"Ti prego... Non fare così! Sai quanto sei importante per me e tuo padre..." non la faccio finire di parlare che le mie lacrime scorrono velocemente. No per tristezza o per nostalgia ma per rabbia. "Mamma ti prego... non dire cazzate il tempo ormai è passato e io sto bene così, ho imparato a non aver bisogno di voi e di nessuno, d'ora in poi andate avanti come avete sempre fatto,non vi preoccupate non ve ne farò una colpa,è una cosa che io vi chiedo, perché sentirvi non fa altro che farmi stare peggio" dico e stacco. Drew mi guarda strano come se non mi avesse mai visto così vulnerabile, è vero non lo sono mai stata ma questo è un periodo di merda. Mi asciugo le lacrime con forza rischiando di graffiarmi con il bracciale che porto al polso, la mano di Drew si toglie subito dalla mia spalla. "Cosa è successo?Chi era al telefono?" mi chiede gli faccio uno sguardo gelido "Se posso" dice corregendosi. Io scuoto la testa non è colpa sua se i miei genitori mi trattano in questo modo, e se sono così incasinata. Mi addolcisco "Certo,ehm... era mia madre" dico la parola madre con un certo sdegno nella voce. Lui mi guarda strano "E perché hai reagito in quel modo?" mi chiede "È una lunga storia non capiresti" gli rispondo diretta "Ho tempo" mi dice agito la testa "Non capiresti" dico con la bocca soffio sul finestrino del bus si forma una nuvoletta e inizio a
disegnare un cuore. "Ok ho capito non ti va di parlarne... e quel cuore è per il tuo ex?" mi chiede "No" scuoto la testa, e improvvisamente mi e venuto
l'impulso di dirgli perché lo sto
disegnando "Hai presente cosa
significhi la parola 'amore'?" gli chiedo non lo lascio rispondere, ma continuo a parlare guardando il finestrino
"L'amore per tutti è diverso su internet trovi varie spiegazioni stranamente mi sono messa ad analizzare tutti i vari casi di amore e fino ad oggi, non ho mai provato nessuna di quelle sensazioni a volte mi chiedo se sono una persona normale,oppure sia strana" lo sento ridere mentre io guardo il mio cuore disegnato che svanisce poco a poco.
"Non credo che sei strana,credo che
non hai mai provato questi sentimenti perché dalla vita riuscivi sempre ad
ottenere tutto e adesso, vedo che sono cambiate parecchie cose" dice io sbuffo " Sei stato via tutti questi anni per studiare psicologia?" gli dico poi dopo un pò me ne pento. Cazzo perché tento sempre a comportarmi da stronza? lo sento ridere, e butto fuori l'aria che avevo nei polmoni e alzo gli occhi al cielo. "Non pensavo fossi divertente" mi dice mi volto finalmente a guardarlo
"Nemmeno io" dico e ci fissiamo a
lungo finiamo di sorridere, quello che sento nell'aria è una forte attrazione,
mi sento attratta da lui e credo lui lo
stesso da parte mia. I nostri occhi non smettono di guardarsi fino a quando il bus fa una delle sue fermate brusche e siamo costretti a distogliere lo sguardo, la fermata è la mia. "Sono arrivata" gli dico lui accenna un si con la testa e mi fa spazio per scendere "Grazie... ma scendi con me?" gli chiedo quando lo vedo prendere la sua borsa e seguirmi "Si" mi risponde "Abiti qui vicino?" gli chiedo lui scuote la testa "Abbastanza lontano" mi risponde lo guardo a bocca aperta "Non fa di me un vero gentleman se non accompagno una signorina fino a destinazione" mi dice
strizzandomi l'occhio e ormai già siamo in strada "Non credo.." " Non
preoccuparti mi...fa piacere" dice dopo un pò camminiamo in un silenzio tombale fino a casa mia "Dì la verità,sei ritornato solo perché volevi farmela pagare?" gli confesso la mia opinione lui si stringe nelle spalle "Beh..." "Ho capito... e hai tutto il mio appoggio" gli dico "Invece non sono più sicuro di quello che pensavo prima su di te" mi dice "E cosa pensavi?" gli chiedo lui si ferma e mi fissa per un istante "Non cose carine che si dicono a una ragazza" "Ah" mi ritrovo a rispondere arrivati al mio appartamento cerco le chiavi in questa maledetta borsa.
