(Sascha's pov)
"Porta aperta? Che significa?"
"Significa che non l'hai chiusa a chiave..."
"Ma anche se non l'avessi chiusa a chiave, perché hai voluto violare così la mia privacy? Se non ricordo male, mia cara, tu sei stata in carcere per tre anni, per aver violato la loro, di privacy..." Surry indica me e Sabrina, volti con lo sguardo verso di lei. "Ti andrebbe di darci un taglio? Lo dico per te."
"No! Assolutamente no! Ho meditato la vendetta per tre anni, e ora ho un'espediente in più per metterla in atto! Mi devo vendicare con quel bastardo alle tue spalle! Forse non ha capito bene che sono io quella che deve essere incinta di lui! Non il secchio di ossa!" grida, rivolgendosi successivamente a me. Tra l'altro, il fatto che chiami Sabrina 'Secchio di Ossa', è una cosa che deve finire. (nda: però voglio rendere alice davvero odiosa.)
Non riesco più a ignorare quello stupido nomignolo. Come si permette, di concedersi il lusso di affibbiare appellativi non belli a caso alla mia ragazza?
"Sta cosa mi da così fastidio, tu non mi amavi così tanto da voler addirittura un figlio! Tu mi hai detto che non avresti mai voluto avere dei figli nella tua miserabile vita! E scoprire che ora stai per diventare il padre del figlio della ragazza che odio di più al mondo perché ti ha rubato a me, è una cosa che mi fa venire il sangue amaro!" grida Alice, aumentando sempre di più il timbro vocale, facendolo diventare, al termine della frase, una serie di strilli da vera e propria cornacchia.
E, per di più, il suo monologo mi stava per far scoppiare a ridere davanti alla sua faccia, una faccia che sembrava quella di una bambina arrabbiata dopo che è stata messa in punizione.
Ma come può solo pensare a delle cose del genere?
"Ma lo vuoi capire che sono libero di amare chi voglio?" le rispondo, trattenendo a stento le risate.
"No! Tu devi amare me!"
La cosa più buffa, in tutto ciò, sta nella sua serietà. Ogni singola frase detta da lei, non era pronunciata ironicamente, per prenderci in giro. I suoi pensieri erano veri, non vi era traccia di presa per i fondelli, sintomo di come questa psicopatica fosse veramente fuori di testa, cosa che, ho notato, anche a Sabrina ha davvero divertito, essendo lei scoppiata a ridere di gusto: non l'ho mai, e dico mai, vista ridere così tanto, tanto da apparire bordeaux in faccia e con qualche lacrima ai lati degli occhi. Credo che a momenti potrebbe soffocare, da quanto sta ridendo. E vederla così divertita mi ha fatto una tale tenerezza da fare, finalmente, scoppiare anche me in una grassa risata, quella che dovevo liberare da tanto tempo. Mi sono steso sul letto affianco a lei e ho cominciato inevitabilmente a ridere, ridere come se non ci fosse un domani, con lo stomaco e i polmoni che bruciano e un imminente debito d'ossigeno, a momenti mi dolora anche la milza. Pian piano le nostre risate sono cresciute di volume, riempiendo la stanza in men che non si dica, e facendo unire, alle nostre, anche quelle di tutti i nostri amici, presi a ridere, ridere e ancora ridere.
"Tu... Tu sei malata!" riprende fiato Stefano, con la faccia rossa quasi quanto il nostro logo sulla sua maglietta.
"Io non ho parole... Einstein aveva ragione, la stupidità umana è davvero infinita!" aggiunge Giuseppe, facendosi aiutare da sua moglie a rialzarsi. Anche lei ha qualcosa da dire: "Pensavo che queste frasi si dicessero all'età di sei anni, mica ora!"
"Ludovica ha ragione..." interviene anche Sabrina, inframezzando la frase con un respirone e asciugandosi le ultime lacrime. "Tu hai proprio dei problemi. Sono letteralmente senza parole!"
"Sei malata, niente da eccepire." mi tiro su, assieme alla mia ragazza, fissando quel fenomeno negli occhi. "Sei davvero malata. Come ho fatto a innamorarmi di te, un tempo? Sono stato proprio uno stupido."
Alice ha un'espressione a dir poco scioccata dipinta sul volto, con occhi e bocca spalancati e sopracciglia corrucciate in una smorfia triste, delusa, come se fosse in procinto di piangere.
"Voi... IO MI VENDICHERÒ!" strilla, esplodendo davvero in un pianto, farcito di singhiozzi e lacrime di coccodrillo. "Soprattutto con te, Sascha, tu che hai osato scaricarmi per quella lì!" indica Sabrina. "Quella lì, a cui stai assieme da cinque anni! Quella lì, che hai messo incinta! Quella lì, che DOVEVO ESSERE IO!"
