"Mia... è mia figlia?"
Sento un improvviso e enorme vuoto farsi spazio sul mio petto e penso che una lama al cuore avrebbe molto meno male di questa sua domanda.
Lo guardo fisso nei suoi occhi color mare e sento le mie mani tremare a causa dell'agitazione.
"Me lo stai chiedendo davvero, Riccardo?" Domando allontanandomi da lui. In momenti come questo, non riesco neanche a stargli vicino e tutto questo mi distrugge.
"Forse non avrei dovuto dirlo..." Dice pensando a voce alta e si avvicina a me, per cercare di farsi perdonare.
La sua mano sfiora la mia e lo scanso, sentendo i miei occhi iniziare a riempirsi di lacrime.
Quest'uomo ha il potere di rendermi la donna più felice dell'intero universo e qualche ora dopo, perforarmi l'anima con le sue paranoie.
"Ti prego non toccarmi!" Mormoro dopo pochi secondi e stringo la piccola Mia fra le braccia, prima di alzarmi dal divano.
"I-io... scusami, Fede"
"No, ti prego! Non dire nulla, certe parole fanno molto più male dei gesti"
Lancio uno sguardo a Sara e noto immediatamente che ci sta fissando, in attesa di ricevere delle risposte da parte di entrambi.
"State litigando di nuovo?" Chiede trovando il coraggio di parlare e io abbasso lo sguardo verso il pavimento, stringendo le mie labbra in una linea sottile.
"No, non stiamo litigando. Stai tranquilla, piccolina" Mente Riccardo a bassa voce. Così bassa che faccio quasi tanta fatica a sentirlo, ma riesco a capirlo comunque.
Mi siedo di nuovo sul divano e stacco Mia dal seno, facendo dei profondi respiri per potermi calmare.Dubito ci riuscirò.
È davvero improbabile.
"Non ci credo... siete molto arrabbiati" Insiste lei, spostando lo sguardo da me a suo padre. Il sorriso che aveva prima è sparito del tutto e sento una forte fitta farsi spazio nel petto, provocando un leggero brivido dentro il mio cuore.
"Sara, non stiamo assolutamente litigando! Ti prego" Sbuffo.
La vedo annuire lentamente, prima che continui a giocare con la tranquillità più assoluta, non facendo altre domande.
"Federica..." Mormora Riccardo stringendo il mio polso e al contatto, i miei occhi si chiudono si scatto.
"Lasciami... non voglio parlare. Sei una testa di cazzo"
Dalle sue labbra esce uno sbuffo e ha uno strano e immenso buio sul viso.Forse tristezza.
Dal suo sguardo posso notare quanto si sia pentito, ma adesso è troppo tardi.
È sempre troppo tardi.
"Non volevo dire quelle cose... mi dispiace aver rovinato tutto"
"Hai sempre avuto la capacità di rovinare tutto, Riccardo" Sussurro e sono davvero frustrata dal suo comportamento. "Ogni fottuta volta"
"Scu-"
"Basta, cazzo! Non voglio più parlarne!"***
Penso che il pomeriggio appena trascorso, sia stato il più lungo di tutta la mia vita. Aver litigato con Riccardo ha provocato in me, quella tristezza che non assaporavo da diverso tempo e devo ammettere che averlo fatto, mi ha distrutto completamente.
Non parliamo da dalle ore che sembrano infinite, siamo troppo orgogliosi per farlo e sono certa che continueremo a comportarci in questo modo per le successive dodici ore.
"Buonanotte, Saretta. Sogni d'oro" Sorrido a mia figlia e mi chino per lasciare un piccolo bacio sulla sua fronte, facendo nascere un sorrisino sincero sul suo viso.
"Mamma?"
"Dimmi, piccola"
"Sei arrabbiata con papà?"
"Non sono arrabbiata... sono solo delusa" Ammetto facendo spallucce e le sue manine sono incrociate alle mie, quasi come se non volesse più lasciarle.
"Farete pace, vero?"