Sembra quella di Mary Poppins, lo
sento ridere e invece di incazzarmi rido anch'io. Eccola trovata! Apro la porta mi volto è ancora lì ad aspettare, è da stronza farlo andare via adesso?
"Quindi..." inizia a dire passandosi una mano tra i capelli "Ti va di entrare?" gli chiedo subito lui spalanca gli occhi e inizia a ridere "Cosa hai in mente
Megan?" mi chiede con un pò di paura lo guardo perplessa "Niente di male, solo ringraziarti per avermi fatto compagnia...visto che sono sempre stata da sola" dico sovrapensiero, lui mi guarda per un pò scuote la testa e si avvicina alla porta "Ormai già mi hai fatto il peggio cosa potresti farmi?" mi chiede con paura mentre entra. Chiudo la porta e penso a quanto male ho fatto a questo ragazzo, addirittura ha paura di stare da solo con me. Mi dispiace così tanto. E sono quelle parole che non riesco mai a pronunciare, "Vuoi qualcosa da bere da mangiare" chiedo e noto il suo stupore nel vedere il mio appartamento ed è letteralmente in
disordine vestiti ovunque " Mi
immaginavo un'accoglienza diversa" mi dice sorridendo e mi rilasso cammino posando la borsa sull'appendiabito insieme alla mia giacca, raccolgo dei vestiti che sono distesi sul pavimento piegandoli e posandoli sul divano "Per favore accomodati" gli dico indicando con il mento la cucina e una sedia, lui annuisce e si avvicina alla sedia posa la sacca dello zaino sul tavolo mentre io sistemo frettolosamente il soggiorno. Devo imparare ad essere più ordinata e più donna, ma non so nemmeno adoperare la lavatrice! "Grr" dico e alzo gli occhi al cielo "Tutto bene?" mi chiede Drew dalla cucina "Si tutto meravigliosamente bene" dico sistemendo gli ultimi vestiti, mi tolgo la camicia in jeans e rimango solo col top, mi incammino verso la cucina noto i suoi occhi addosso che mi seguono in ogni movimento, metto i capelli dietro l'orecchio e inizio a preparare un caffè "Ti va il caffè?" gli chiedo "Si! basta che sia buono" dice e so che sta scherzando faccio un piccolo sorrisetto mentre preparo il caffè "Non pensavo che venissi a vivere da sola" dice "Neanche io" mi ritrovo a dire.
Preparo il caffè e lui si guarda intorno, mi sembra strano averlo qui 5 mesi fa sono sempre stata da sola, non ho niente da mangiare, solo caffè,caffè e caffè. E l'unica cosa che mi rimane in piedi e poi al bar compro il solito sandwich che costa davvero poco, ho perso una decina di kili il mio corpo risulta più esile del solito, a casa con i miei mangiavo squisiti piatti preparati dalla nostra governante. Dolci di qualsiasi genere non ero grassa, ma avevo un corpo più robusto. "E' comunque un gran bel appartamento" mi dice Drew distogliendomi dai miei pensieri. "Si certo,ai miei non manca di certo il denaro" dico con sdegno "Cosa è successo in questi due anni che sono mancato?" mi chiede io sbuffo porto gli occhi al cielo, e prendo le tazzine dallo stipetto. "Dovrai chiedere cosa è
cambiato in cinque mesi" dico "Allora
cosa è cambiato?" mi chiede tiro un
altro sospiro mentre metto lo zucchero , ancora un altro sospiro mentre metto lo zucchero in entrambe le tazzine "Praticamente il mio modo di pensare e il mio mondo è stato ribaltato" dico con un gesto vago della mano. "Cosa significa?" mi chiede, non riesco a guardarlo negli occhi il solo contatto mi fa venire i brividi, quindi controllo ripetitivamente il caffè "Puoi benissimamente capire come" gli dico, lui non parla quindi mi decido a voltarmi e a guardarlo "Voglio dire sapevi com'ero e adesso vedi cosa sono, il cambiamento è... evidente non ti pare?" gli dico lui scuote la testa "Allora non capisci, le persone non cambiano senza un motivo valido... vorrei sapere cosa ti è successo Megan" mi dice e mi guarda esasperato. Stringo forte il cucchiaino tra le mani e mi avvicino a lui sedendomi sulla sedia