Capitolo Cinquantotto: Quali Occhioni?

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"Non devi farlo per forza," Mi dice Bennett. "Insomma, Biancaneve stava insieme a dei ragazzi e non si è dovuta trasformare in un nano."

"Ci hai appena definito dei nani. Ti sei appena definito un nano."

Faccio una risatina.

"Che c'è?"

"Oh, stavo solo immaginando Raymond nei panni della Regina Cattiva."

"È molto facile," Risponde Jordan. "Probabilmente passa la maggior parte della giornata a specchiarsi."

"Come te?" Chiede Bennett.

"Hey! Ci vuole un bel po' per ottenere questi capelli da 'appena sveglio'."

"Vuoi sapere cosa richiede meno tempo?" Domanda Declan. "Dei veri capelli da 'appena sveglio'. Io lo so."

Guarda gli altri per ricevere un cenno di approvazione, ma non fanno niente. Allora guarda me, e io distolgo lo sguardo e inizio a fischiettare.

"Va bene," Sbuffa.

Subito dopo avermi detto che sarei diventata un moschettiere ufficiale, Jordan è andato in camera sua per un'ora. Bennett ha giocato a un videogioco sul computer a cinque schermi, una cosa che sembrava davvero fantastica. Declan ha deciso di fare un pisolino ed ha iniziato a russare accanto a me, anche se il rumore era affievolito da quello del videogioco. Volevo farlo andare a dormire nel suo letto, ma si è rifiutato di perdersi questo.

Ma perdersi cosa?

Tutto in un giorno, ho visto cosa accade se si viene sparati grazie a Declan, e ho saputo molte più cose di quante avrei mai immaginato di sapere sulla gang dei ragazzi. Molti avrebbero chiamato la polizia, altri avrebbero chiamato un'ambulanza, e la maggior parte si sarebbe alzata e sarebbe andata via per tagliare tutti i ponti con loro. Ma non io, e non so perché. I ragazzi sarebbero potuti semplicemente andare via dopo aver visto quanto fossi una causa persa, forse quanto io lo sia ancora. Ma non l'hanno fatto, e ne sono grata.

Ricordo quando durante i primi anni di bullismo avrei fatto di tutto per avere un amico, meglio ancora, amici. Il fatto è che lo sapevano anche loro. Mi dicevano che per diventare loro amica avrei dovuto portare a termine dei compiti stupidi, imbarazzanti e anche disgustosi. Mentre facevo quelle cose di cui non sono orgogliosa e che non voglio neanche ripetere, non facevano altro che ridere e fare dei video per immortalare il momento così da poterlo rivedere ancora e ancora.

La parte più triste è che non sono neanche diventata loro amica. Avrei dovuto aspettarmi che mi stessero solo illudendo e stessero scherzando con la mia voglia di avere degli amici. Ma la disperazione di volere che anche solo una persona sapesse il mio nome, che ammettesse la mia esistenza, che sorridesse alla mia vista e che fosse felice della mia presenza, era più forte del mio cervello che mi diceva che quel pensiero fosse stupido ed impossibile.

Eppure eccomi qui, a dover in teoria superare questa cerimonia per diventare un moschettiere. Mi sembra un'idea stupida ma allo stesso tempo divertente, tutto è divertente quando sono con loro. All'inizio pensavo che sarebbe stato come prima, che avrei dovuto affrontare un mucchio di cose per diventare amici. Ma non è così con loro. Innanzitutto siamo già amici, questo ci rende più che amici come... ottimi amici, migliori amici, fratelli? Non lo so, ma so una cosa:

Tutti per uno, uno per tutti.

Al contrario di quelle persone che mi avevano fatto fare quelle cose per non essere loro amica, questa dovrebbe essere una semplice cerimonia per farmi diventare più che amica con i ragazzi. Non so se qualcun altro dovrebbe attraversare tali estremi per diventare più amici con loro, ma ancora una volta, ho firmato un contratto. Ma tutto sommato sono felice di essere parte di tutto questo.

The Good Girl's Bad Boys: The Good, The Bad, And The Bullied (traduzione italiana)Where stories live. Discover now