresti fare un bagno di umiltà."

"Ah, ah, ah" commenta Tony di cattivo umore. "Tutta invidia e, dato che sono io quello intelligente, ho deciso che ignorerò questo dialogo per il bene di entrambi."

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