accanto " Perché sei ritornato? Voglio dire a Londra hai molte più possibilità invece di stare qua" cerco di sviare l'argomento non mi va di parlare di me e delle mie condizioni in questo momento. "Sono tornato per..." stringe i pugni sul tavolo e si ferma abbassando lo sguardo, capisco cosa vuole dire "Sei venuto per vendicarti di me" mormoro e non posso biasimarlo. Ha ragione sono stata un mostro e oggi me ne rendo conto, lui alza la testa di scatto e mi guarda ormai io ho lo sguardo basso e stringo forte gli occhi. "Ero venuto principalmente per dimostrarti quanto sono cambiato" mi dice e io alzo lo sguardo ma non verso di lui, verso un punto astratto non riesco a capire cosa voglia dire "In che senso?"dico sempre senza guardarlo, lo sento sorridere "Megan, nonostante tutto quello che mi hai fatto sono andato a Londra per seguire una dieta, e praticavo sport di ogni genere solo per trasformarmi e diventare un'altra persona davanti ai tuoi occhi" mi dice e io adesso lo guardo cosa? Dopo tutto quello che gli ho fatto l'ha fatto per me? Per diventare come a me piacciono i ragazzi una fotocopia di Brian solo che lui è particolarmente diverso, capelli neri con dei ricci sulla fronte occhi penetranti,bocca perfetta zigomi perfetti e mascella possente. Ha un fisico da paura, non riesco a credere che questo ragazzo abbia fatto qualcosa per me,solo per farsi piacere da me, gli sorrido timidamente. "Non merito nulla neanche questo" dico agitando la testa lui sorride "Ero solo un ragazzino stracotto" mi dice e io improvvisamente arrossisco, non so cosa mi prende ma il mio cuore è iniziato a martellare forte nel petto, mi sento quasi come se stessi per svenire. Restiamo così a guardarci per un po' poi la macchinetta del caffè inizia a brontolare segno che il caffè è quasi pronto,gli lancio un sorriso
eloquente e mi alzo dalla postazione
dirigendomi verso la cucina spengo
sotto i fornelli e giro il caffè con il cucchiaino "Mmh...sento un buon odorino" dice con una certa ansia, tiro un sospiro "Spero che lo sia " dico lo
verso nelle tazzine giro e porto i
bicchierini a tavola. "Mmh...buono
pensavo volessi avvelenarmi" dice io
rido "Forse una volta l'avrei fatto" dico amara e bevendo il resto del caffè "Hai detto bene una volta" mi dice io sorrido e inizio a giocherellare con la tazzina in mano "Allora dopo che hai avuto la tua trasformazione fisica, diciamo così,cosa hai studiato a Londra?" chiedo lui si passa l'indice sul labbro inferiore e sembra così morbido "'Beh... mi sono specializzato in finanza non pensavo fosse una materia che potesse affascinarmi così tanto, ho approfondito le materie scientifiche e soprattutto letterarie, non puoi immaginare quanti testi,e autori ho potuto leggere in tutti questi anni" mi dice conosco più o meno di libri lavoro in biblioteca è diventato facile adesso
"Principalmente autori classici voglio
dire inglesi?" gli chiedo lui sembra meravigliato e mi guarda a bocca
aperta "E' inutile che mi guardi così,sto lavorando in biblioteca mi sono specializzata" gli dico strizzandogli l'occhio lui scoppia a ridere "Già pensavo che il tuo mondo si fosse ribaltato sul serio, e che adesso fossi una secchiona" mi dice strizzandomi l'occhio anche lui. "Cosa ti ha colpito di più. I temi romantici o l'era rivoluzionara da Thomas Hardy, Joseph Conrad, Oscar Wilde e Robert Louis Stevenson," dico con fare disnvolto, lui sgrana gli occhi "Ho fatto una viaggio fino a Londra per sembrare scienziato esci tu così dal niente e conosci le stesse cose che ho imparato io? Mi sento offeso" mi dice e mette il broncio. Io rido la prima risata che non appare falsa o insipida ma che suona così sincera, anche lui ride facendosi trasportare da me. Passiamo la serata parlando dei vecchi ricordi, di chi ha conosciuto a Londra le conquiste che ha fatto, i suoi trofei in nuoto, si è specializzato anche come nuotatore e ovviamente lo si può vedere benissimo dal fisico spalle enormi e fianchi stretti e alto molto alto. "Credo che sia arrivato il momento di andare" mi dice " Si è fatto tardi sono le dieci e domani devo incontrare una persona" mi dice
