Capitolo 46

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Che dolore!!!
Sono piena di graffi e lividi dappertutto.
Guardo dietro e non vedo nessuno. I poliziotti si saranno fermati in cima.
Mi alzo e comincio a camminare zoppicando.

Il buio non mi permette di vedere molto. Prendo il telefono per fare un po' di luce, ma questo è scarico.

Perfetto, la sfiga mi va sempre dietro.
Almeno così i poliziotti non potranno raggiungermi via telefono e non potranno ascoltare le mie chiamate.

Ma adesso dove vado?
Non c'è nessuno.
Almeno un piccolo rifugio, niente.
Ho paura, ma ormai la decisione l'ho presa, non posso arrendermi.

Sento un suono strano di qualche animaletto. Adesso la paura sale ancora di più.

Continuo a camminare finché inciampo e casco di nuovo a terra. Ormai è la mia compagna di vita, casco sempre.

Nei cespugli si sente un suono, c'è qualcuno.
Mi fermo e mi nascondo dietro l'albero. In realtà neanche dovrei farlo visto che non si vede niente.

Quel qualcuno starnutisce.
Aspetta... mi è molto familiare questo suono.

"Chi è?"
"Ashley, ma sei tu??"
"Christian, finalmente!!!"

Quanto sono contenta di rivederlo.

"Come mai stai qui, cos'è successo?"
"Mentre stavamo venendo nel posto da te indicato la polizia ci ha perseguitati e siamo andati a finire male, ci volevano arrestare ed io sono scappata."

"Lo so, infatti sono scappato anche io appena ho sentito la polizia."

"Meno male, sennò saresti finito male."
"Mi dispiace Ashley che ti ho portata in questa situazione sgradevole. Mi vergogno troppo per quello che ho fatto."
"Shh, non ci pensare."
"Mamma, papà quando tornano?"
"Domani."
"Maledizione, e adesso?"
"Non lo so Chris, anche il telefono ce l'ho scarico."
"Sono un'idiota, faccio preoccupare tutti."
"Christian, adesso pensiamo a come risolvere questo problema e non a come aggravarlo."
"Ti voglio bene sorellina, senza di te sarei finito."
"Anche io fratellino."

Mi abbraccia e inizia a piangere.
Non l'ho mai visto in queste condizioni. Non piange mai davanti a tutti, si nasconde sempre.

"Aspetta, un momento... James?"
"È scappato."
"Come è scappato?"
"Sì, stavamo insieme in quella casa, poi è sparito."
"Capisci che lui andrà in qualsiasi momento alla polizia e dirà tutto."
"Lo so, ci ho già pensato."

"Alla fine hai scoperto quello che volevi sapere."
"No, non mi ha detto niente."
"Forse perché non ha niente da dirti?! Siamo solo stati insieme, tutto qui."
"Io mi chiedo, come mai non vi ho mai visti insieme?"
"Perché l'ho voluto io, neanche i genitori lo sapevano."
"Perché tutto questo?"
"Perché era una mia scelta."
"Va bene, non chiedo altro."

Camminiamo per un altro po' senza una meta.
Non abbiamo nessun piano da seguire.
È tutto troppo difficile da gestire. Chissà cosa starà facendo Charles in questo momento.
Poverino, l'ho cacciato nei guai.

"Vedi anche tu quella casa?"
"Sì, la vedo."
"Potremmo rimanere lì per questa notte."
"Andiamo a vedere se ci abita qualcuno."

Una piccola speranza c'è.

La casa è buia.
Bussiamo per sicurezza, ma la porta è semiaperta.

Pian piano entriamo ed esaminiamo il posto.
C'è odore di cibo, sicuramente c'è qualcuno che in questo momento magari starà dormendo.

La luce ci acceca.
"Fermi lì!" urla un signore con un fucile in mano.

"Non le vogliamo fare del male. Ci siamo solo persi e non troviamo la strada. Abbiamo visto questa casa e pensavamo non ci abitasse nessuno. Ci scusi, ma non sappiamo dove andare" nonostante la paura, ce l'ho fatta. Di solito mi blocco e non so spiegare.

"Chi siete?"
"Io mi chiamo Ashley."
"Io Christian."

"Vedo che siete abbastanza tranquilli. Potere rimanere qui per questa notte."
"Veramente, ci fa un enorme favore."
"Grazie signore." aggiunge Christian che fino adesso ha aperto bocca solo per presentarsi.

L'uomo ci indica due letti dove dormire e inoltre si rivela anche gentile da offrirci da mangiare.

Subito dopo crollo sul letto e in pochi secondi mi addormento.

Adesso sono più tranquilla, almeno per questa notte.

[...]

I raggi del sole riscaldano il mio viso.
Apro gli occhi e mi rendo conto della realtà. Il sonno aveva cancellato tutto.

Mi alzo e giro un po' per la casa. È piccola, ma accogliente.

"Buongiorno" mi saluta il signore con la colazione già pronta.
Sembrava un uomo cattivo, ma in realtà è una bella persona.

"Vado a svegliare Christian" mentre mi dirigo in camera, vedo comparire in tv la mia foto e quella di mio fratello.

"Signore e Signori, queste due persone di nome Ashley e Christian Murphy sono ricercate dalla polizia.
Chiediamo un piccolo aiuto da parte vostra: chi li vede potrebbe contattarci al numero..."

Non finisce di dire tutto che io sto già in camera a svegliare Christian e scappare al più presto.

"Ragazziiii..."

L'uomo cerca di rincorrerci, ma non ce la fa.
Speriamo solo che non chiami la polizia per dire esattamente dove siamo, ma ne dubito fortemente.
"Ma che è successo?" Christian ancora non ha capito niente, è saltato dal letto ed è uscito subito. Lui pensava fosse venuta la polizia.

"Niente, adesso siamo famosissimi."
"In che senso?"
"Hanno messo le nostre foto dappertutto per poterci raggiungere prima."
"Non ho parole."

I genitori... cosa penseranno non appena vedranno le nostre foto?
Non ho fatto neanche in tempo a spiegare la situazione.

Love me forever Where stories live. Discover now