Capitolo 1

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Cazzo! Quando odio questa maledetta
sveglia. Ma devo alzarmi. Come al solito prima di alzarmi faccio una seria di imprecazioni a questa maledetta condizione di vita che mi tocca fare, corro in bagno spostando con i piedi la serie di indumenti sparsi sul pavimento corro diritta sul wc abbasso i miei pantaloncini e faccio pipi. Mi alzo e vado verso il lavandino mi appoggio e mi abbasso verso lo specchiarono sempre io capelli rosso scuro ondulati e lunghi,corporatura esile e alta carnaggione chiara labbra rose e scolpite e occhi grandi e verdi lentiggini sul naso che tendo a nascondere con un filo di correttore. Sono sempre la stessa! Sempre carina come mi vedevano quelli che adesso non mi guardano più, cos'ho di strano? La mancanza di soldi di popolarità? Bella società di merda in cui viviamo. Dopo aver imprecato ancora,vado in cucina, e per poco non inciampo in qualche indumento lì a terra. "Cazzo" urlo dico e mi dirigo in cucina. Preparo il caffè, preparo le uova strapazzate. Non sono ancora abile con i fornelli,ma qualcosa riesco a fare. Poggio tutto sul tavolo e inizio a mangiare lentamente accendo la tv è vecchia ma è l'unica che sono riuscita a trovare, e va a finire che perdo la vista a guardarla. Giro i programmi, uno:No troppo noioso due:palloso tre: infantile quattro: Scialbo... Continua così fino a quando non sul quel piccolo schermo appare la faccia di mio padre che parla degli indici borsistici e dell'inflazione, stringo il telecomando tra le mie dita fortissimo fino a quando le nocche non diventano bianche,sentire anche solo per un'istante la sua voce mi fa venire la nausea, smetto di mangiare prendo il mio piatto e lo svuoto nel cestino buttando tutto quello che avevo preparato. Prendo il mio caffè e lo bevo in un sorso, lo prendo amaro.
Mi appoggio al lavello tenendolo strettoforte e stringo anche la tazza tra le mie riguardando quell'uomo, quello schifo di uomo in tv. Cazzo! Lo odio più di tutto quello che sto passando. Passo dvanti alla tv la spengo e con in ghigno fastidioso dico "Mi hai fatto passare la voglia di mangiare. Cazzone!"
Ah! Adesso mi sento bene! Ogni volta
che vedo lui o mia madre il mio umore da 5 passa immediatamente a O li odio per tutto quello che mi hanno fatto passare,per tutto quello che non mi hanno fatto capire e li odio anche perché non mi hanno mai fatto capire cosa significa famiglia,cosa significa il vero senso di Mamma e Papa, ma solo una cosa mi hanno fatto capire, il significato dei soldi. Questo lo so meglio di un commercialista. Dopo aver pensato alla mia vecchia vita schifosa ho preparato i vestiti che devo indossare nell'altra tappa schifosa da affrontare almeno fino alla fine dell'anno. Faccio una doccia veloce mi vesto, semplice,un paio di jeans top e
camicia abbinata ai Jeans. Prendo.la.borsa il tichet per il bus e
scendo. Arrivo correndo alla fermata
del bus, aspetto insieme a una serie di ragazzi che aspettano come me,alcuni li conosco sono quelli che io chiamavo "straccioni" e me ne pento subito di
tutte quelle cazzate che ho fatto. Agito la testa cerco di non pensarci molto,
prendo le cuffie e il mio telefono in
borsa e inizio ad ascoltare un pò di
musica. Mi rilassa e dimentico la mia
vita almeno per un momento,è
strano.come mi sento vorrei tornare
indietro per quei momenti ma allo
stesso tempo mi sento un forte rimorso per come mi sono comportata. Sono stata una stronza, e adesso mi trattano come esattamente.prima ho trattato loro, e sono anche codarda, perché invece di avvicinarmi e chiedere scusa io volto lo sguardo altrove. Pensavo di essere forte invece sono come il polisterolo sembra duro ma appena gli fai più pressione si sgretola.
Il rumore del bus che si ferma è
talmente forte che lo sento addirittura sopra la musica. Tolgo le cuffie
dall'orecchie mi sistemo e mi avvicino al bus,una signora anziana col bastone si posiziona all'ultimo per salire nel pullman, non so cosa mi.succede ma invece di salire faccio.passare il ragazzo che è dietro di me, non bado al suo sorriso smagliante che mi rivolge, le mie gambe si muovono da.sole. Arrivo vicino alla signora e mi posiziono dietro di lei. Non so cosa
sto cercando di fare ma le mie
reazioni.sono... Strane
"Signorina la prego vadi avanti. Così le sono solo d'intralcio" mi intima la
signora
"Non si preoccupi. Nessun disturbo"
dico e vivo questa cosa come se fossi
un'altra persona,come se non fossi io a dire questo. Mentre la fila scorre arriva il momento della signora davanti a me, che mi fa un leggero sorriso e io le ricambio il sorriso timido, tende le
braccia per aggrapparsi alle sbarre ma io le prendo le braccia e le do una mano a salire lei ce la fa senza perdere troppo tempo.