mi alzo subito accompagnandolo alla
porta. Sono ancora con il top senza
camicia e fuori fa freddo quindi mi
abbraccio nel vano tentativo di
riscaldarmi, il vento mi scompiglia i
capelli facendoli voltare davanti i miei occhi faccio per toglierli ma Drew me li sistema dietro l'orecchio e con il pollice mi accarezza una guancia. Mi guarda con quei occhi, così intesi che credo che potrei essere ipnotizzata "Sei sempre tu uguale, proprio come mi piacevi, capelli rosso scuro,carnagione chiara lentiggini sul naso.occhi verde smeraldo, corpo esile e con le sue curve..." mentre mi descrive il suo sguardo si posa si ogni parte del mio corpo la sua mano rimane ferma sulla mia guancia e io mi sento percorrere da un forte brivido, che mi spinge come una calamità verso di lui, faccio due passi avanti le nostre bocche sono quasi vicine sento il suo respiro sulla
mia bocca, i suoi occhi sono tornati a
guardarmi, mi sento di nuovo esposta
ma non ho paura che lui sappia cosa
nascondo,mi piace stare con lui mi fa
stare decisamente bene, come non lo
sono mai stata con nessuno, ma il mio e il suo corpo sanno che questo è troppo precoce. Infatti ritrae subito la mano e io indietreggio. "Ho passato una bella serata, non pensavo di poterla mai passare insieme a te" mi dice "C'è sempre una prima volta" dico con un sorriso, mi sorride anche lui "Ci vediamo domani e dobbiamo
decisamente andare a comprare
qualcosa da mangiare,ci vediamo
domani a scuola?" mi dice io annuisco
"Bene, allora a domani Megan" io mi
avvicino lo bacio sulla guancia "Buonanotte e a domani" dico
"Buonanotte" mi risponde
guardandomi strano. Mi saluta e si
allontana, io sono ancora fuori la porta e lo guardo allontanarsi, lui si gira e mi urla "Fa freddo Megan entra dentro" mi dice io scuoto la testa e ritorno a sorridere rientrando dentro, mi appoggio con la testa sulla porta
mentre la chiudo e con il palmo mi
accarezzo la guancia proprio dove mi
ha toccato, sento un leggero formicolio, ma cosa mi succede? Perché mi sento in questo modo, come se il cuore volesse uscirmi dal petto e le gambe volessero cedere. E l'unico che per adesso si prende cura di me, almeno così l'ho vista, mi ha fatto compagnia e sono rimasta anche male quando se n'è voluto andare, a quest'ora della notte senza auto e viaggia da solo per strada.
Che sciocca! Perché non ci ho penato
prima potevo dargli almeno quello che ho guadagnato almeno potevo pagargli il taxi. invece di quel misero caffè,facendo la figura della stracciona senza soldi, che stronza, e idiota sono!
Mi spoglio metto i miei pantaloncini la mia canotta e mi infilo sotto le coperte.
Mi rigiro in continuazione nel letto e
sogno solo lui,e poi quello brutto sogno che faccio sempre, ma che non riesco a collegare con niente vedo solo immagini astratte, immagini
sfocate, qualcuno mi sta facendo del
male cerca di impossessarsi del mio
corpo ma non glielo permetto, non
riesco a vedere l'immagine della persona che sta su di me chi sia. Urlo,
graffio il suo braccio,gli tiro dei calci
ma lui non si sposta. Mi sveglio dal
sonno come sempre sudata e con dei
graffi sul polso proprio dove ho, il mio bracciale.

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Dimmi cosa significa amare
RandomHa iniziato a piovere,noi due come due anime in pena sotto la pioggia perché mi ha seguita? non doveva farlo,io per lui sono un'errore un grande errore. I nostri sguardi bruciano sotto le goccioline della pioggia che cadono sui nostri corpi e lui mi...