VII

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*Chiara's POV*

Sono passati due mesi da quando ormai la mia vita è stata stravolta.

Io e Josè stiamo continuando a fingere di stare insieme, e devo dire che lui si comporta davvero come il ragazzo perfetto: se solo provassi qualcosa per lui che non fosse affetto nei confronti di un amico potrei essere la ragazza più felice del mondo.

Lorenzo ha ufficialmente annunciato alla squadra che Kamila è diventata la sua ragazza, e io da questa notizia ne sono uscita distrutta, ma sono soltanto due le persone che mi hanno vista debole, mentre piangevo come una disperata con il cuore distrutto in mille pezzettini: Josè e Dries, i miei migliori amici.

È incredibile quanto io sia riuscita a legare con quei due ragazzi in soli due mesi, ma sono davvero fantastici.

Nell'ultima settimana non sono andata spesso a Castel Volturno a vedere gli allenamenti dei ragazzi: la settimana prossima ho un test per entrare alla facoltà di inglese all'università e, anche se l'inglese è una lingua che mi risulta piuttosto facile, devo comunque prepararmi per affrontare il test, e quindi non sono potuta andare dai ragazzi quanto avrei voluto.

Ora però sto correndo verso il binario dal quale dovrebbe partire il treno per Napoli, sperando vivamente di non perderlo: Josè mi ha mandato un messaggio dove diceva di dovermi parlare e io, ovviamente, mi sono fatta prendere dall'ansia e sono corsa subito in stazione a prendere il primo treno per raggiungerlo.

Riesco a saltare sul vagone appena in tempo: non appena entro, le porte si chiudono e il treno riprende la corsa.

Mi accascio sul primo sedile libero che trovo, estraggo il cellulare dalla tasca del jeans e, dopo essermi infilata le cuffiette nelle orecchie, faccio partire la musica. La prima canzone è "Intoxicated": appena parte, i ricordi della sera in cui e Josè ci siamo "messi insieme" riaffiorano nella mia mente; penso a quando Dries mi aveva spinta (letteralmente) tra le braccia di Lorenzo, a quanto fossi felice in quel momento e alle parole che lui mi sussurrò quando finimmo di ballare:"Sei stupenda." I brividi che avevo provato quando mi aveva stretto tra le braccia ritornano ad invadermi il corpo e devo rannicchiarmi per cercare di farli smettere.

Incredibile quanto in due mesi ci siamo allontanati: siamo passati dal ridere e scherzare insieme, al salutarci soltanto; mi fa un male cane questa situazione, ma purtroppo anche volendo non riuscirei a parlare con il napoletano: Kamila gli sta appiccicata come una cozza tutto il tempo, e mi guarda in cagnesco ogni volta che provo anche soltanto a salutare il suo fidanzato.

Sento il treno fermarsi: sono arrivata.

Esco di corsa dalla stazione e cerco la fermata dei pullman più vicina, quando due mani mi si posano sugli occhi.

"Chi sono?" Mi chiede chiunque ci sia dietro di me, con una voce stridula; le mani si spostano dai miei occhi e io mi volto a guardare un sorridente Dries Mertens.

"Puffo!" Urlo e gli salto addosso, aggrappandomi al suo collo con le braccia e alla sua vita con le gambe.

"Bimba!" Mi risponde lui, sorreggendomi per le cosce.

"Come facevi a sapere che sarei venuta?" Gli chiedo, una volta che mi ha messa giù.

"Ho visto il messaggio che ti ha mandato Calleti e, siccome ti conosco, ho capito che ti saresti precipitata qui e sono venuto ad aspettarti, pregando di azzeccarci con l'orario!" Scoppiamo a ridere entrambi e poi lui mi porta alla sua auto.

"Hai idea del perché Josè voglia parlarmi?" Chiedo al mio migliore amico, mentre mette in moto.

"Ah, non ne ho idea, ma ti anticipo che lo troverai in infermeria!" Mi dice lui, con un'espressione mista tra il preoccupato e il nervoso.

I believe in you//Lorenzo InsigneWhere stories live. Discover now