"Si, amore! Certo!" La tranquillizzo accarezzando i suoi capelli del mio stesso identico colore. "Ogni tanto capita di litigare. Succede a tutti, figliola... quando due persone si amano molto, è inevitabile non farlo" Le spiego, cercando di renderle le idee quanto più chiare possibili.
"Davvero?"
"Certo, ci rende molto più forti" Continuo e lo penso davvero. La vedo annuire e appoggia entrambe le mani sotto la sua guancia, cercando di prendere sonno. "Dormi bene, amore"
"Anche tu, mamma"
Le lancio un ultimo sguardo e raggiungo Mia nella culla, per controllarla. Sta dormendo tranquillamente e la sua espressione è rilassata e serena.
Lascio un bacio anche a lei e spengo la luce della lampada, chiudendo la porta dietro di me.
"Si sono addormentate?" Domanda Riccardo improvvisamente e io sussulto, appoggiando una mano sul petto per lo spavento.
"Si"
"Possiamo parlare?"
"No, non ade-"
La sua mano afferra velocemente la mia e mi fa girare di scatto verso di lui, pressando il suo petto contro il mio. "Riccardo, lasciami... non voglio parlare adesso. Sono esausta"
"Non m'importa. Ti devo delle scuse"
Incrocia le nostre dita e sento un brivido scorrere lungo la spina dorsale, provocandomi un leggero blocco del respiro. A passi lenti e silenziosi, mi guida verso la nostra camera e dopo aver varcato la soglia, gira la chiave della porta, facendo attenzione a non fare molto rumore.
Mi siedo sul letto e appoggio i gomiti sulle cosce, aspettando che inizi a dirmi qualcosa. Posso vederlo respirare profondamente e si accarezza il mento con le dita, prima di incastrare i nostri occhi che non fanno altro che cercarsi.
"Mi dispiace, piccola"'Piccola'
I battiti del mio cuore iniziano ad aumentare a causa del nomignolo con cui mi ha appena chiamata ma cerco di non farci caso.
"Lo so... dispiace tanto anche a me"
"Non so perché ti ho chiesto quella roba... alcune volte non mi rendo conto di quello che dico" Mi dice e le sue mani tremano leggermente, proprio come la sua voce.
"Mi hai delusa, Riccardo. Tanto"
"Non era mia intenzione. Sono una persona orrenda, cazzo"
"No, non lo sei... alcune volte perdi solo il controllo delle tue azioni" Faccio spallucce e nella mia voce non c'è nessun tipo di emozione.
Rimaniamo per qualche secondo a fissarci e nessuno dei due dice nulla... forse per orgoglio, forse per paura. Respiro profondamente e schiudo le labbra per poter formare una frase di senso compiuto.
"Ti amo... non potrei mai tradirti. Nonostante tutto il male che mi hai fatto mesi fa, il mio sentimento per te non è cambiato. È rimasto lo stesso." Mormoro e mi alzo per poterlo raggiungere. "Ogni volta che incrocio il tuo sguardo, il mio cuore batte proprio come la prima volta che ti vidi su quell'aereo diretto verso Milano! Nonostante gli anni, mi fai sempre lo stesso effetto. Avrei voglia di baciarti e fare l'amore con te costantemente solo per sentirci un'unica anima ogni volta." Ammetto e l'intensità dei miei battiti inizia ad aumentare improvvisamente. "Come potrei soltanto guardare o toccare un altro uomo che non sia tu? Ma cosa cazzo ti salta in mente?"
Abbassa lo sguardo verso il pavimento, mentre giocherella con le sue lunghe dita.
"Non volevo... mi dispiace da morire, Fede"Non commento😂🙊
Spero vi piaccia!😘
Fatemelo sapere, mi raccomando🍭
-Roberta.

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My mania is you - Federica e Riccardo
FanfictionFederica Carta. Riccardo Marcuzzo. Si incontrano per caso ma si tengono per scelta. Caratteri opposti. Pensieri diversi. Ma solo una cosa riesce a renderli simili: l'amore che provano l'un l'altra. #5 IN FAN FICTION 30/04/2018