Ci penso io a te

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Piango, piango forte ed in una maniera incontrollata. Michele accanto a me mi abbraccia senza dire una parola.

"Mi dispiace averti messo in mezzo, non doveva andare così! Scusami"
"Scusarti? Io non conosco nessuno di loro ma da quello che ho potuto capire la colpa non è tua. Non lasciare che un imbecille ci rovini la serata, vieni con me" mi asciuga le lacrime e prendendomi per mano inizia a correre giù per le scale trascinandomi fuori dal condominio.

Federico's POV

Incredulo fisso la porta che con violenza avevano chiuso alle loro spalle.
Un ceffone forte, carico d'odio.
Vedevo chiaramente il segno rosso delle sue cinque dita sulla guancia destra di Luca.

Libero Denny dalla mia presa e mi guardo attorno.
Camilla in lacrime chiede spiegazioni al suo compagno mentre Giulia e Giorgia iniziano a sparecchiare la tavola ancora ricca di piatti intatti. Suppongo che la cena sia finita.

Lascio l'appartamento e busso alla porta 2B con insistenza. Nessuna risposta.
Devo sapere come sta, voglio abbracciarla e dirle che io ci sono.

Chiara's POV

Michele mi aveva fatto salire sulla sua auto e tenendomi ancora per mano mi sorrideva ogni volta che lo guardavo.
Dopo una decina di minuti spegne il motore, scende e fa il giro per aprirmi la portiera.
"Ma siamo a casa tua!"
"Esatto, ho intenzione di rimediare! Nessun stronzo ha il diritto di rovinarci la serata"

Il suo appartamento è grande e luminoso, le pareti ed i mobili sono rigorosamente bianchi e l'unico tocco di colore era dato dalle enormi fotografie appese sui muri.
"Le ho fatte io" dice non appena si accorge che le sto ammirando con attenzione.
"Tutte?"
"Sí e quella è Nicole" indica la gigantografia di una bambina sorridente con enormi occhi verdi.
"È bellissima e ti assomiglia"
Michele sorride compiaciuto mentre mi accompagna in cucina.
"Madame!" esclama spostandomi la sedia per fare in modo che potessi sedermi, "ho un ricco menù, una vastissima scelta"
Sbaglio o noto del sarcasmo nella sua voce? Apre il freezer e prende due pizze surgelate, "Margherita o Margherita, cosa preferisci?"
"sorprendimi!" rido.

Nonostante il suoi continui stai seduta, faccio io, non mi serve una mano, finita la cena aiuto Michele a sistemare la cucina.
Una volta messo tutto in ordine, ci sediamo al tavolo e gli permetto di offrirmi un bicchiere di vino.
"Ti va di parlarne?" chiede prendendo posto accanto a me.
Sospiro, ma sapevo di dovergli una spiegazione.
"Luca è il ragazzo che avevo iniziato a frequentare appena trasferita. Saremo usciti insieme al massimo tre volte, non pensavo potesse portare così tanto rancore"
"Se ti può consolare la figura dello scemo l'ha fatta lui"
Sospiro amareggiata.
La cosa che più mi dava fastidio era di aver rovinato la cena a Camilla, soprattutto dopo l'impegno e le ore che avevamo trascorso in cucina.

"Dai, su con il morale! Sono cose che capitano! Ora accendo la radio e ci divertiamo"
La radio?
Michele si alza, prende il telecomando e fa partire un CD da discoteca.
Si avvicina minaccioso e prendendomi le mani mi costringe a ballare.
"Non sono capace!" dico cercando di riprendere fiato.
"Perché secondo te io lo sono?"

Effettivamente no. Michele non è affatto un tipo aggraziato, si muove in una maniera a dir poco imbarazzante.

"Improvvisa" suggerisce.
E così, insieme a lui, mi lascio andare sopra le note di una musica un po' troppo movimentata per il modo in cui stavamo ballando.

