Mi sveglio di soprassalto con la fronte madida di sudore, passano all'incirca trenta secondi prima di realizzare cosa mi sia successo.
Era un incubo, di nuovo.
Mi alzo a sedere e i raggi del sole si scontrano con la mia faccia così violentemente che sono costretta ad abbassare lo sguardo, notando poi Jack al mio fianco.
Già, Jack.
In questi ultimi quattro giorni si è dimostrato veramente premuroso nei miei confronti ma non saprei spiegare con esattezza il motivo, perché io non sono più chi credevo di essere, di conseguenza non sono in grado di fargli ritrovare sua madre.Adesso la sento, quella strana e permanente sensazione di vuoto, come se qualcuno si fosse portato via un pezzo di me lasciandomi a metà. Non sarò più la stessa Madison, non guarderò con gli stessi occhi, non parlerò con la stessa voce, non ascolterò con le stesse orecchie, non amerò con la stessa intensità.
Mi hanno distrutta, hanno polverizzato ogni mia speranza sbattendomi in faccia la verità, quel che credevo fosse mio fratello si è rivelato un completo estraneo e, lasciandomi sola qui, ha dimostrato che di me non gli è mai importato niente, chissà come se la rideranno i miei, adesso che si sono tolti questo peso.
Guardo il ragazzo che ha appena arricciato il naso, dorme come un sasso ed un sorriso involontario si forma sulla mia bocca mentre lo guardo girarsi.
Anche Jack sperava tanto in me, ero il suo biglietto per ritrovare finalmente sua madre e invece ho deluso anche lui, mi sento come un terribile ingombro nella vita degli altri, che nonostante i miei problemi continua ad andare avanti.
Una strana sensazione si fa spazio nel mio stomaco mentre i suoi occhi sono su di lui e lo studiano in maniera così dettagliata: le sue labbra, il suo naso, le sue sopracciglia, i suoi capelli... Come fa, di prima mattina, ad essere così bello ed intrigante?
È un mistero tutto da svelare, e proverei qualcosa per lui se solo non fosse tutto così sbagliato, non è neanche lontanamente immaginabile che lui possa provar qualcosa per me, perciò non perdo tempo a reprimere quel piccolo accenno di sentimento nei suoi confronti.
"È meglio così" mi ripeto mentre i suoi occhi si aprono.
«Ehi» Sorride mentre si stiracchia.
«Ciao» Premo le ginocchia contro il petto.
«Da quanto sei sveglia?»
«Cinque minuti»
Sbadiglia rumorosamente.
«Come stai?» Si avvicina a me sfiorando la mia coscia con la mano, ed io m'irrigidisco subito davanti al suo tocco così delicato.
«Bene» Sussurro.
Si alza su un gomito e in questo momento siamo così terribilmente vicini, il suo volto è praticamente attaccato al mio ed io non riesco a non rimanere immersa nel buio dei suoi occhi.
«Come ti senti?» Ripete scandendo meglio le parole.
«Vuota» Sospiro.
Ed è l'aggettivo perfetto, vuoto: che non contiene nulla, non contiene ciò che normalmente dovrebbe contenere.
«Passerà, col tempo torneranno tutte le emozioni» Mi guarda come se fossi un caso umano.
Annuisco.
«E non provare mai più a considerarti un peso» Mi punta il dito contro lasciando spazio ad un sorriso.
Faccio spallucce. «Mi viene naturale definirmi in tal modo»
Socchiude gli occhi aggrottando la fronte.
«Non contraddirmi» Ride premendo il dito sul mio fianco e facendomi saltare in aria dato che non riesco a sopportare il solletico.

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Sound Valley
Fanfiction*** IN FASE DI MODIFICA *** #1 IN JADISON 27.05.2019 «Questa non è la mia fermata, non è il mio posto» «Sound Valley signorina, non è il posto di nessuno» Cosa succederebbe se due persone completamente diverse scoprissero di essere legate da un filo...