Un telefono per due

Capitolo 3

E così era arrivato il grande giorno della partenza! Mario non stava nella pelle, più che per la gioia, per l'ansia, sua grandissima compagna fin da quando era bambino, Mario non ricordava un solo momento della sua vita in cui l'ansia non lo avesse accompagnato, supportato,devastato, sfinito, finendo per rovinare ogni momento bello della suavita.

"Eccomi qui a preparare lo zaino per andare a Verona, ho deciso dipartecipare al concorso, so che sarà difficile ma ci voglio provare,voglio costruirmi un futuro, non voglio più accontentarmi, meritoanche io di essere felice. C'ho l'ansia per questa nuova avventura enon so cosa mi aspetta, non so se mi prenderanno, ma se succederà dovrò lasciare Roma, gli amici che sono la mia famiglia, dovrò abbandonare tutto quello che ho qui, e ho paura, tanta paura, sarò all'altezza?!! non lo so! Ma per una volta voglio provarci e devo ringraziare Valentina per questo, è grazie a lei che sono riuscito adecidermi, lei è unica, mi capisce sempre e mi sprona sempre a fare di più."

Era al binario in attesa del treno, con Valentina, la sua amica di una vita,quella con cui aveva pianto la disperazione quando si era aperto coni suoi genitori, quella con cui si era fatto forza per decidere diandare via, quella con cui aveva parlato notti intere nei primi mesi in cui aveva intrapreso il nuovo lavoro a Roma, quella che gli aveva dato fiducia per tentare il concorso, e quella senza la quale non avrebbe mai affrontato questa nuova avventura.

Più si avvicinava la meta e più Mario è nervoso, Valentina lo capisce e lo abbraccia e riesce a calmarlo anche così, con un semplice abbraccio. Finalmente partirono, durante il viaggio Valentina lo aiutò a studiare per i quiz che si sarebbero tenuti l'indomani mattina.

"Spero non siano difficili, ci tengo tanto, è la mia unica opportunità, se anche stavolta non andrà bene mi dovrò rassegnare a fare il commesso a vita e non mi va, non che non mi piaccia, ma non è proprio il lavoro che vorrei fare nella mia vita"

Finalmente alle otto di sera arrivarono a Verona, Valentina molto più euforica di Mario lo portò in hotel per poter lasciare i bagagli, e non gli diede neanche il tempo di poter pensare che subito lo trascinò perle vie di Verona alla ricerca di un bar per poter mangiare qualcosa al volo, il primo bar che incontrarono fu l'Urban Caffè, sembrò molto carino ad entrambi, così decisero di prendere un panino e due birre al volo in modo da poter visitare Verona, Mario rimase incantato dalla vista della piccola cittadina, visitarono la casa di Romeo e di Giulietta, Piazza Bra, l' Arena, avrebbero voluto girare ancora ma si era fatto tardi e Mario avrebbe avuto la sveglia presto l'indomani, così tornarono in hotel e si salutarono con un dolcissimo abbraccio della buonanotte. Una volta solo in camera Mario non riuscì a dormire, l'ansia era troppa, così per calmarsi un pò decise di andare a fare una passeggiata vicino all'Arena che gli è entrata dentro al cuore, si sedette su una panchina e decise di fumarsi una sigaretta prima di rientrare, e così prese il pacchetto di sigarette dalla tasca del giubbotto, e fumò l' ultima sigaretta della giornata

L'indomani Valentina si svegliò presto, corse al bar, prese la sua immancabile spremuta ed un cornetto al cioccolato e dolcemente lo svegliò: "Su dormiglione, c'è il tuo futuro che ti aspetta, andiamo!"

Mario dopo infinite proteste decise di svegliarsi, si preparò e con Valentina si avviarono nel luogo dove si sarebbe svolto il concorso, Vale gliaugurò buona fortuna e gli disse che lo avrebbe aspettato in un bar li vicino, e cosi, dopo qualche ora, finito il concorso, raggiunse Valentina, e andarono a prendere il treno per tornare a Roma, prima però Mario insistette per ripassare davanti all'arena, per potersi sedere nuovamente sulla stessa panchina che lo aveva accolto la sera prima,con la speranza che gli portasse un po' di fortuna, e desse finalmente una svolta alla sua vita...