Sospiro, posando una spalla su di lei: mentre stava monologando, infatti, mi sono alzato e l'ho raggiunta. "Torna a casa, torna a casa, dai."
"TI ODIO!"
Di rimando, Alice mi grida contro, e, con la voce strozzata dal pianto, si volta di scatto per mollarmi un ceffone in pieno viso, un ceffone talmente forte da sbilanciarmi: se non fosse stato per Tudor alle mie spalle, pronto a sorreggermi, sarei probabilmente caduto da qualche parte, ovviamente in aggiunta al fatto che la mia guancia sinistra è ormai bollente e dolorante per lo schiaffo e che questo gesto non è affatto piaciuto a Sabrina.
Stiamo assieme da cinque anni, e in cinque anni credo di sapere tutto di lei, probabilmente anche quante volte al mese dorme con la testa rivolta verso ovest. E so, so bene, che se qualcuno mi tocca anche con un fiore, si altera talmente tanto a dar vita a quelle famose crisi d'ira che la colpiscono, molto raramente, ma ormai da un po' di tempo.
"IO TI AMMAZZO INVECE!" grida, infatti, sul punto di gettarsi addosso a lei. "TI AMMAZZO!"
"Buona... Stai buona..." la blocca Surry, prima che iniziasse un vero e proprio macello: è raro vedere la mia ragazza con quest'espressione letteralmente rabbiosa in volto, ma quando succede, è quasi impossibile arrestarla: diventa peggio di un uragano, di uno tsunami, di un'eruzione vulcanica; la sua rabbia cresce fino a raggiungere un limite troppo alto.
"IO TI AMMAZZO!"
"E CHIUDI QUELLA FOGNA, SECCHIO DI OSSA!" le risponde Alice, isterica.
"SMETTILA DI CHIAMARMI SECCHIO DI OSSA, FIGLIA DI PUT..."
"Sabrina, non ti agitare." Salvatore la tira indietro dalla psicopatica, bloccandola in qualche modo, prima di rivolgersi alla fautrice di tutto questo pandemonio. "E tu, fammi questa cortesia. Esci da casa mia, grazie."
"E GLI DICI PER FAVORE? MA CHE SI LEVI DALLE SCATOLE PRIMA CHE LA SQUARTI!"
"Sabri, stai calma." riprende il ragazzo. "Anche se hai ragione, non te lo devo chiedere per piacere. Esci subito dalla mia casa!"
"HA HA! NO. MAI E POI MAI."
Alice sta letteralmente facendomi innervosire. Non che già non lo fossi, ma questa risposta infantile, addirittura contornata dalla linguaccia, mi ha pesantemente urtato.
"MA PIANTALA DI FARE LA BAMBINA DI SEI ANNI E SPARISCI!"
"TU STAI ZITTA, SCHELETRO! TE LA DEVO FAR PAGARE PER AVERMI RUBATO IL RAGAZZO!"
A questo punto intervengo io: "Alice, hai seriamente rotto le palle. Vattene. Non ce la faccio più a sentirti. Non mi riavrai mai, non so se mi sono spiegato. Non mi rimetterò mai insieme a te. Mai. Fattene una ragione."
"TANTO, SE NON LO FAI DI TUA SCELTA, TI COSTRINGO!"
"Ti piacerebbe! Falla finita ed esci da questa casa, bambinetta."
"HO DETTO NO! ENNE O! COSA NON CAPITE DELLA PAROLA NO?"
"Capiamo che allora ti facciamo uscire con la forza, visto che è l'unico modo." interviene Giuseppe, prendendola di peso e trascinandola verso l'uscio, mentre questa cerca di divincolarsi tirando pugni alla schiena del nostro collega blu, senza però ottenere risultati. L'unica cosa che ha ottenuto, infatti, è di essere chiusa fuori, dopo essersi sorbita da parte di papà Vegas un bel "E non farti più vedere!"
"SAPPIATE CHE NON FINISCE QUI!"Ciuffy's Corner:
Ok, scusate la lunga attesa, ma finalmente è uscito anche questo capitolo. Ne approfitto dicendo che ora, visto che è finita la scuola (credo di averla finita oggi, mancano due giorni e ho una febbre che Dio la manda!) gli aggiornamenti saranno un po' più frequenti, e penso sia meglio così anche per voi.
E niente, se lo vedete un po' diverso dagli altri, è perché (come se non bastasse) il mio telefono si è freezato e sto scrivendo dal computer. VDM :D

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How Strong Is Your Love?||Saschina
FanfictionCi saranno persone che cercheranno di ostacolarci, in tutto e per tutto. Persone che non vorranno vederci insieme, che vogliono la nostra rovina, ma noi glielo impediremo. Il nostro amore è forte, non dobbiamo darla vinta a quattro oche gelose! -- ...