**

"C'è una cosa che voglio mostrarti" dice un attimo prima di sparire per ritornare con un grosso album fotografico, "queste le ho fatte io, ti andrebbe di vederle?"
Mi siedo sul divano ed appoggio l'enorme libro sulle ginocchia.
Le osservo con attenzione. Sono bellissime.
"Dove le hai scattate?"
"Ho avuto la fortuna di viaggiare parecchio. Io e Marta abbiamo visitato mezzo mondo"

Mi fermo a guardare una foto in particolare, un suo autoscatto in primo piano. Nei suoi occhi si vede chiaramente il riflesso del mare.

"Ti piace?"
"Sí. Credo sia la mia preferita in assoluto"
"Puoi prenderla"
Guardo Michele mentre con delicatezza la toglie dall'album, invitandomi a prenderla.
"Tranquilla, ho ancora il negativo. Posso sempre stamparla"

Nonostante la foto fosse in bianco e nero, si vedeva chiaramente che era stata scattata anni prima. Michele era più giovane, non aveva nessun capello bianco e non portava la barba, cosa che oggi lo rende sexy.
Lo preferisco decisamente ora, con qualche chilo ed anno in più.

"Che c'è?" chiede accorgendosi che lo sto fissando.
"Ti metto a confronto! Sei invecchiato parecchio" faccio notare divertita.
"Grazie tante" risponde amareggiato.
"Se ti può consolare sei più affascinante"
Michele mi guarda sorridendo, "io non ho nessuna tua foto da poter confrontare, ma posso ugualmente dirti che sei bellissima"

Non ho neppure il tempo di far arrossare le guance che le sue labbra sono appoggiate alle mie.

Mi porta sulle sue gambe senza smettere nemmeno per un secondo di baciarmi, si slaccia i primi bottoni della camicia e mi accarezza i capelli. Sento il rigonfiamento nei suoi pantaloni crescere.
"Che ne dici di trasferirci di là?"
Senza attendere una risposta mi solleva e prendendomi in braccio mi porta in camera facendomi accomodare sul suo letto.
"Ci penso io a te" sussurra al mio orecchio prima di baciarmi il collo.

Lentamente apre la cerniera del vestito e mentre lo toglie con dolcezza ringrazio il cielo di aver messo un intimo coordinato, nero e di pizzo.

Mi bacia il collo, il seno, la pancia fino ad arrivare alle gambe, dove riprende una lunga serie di baci dall'interno coscia salendo piano e facendomi impazzire sempre più.
Lo aiuto a togliersi la camicia, sorprendendomi del tatuaggio tribale disegnato sul petto.
Lo rende ancora più sexy.

"Non voglio costringerti" dice all'improvviso rovinando il momento, "non voglio che tu possa pentirtene in futuro" confessa.
Sorrido e mi metto a cavalcioni su di lui, "mi va" dico infine premendo le sue mani sul mio petto e riprendendo a baciarlo con desiderio.

**

Mi sveglio coperta solo del lenzuolo.
Michele dorme sereno accanto a me, completamente nudo.
Non ci posso credere, ho fatto l'amore.

È stato di una dolcezza infinita, con Jacopo non mi era mai successo di sentirmi così protetta ed al sicuro.

Mi alzo piano stando attenta a non svegliare il dolce uomo al mio fianco, cerco le mutandine e rubo la sua camicia in modo da coprirmi le spalle.

Vado in cucina, gli avrei preparato una colazione coi fiocchi. Questo è il piano.
Cerco qualcosa di commestibile.
Trovo due arance in frigorifero con cui faccio una spremuta e taglio delle fette di pane per imbottirle con un abbondante strato di marmellata trovata in un armadietto.

Michele si alza e mi raggiunge in cucina, guarda il tavolo amorevolmente apparecchiato per due e "che succede?" chiede sorpreso.
"Succede che volevo prepararti una buona colazione ma non ho trovato molto da mangiare"
"Questo è perché non ho ancora fatto la spesa" confessa imbarazzato portandosi una mano dietro la testa.
Ora tutto ha un senso.
"Ma grazie lo stesso per il pensiero" dice baciandomi sulla guancia prima di sgranocchiare le fette alla marmellata.

Gli uomini mentono ma gli occhi raccontano ||FEDEZ fanfiction||Where stories live. Discover now