Capitolo 27

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Classica serata, classiche cuffiette, classica musica, classico letto, atmosfera, classico latte caldo e classiche persone per la testa. Credo di aver dimenticato cosa significhi amare ed essere amati,oppure non l'ho mai saputo. Non mi ritengo incoerente, solamente confusa, vecchie cotte, vecchi amori, vecchi sguardi..Sono in una fase in cui anche uno sguardo o un sorriso di una persona riesce a scombussolarmi tutto. Non riesco a capire come scegliere, vorrei parlare con una di loro, mettere in chiaro cose mai dette prima, odio il silenzio, eppure lo sto provocando. Odio essere ritenuta una stronza, eppure non faccio nulla per non farlo pensare alle persone . Sono combattuta, mentre parlo di una penso all’altra: la storia più bella della mia vita, mi sentivo al sicuro, e questo basta e avanza. Vorrei poter dire i nomi di coloro che mi hanno creato ciò, per sfogarmi di più e rendere la cosa realistica, soprattutto per me, ma non mi sento sicura; è questo che mi manca, sicurezza.

Davanti alla finestra,con il mio latte caldo e con le mie cuffiette,penso a come i rimorsi riescono sempre a scombussolare le mie giornate,le mie notti,e come gli incubi ritornano sempre come un bumerang nella mia testa. Non posso dire che sono triste oggi,posso solo affermare quanto sono cambiata e al fatto che,adesso,riesco ad accettarmi per come sono sto scoprendo di più la mia natura,e non quella che mi hanno fatta diventare altri, sto capendo cosa mi piace nella vita e cosa voglio, e posso finalmente dire di essere cresciuta,anche se la solita pallina nella mia testa è sempre quella 'cos'è l'amore?'

Cosa porta un cavaliere a sacrifare la sua vita per la sua dama? Cosa sente lui per lei? Che sentimento si prova se ti togliessero la cosa più importante della tua vita in questo momento? Beh questa sensazione  non l'ho mai avuta, ne quando me ne sono andata da casa mia , quando i miei genitori mi hanno cacciata,non ho sentito quel magone al petto che si sente se si abbandona un pezzo del tuo cuore,eppure doveva essere così è la mia famiglia,ho sentito più emozioni sentendo il professor Malcom parlare di quella fantasiosa storia,non ho capito ancora se possa essere tutto vero,non sò ancora se tutta questa storia è davvero la verità. Ho provato a chiamare i miei genitori ma come al solito non rispondono,impegnati come sono per il lavoro,non hanno di certo tempo a parlare con la loro unica figlia. Figurati! Non avevano tempo per me,quando gironzolavo sempre per casa,pensa adesso che sono lontana,e non sono più davanti ai loro occhi.

Vorrei davvero capire perchè mio padre mi è venuto a cercare tante volte,e poi quando John ha detto quelle cose,non si è fatto più vivo... io non esistevo più e neanche lui.

Dopo che la canzone di Paul Kalkbrenner - Cloud Rider finisce,sento la porta bussare. Guardo l'orario sul cellulare,sono le otto di sera,sicuramente sarà Drew con qualche altra maratona di film. Ormai abbiamo iniziato questa maratona ogni sera,lui porta dei film,e io compro qualcosa da stuzzicare solo che purtroppo stasera non c'è nulla,ho dimenticato completamente di fare la spesa,mi sono rinchiusa in me stessa, e come al solito sono stata avvolta dai miei pensieri pessimisti.

Scendo dal letto e vado verso il soggiorno ad aprire la porta. Non guardo neanche nello spioncino,apro la porta e un ragazzo con la tuta blu,una cartelletta in mano e un pacco enorme sul carrello è davanti alla mia porta.

"Mi dica" dico

Lui continua a scrivere qualcosa sulla sua cartelletta e dopo un pò rivolge lo sguardo a me, e sembra un pò sorpreso

"Lei è la signorina Megan Stud?" mi chiede guardando il mio nome sul foglio

"Si sono io" dico "Ma chi mi cerca?" chiedo ancora "E cos'è quello?" dico indicando con un dito il pacco enorme

"Questa è la sua ordinazione" dice "mi fa passare?" chiede accennando con la testa verso l'interno del mio appartamento

E se fosse una bomba?

Dimmi cosa significa amareWhere stories live. Discover now