43- Sensazioni

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Appena Axel e Cancer tornarono dagli altri, Mark non poté fare a meno di incitare i compagni ad un allenamento tutti insieme, soprattutto per giocare con Axel; si vedeva che era migliorato e la sua presenza aveva reso tutti più gioiosi tranne che per tre piccole eccezioni: Suzette era gelosa e non sopportava che Axel le avesse rubato il titolo di attaccante titolare; Cancer aveva ancora in mente la frase che Axel le aveva detto poco prima, "sappi che, nonostante quello che tu pensi, io non mi arrendo facilmente " e non capiva, Shawn o Axel? Non capiva quale ragazzo valesse la pena sacrificare per la felicità di entrambi o, come un suo piccolo lato oscuro le aveva suggerito, quale ragazzo valeva la pena sacrificare per la propria felicità, però sapeva che Axel le metteva comunque soggezzione ; e poi c'era Shawn, si era ripreso un poco dalla partita ma non se la sentiva proprio di giocare, da una parte aveva paura di toccare quella sfera bianca e nera, mentre dall'altra c'era la grande preoccupazione che, ora che era tornato Axel, Cancer lo abbandonasse per tornare dal Bomber di Fuoco, lei lo apprezzava per quello che era, vedeva in lui quella perfezione che se stesso non notava, lo aveva fatto sentire amato dopo tanto tempo, no, non era disposto a lasciarla andare, non ora.
Il pallone rotolò fino ai sui piedi risvegliandolo dai suoi pensieri, e vide Axel avvicinarsi per raccogliere la palla
Shawn:Axel...
A:Il pallone ti spaventa, vero? E' normale avere paura, succede a tutti, Mark, Cancer e anche io, devi usare la tua paura per calciare la palla più forte che puoi...
Shawn: oh, Axel io...
A: io ti comprendo ma... riguardo a Cancer...
A&Shawn: non posso e non voglio lasciartela!- si guardarono seri e con una nota di sfida
In quello Mark li invitò entrambi a fare dei tiri in porta e quando Axel tirò, la palla finì poi a Jude che fece un pallonetto verso Shawn che però rimase pietrificato dalla paura verso la palla
C: Shawn!- corse da lui preoccupata come tutta la squadra, gli accarezzò il volto e lo abbracciò, ma lui non ricambiò
Shawn: ormai sono inutile per la squadra
C:non devi dirlo neanche per scherzo- lo strinse più forte
M:ha ragione, adesso più che mai la Raimon ha bisogno di te
Hurley:hei ragazzi, che ne dite se per sbollire un po questa tensione non ce ne andiamo tutti in spiaggia?
M:mi sembra un'ottima idea Hurley! Forza, costume, mare e divertimento, ce lo siamo meritato!
Tutti: si
Le ragazze sfoggiarono dei carinissimi costumi a due pezzi, arancione per Celia, verde per Silvia, rosa per Nelly, viola per Suzette, blu per Victoria, celeste per Denise e nero per Cancer (che lo aveva con una sola spallina e a fascia), mentre i ragazzi si misero soltanto dei semplici costumi bianchi o neri. Quando le ragazze uscirono dai camerini dove si erano cambiate, determinati ragazzi arrossirono : Erik per Silvia e questo fece andare su tutte le furie Suzette, Mark per Nelly, Hurley per Victoria, Jude e Darren gelosi delle proprie sorelle ma cotti della sorella dell'altro, Shawn ma sopratutto Axel per Cancer, e le ragazze, sentendosi osservate, arrossirono vistosamente.
M: s-su tutti in acqua!
Tutti tranne Axel e Shawn corsero verso la distesa azzurra per poi tuffarsi nell'acqua tiepida dell'oceano, i ragazzi cominciarono a schizzarsi con l'acqua
C:hey voi due perché non venite?- urlò ai ragazzi sulla riva
Shawn: non so nuotare molto bene
A:non ho voglia...
C:Axel non dirmi che è perché hai paura che il gel vada via e la capigliatura si rovini- nel frattempo Shawn cominciò a entrare in acqua
A:non è per questo, te lo assicuro
C:allora vieni con noi, dai è venuto perfino Shawn, su codardo!- si avvicinò alla riva, l'acqua le arrivava alla vita
A:codardo?- lui cominciò ad avanzare verso il mare
C:si, per un po di gel hai paura di bagnarti, questo vuol dire essere codardi...-la raggiunse
A: sono ancora un codardo?- Lei gli si avvicinò, lo guardò fisso negli occhi, mise le mani sulle sue spalle e poi...- Cancer...- lo spinse, lui perse l'equilibrio nonostante abbia agitato le braccia e cadde bagnandosi i capelli che gli ricaddero lungo il viso.

- lo spinse, lui perse l'equilibrio nonostante abbia agitato le braccia e cadde bagnandosi i capelli che gli ricaddero lungo il viso

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