Capitolo 27

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Era passata qualche settimana da quella sera al Mucca, e Claudio si stava arrovellando il cervello per capire come poteva aiutare Mario, gli poteva tranquillamente trovare un lavoro come commesso in uno dei tanti negozi di abbigliamento del centro di Verona, ma voleva sorprenderlo, voleva veramente vederlo felice, voleva che Mario a fine giornata fosse veramente soddisfatto della sua giornata, e sapeva che per lui quel tipo di lavoro era solo un ripiego, un accontentarsi, ma lui gli aveva promesso di più, e quindi gli avrebbe dato di più.. ma come fare?

Mentre camminava in preda a tutti questi pensieri, arrivò senza accorgersene al parco dove era stato qualche mese prima con Mario, che si era fissato incantato a guardare dei bambini giocare. Si sedette sulla stessa panchina in cui si erano seduti insieme e continuò a pensare, ad un certo punto la sua attenzione fu catturata da dei rumori provenire dalla sua destra, si girò e qualche centinaio di metri più in la c’erano dei lavori per ristrutturare un vecchio caseggiato.
Incuriosito si avvicinò, per capire che struttura volessero aprire ai margini di un parco, e quando fu vicino vide un foglio con su scritto:

“ Prossima apertura asilo nido Panda e Scimmietta
Per informazioni e candidature contattare la sig.ra Serrapica al numero…..”

E fù li che Claudio ebbe l’illuminazione, come aveva fatto a non pensarci prima, era un’idea grandiosa, doveva solo sperare che fosse possibile realizzarla.
Chiamò subito la signora Serrapica, per farsi dare un appuntamento, che ottenne per il giorno dopo.

Quella notte non dormì molto, era tanto agitato, da quell’incontro potevano dipendere molte cose del loro futuro, e doveva assolutamente farcela. Con Mario per fortuna riuscì ad essere normale come sempre e non far trasparire i suoi pensieri, se fosse riuscito nel suo intento sarebbe dovuta essere tutta una sorpresa.
L’indomani andò all’appuntamento e si trovò davanti una signora sulla quarantina, che lo accolse con un sorriso molto accogliente e solare. Claudio era molto imbarazzato, voleva dare il meglio di se per riuscire ad avere una possibilità con la donna, ma poi pensò a Mario e capì che il meglio che poteva fare era essere semplicemente se stesso, il ragazzo semplice e pulito di cui Mario si era innamorato, e così con il cuore in mano raccontò alla donna di Mario, del loro amore, della loro voglia di poter condividere una quotidianità, della speranza di Mario di cambiare la sua vita con qualcosa che lo soddisfacesse veramente e lo facesse sentire importante, della passione di Mario per i bambini, e accennò anche qualcosa sulle difficoltà di Mario con la sua famiglia, e del suo bisogno di sentirsi accettato e di dare amore e affetto agli altri.

La donna lo ascoltò rapita, raramente capitava di trovarsi di fronte ad un amore del genere e lei chi era per opporsi alla forza di un sentimento così immenso e totalizzante? Lei sarebbe solo potuta essere il tramite per donare a quei ragazzi la felicità che tanto desideravano.
Così disse a Claudio che avrebbe fatto di tutto per aiutarli, l’asilo era a gestione privata, ed era necessario per chi non avesse un titolo specifico fare un corso intensivo di sei mesi per acquisire le basi che gli avrebbero permesso di iniziare a lavorare, e poi avrebbe integrato con altri corsi più specifici una volta assunto. Nel frattempo in quei mesi si sarebbero conclusi i lavori di completamento della struttura.
Quella di Mario era la prima candidatura, e rassicurò Claudio che salvo fossero emerse delle grosse incompatibilità del suo fidanzato con la tipologia del lavoro lo avrebbe sicuramente assunto, cosa alquanto improbabile visto l’ amore e il trasporto, ma soprattutto la naturalezza che Mario aveva quando stava con i bambini.
Claudio doveva solo procurarsi i documenti di Mario per poterlo iscrivere al corso e poi avrebbe dovuto pensare al modo di dirgli tutto con una bellissima sorpresa.
Andò via felicissimo, non gli sembrava vero che fosse andato tutto così bene, ma quando fu solo realizzò una cosa che smorzò un pochino il suo entusiasmo.
Il corso durava sei mesi, e avrebbe tenuto Mario impegnato mattina e pomeriggio, quindi durante quel periodo non avrebbe potuto svolgere nessun tipo di lavoro per arrotondare, se non la notte, ma poi la mattina sarebbe stato distrutto e non era pensabile, doveva essere riposato e lucido per dare il meglio di se.
Per Claudio non era assolutamente un problema provvedere interamente alle spese di casa e alle necessità di Mario in quei mesi, anzi ne sarebbe stato felicissimo, ma conosceva la testardaggine e l’orgoglio che contraddistingueva l’altro e aveva paura che rifiutasse solo per non dover essere “mantenuto” da Claudio in quei mesi.
Ma non era facile smorzare l’entusiasmo di Claudio, così pensò che la soluzione migliore fosse chiedere consiglio a Valentina, l’unica che lo conosceva così profondamente da dirgli che tasti doveva toccare per convincere Mario ad accettare la sua proposta.
Per fortuna aveva conservato il suo numero dai tempi di quella prima telefonata, così le mandò un messaggio dicendogli che aveva bisogno di parlarle quando era sola..

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Ciao ragazze, eccoci qua, siamo giunte ad una svolta importante per le loro vite, come la prenderà mario?...noi già sappiamo, ma siamo tanto curiose di sapere che idea vi siete fatte....e grazie per l'affetto che ci dimostrate e ci fa tanto piacere che vi continui a  piacere, grazie ancora...

Un telefono per dueWhere stories live. Discover now