"Oh signorina la ringrazio! Lei è
davvero fantastica"
mi dice stringendomi le mani
Oh signora! Sono.esattamente l'opposto
"Di nulla signora" rispondo.con un
sorriso timido
Un ragazzo gli da gentilmente il posto e cammino lungo il.corridoio del pullman ma non ci sono posti. Cazzo! Quindi mi tocca stare all'in piedi. Bella fregatura la bontà ma cosa mi è passato per la mente? Sbuffo e mi.mantengo a una Sbarra di ferro, alzo gli occhi al cielo e appoggio la testa alla sbarra di ferro.
Un tempo guidavo la mia Ranger Rover adesso mi tocca prendere questi maledetti bus. Sbuffo di.nuovo e alzo gli occhi al cielo, e il momento migliore.e il telefono si mette a squillare. Chi cazzo mi chiama? Cerco il telefono nella
borsa. Cazzo! E adesso dove sta? Dio!
Mi sento osservata,ormai riesco a
riconoscere quando ho gli occhi puntati addosso. Eccolo! Finalmente l'ho trovato.. Ma aspetta sono collegati gli auricolari mi scappa due o tre volte da mano. Cadendo al suolo
"Parca vacca"dico
Una signora seduta ha un sussulto
mentre un ragazzo al suo fianco ride
mantenedosi la bocca con le mani. Tiro un sospiro prima che faccia qualche cretinata. Prendo il telefono tra le mani.non squilla più. Ah no! E tornato a squillare sul display esce 'Sconosciuto'
chi. vorrà mai.rompere?
"Pronto?!"
rispondo stizzita
Dall'altro lato del telefono sento solo un respiro di preoccupazione, e poi di
conforto. Che diavolo?
"Chi è?"
Rispondo con calma
Ancora
nessuna risposta e dopo un pò staccano.
Stacco e emetto un altro respiro di
frustazione. Questa giornata
almeno.per una volta può andare non dico benissimo ma almeno bene?
Arrivata a destinazione scendo
frettolosamente e mi incammino verso la scuola. Ma prima di entrare prendo una beccata d'aria alzando la testa verso il cielo. Mi sistemo la borsa e mi incammino spedita, fino a quando non vengo spinta alle spalle da qualcuno
"Ehy! Ma dove cazzo hai gli occhi? Li
hai venduti a pocker?" urlo ritornando la vecchia.me stessa
per un attimo. Lui si volta e mi guarda poi fa un sorriso e mi ricordo del
ragazzo che stava dietro.di.me al bus
che mi sorrideva. Si! E propri lui.
"Signorina Stud lei.non mi fa più paura" mi intima
Ma che?
"A cosa ti riferisci? E perché mi.dai del lei?" dico senza capire
Lui si fa una risata e si avvicina a me.
Adesso troppo vicino. Mi.prende il
mento con due dita e mi tira il viso in
su. Ha degli occhi.neri e profondi che ti scavano l'anima e per un momento mi sento esposta a lui! Ho paura che.possa leggere dentro di me e scoprire ciò che sono realmente. Prendo la sua mano e le tolgo dal mio mento.
"Non sei cambiata per.niente"mi dice e ha l'aria di chi si diverte un mondo
"Lasciami passare. Sono in ritardo e ho da fare" dico sorpassandolo e andando verso l'entrata ma lui mi afferra per il braccio mi fa voltare e si passa una mano nei capelli e poi scende sul collo.
Aspetta prima un paio di minuti ci
osserviamo.lui mi guarda dalla testa ai piedi e lo stesso faccio io. Non è male è davvero carino alto capelli
castani.corpo muscoloso, e vestito
super bene. E nuovo non l'ho mai visto da queste parti.
mi dice fissandomi
"Non mi riconosci Megan? Sono Drew. Drew Connor"
Drew? Il mio.corpo si irrigidisce. Cazzo! Adesso a passarmi la mano nei capelli sono io scosto subito la mano dalla sua come se mi fossi bruciata. Perché lui mi parla? Perché lo fa? Dopo quello che gli fatto passare?

Dimmi cosa significa amareDove le storie prendono vita. Scoprilo ora