Il tempo passa velocemente. Da quella proposta sono già passate due settimane; inutile dire che ho accettato. L'ho fatto solo perchè così posso stare più vicino a Beatrice e fare come se stessimo insieme.
Sbaglio lo so, perchè cosi mento a me stesso e continuo ad illudermi facendomi solo del male; in fondo io ci tengo e per lei sto anche cambiando, sto peggiorando, sto diventando quello che lei vuole che io sia. Ho iniziato a fumare; mai e poi mai avrei pensato di fare una cosa del genere, soprattutto per una ragazza.
Ma questo non è niente, purtroppo così facendo sto allontanando da me i miei amici, e questa è una delle tante cose che mi fa soffrire, in fondo ho scelto io di vivere questa situazione e ora devo rispettarla.
Sono un in uno di quei giri viziosi da cui non puoi più uscire.Oltrepasso il cancello di scuola ed entro nel cortile. Nonostante tutto, mi avvio, come al solito, dalle scale di emergenza dove trovo tutti e quattro i miei amici; mi sento una persona meschina ad averli riempiti di bugie solo per nascondere il mio segreto con Beatrice.
<< Buongiorno a tutti, ragazzi >> faccio un cenno con la mano veloce per poi rinfilarla nella tasca della giacca; << Siete pronti per l'interrogazione di chimica? >>
<< No guarda Gianlù, lascia perdere perfavore, ci sto impazzendo. Spero non interroghi me >> dice Piero sistemandosi gli occhiali nervosamente mentre continua a leggere le infinite parole del libro.
<< Boh come va, va. In qualche modo me la cavo. Tu piuttosto, come va? Hai una faccia... >> sbarro leggermente gli occhi preso alla sprovvista dalla domanda di Ignazio.
<< Io? Perchè che faccia ho? Se ti riferisci a tutto quello che vi ho raccontato settimana scorsa, siamo sempre li. I miei continuano a discutere...>> si, ho dato la colpa della mia mancanza come amico ai litigi dei miei genitori, dicendo anche che dovevo stare a casa con mio fratello.
<< Mi dispiace Gian, vedrai che si risolverà tutto >> si alza e mi lascia un bacio sulla guancia sinistra;
<< Dai ora entriamo che alla prima ora interroga >> mi prende a braccetto e ci avviamo all'interno dell'edificio aspettando poi l'arrivo della prof.<< Buongiorno a tutti, scusate il ritardo. Allora oggi avevo detto che avrei iniziato ad interrogare...>> fa scorrere il dito sull'ordine alfabetico della classe;
<< Allora vengono Banda e... >> scruta ancora attenta il registro; << E Ginoble >> a sentire il mio nome mi sento quasi male. Mi alzo e mi avvicino alla cattedra. Faccio un bel respiro profondo cercando di concentrarmi solo su quello che devo fare in questo momento, anche se nella mia testa i pensieri si prendono a pugni per avere un po' di spazio, visto che sono davvero molti.<< Allora Ginoble, iniziamo da te, mi vuoi parlare di tipi di reazioni chimiche, e dei bilanciamenti? Perchè si fanno? >> a questa domanda mi viene in mente quel giorno a casa di Sara quando mi spiegava queste cose. Provo ad immaginarmi il momento, ma la sua voce risulta lontana, quasi fioca e io non sono preparato.
Sono solo stato uno stronzo e un vigliacco; non avrei mai dovuto seguire quello che mi diceva il cuore. Ora mi ritrovo ad essere uno scopa-amico, che fuma e che praticamente non studia più, e tutto questo solo per stare dietro ad una ragazza che lo usa semplicemente.Mi sento terribilmente in colpa, per aver fatto soffrire Sara, per aver riempito di bugie i miei amici che nonostante tutto ai preoccupano per me, per aver abbandonato così gli studi, per tutto. Sento di essere quasi in preda ad un pianto isterico; respiro due o tre volte e poi guardo i miei amici: il loro sguardo è preoccupato.
<< Prof, non sono pronto mi scusi >> ammetto con vergogna.
<< Ginoble, c'è qualcosa che non va? Nelle ultime due settimane, circa, tutti i professori hanno riscontrato un tuo disinteresse verso la scuola, è tutto a posto? >> guardo Beatrice che mi sorride mordendosi il labbro.
<< Si tutto a posto, sono solo un po' stanco. Nelle vacanze di Natale avrò modo di recuperare tutto quanto >>
<< Me lo auguro per te. Non farò la cattiva e ti risparmierò un 4. Ora vai a posto >> la ringrazio e, una volta raggiunto il mio posto, affondo il viso tra le braccia appoggiate sul banco.
Le altre due ore passano in fretta e per fortuna arriva il momento della ricreazione; infilo le cuffiette e faccio partire la mia canzone preferita di Frank Sinatra. Poco dopo sento sfilarmi una cuffietta e noto Ignazio che mi guarda a braccia conserte.
<< Si può sapere cosa stai combinando? >> gli rivolgo il mio sguardo confuso e lui sbuffa; << In corrodoio, mia cugina si sta vantando di te con
tutti >> a sentire queste parole, scatto in piedi facendo cadere l'iPhone a terra. Lo raccolgo imprecando in tutte le lingue del mondo, sperando che non si sia rotto.<< Ma cosa stai dicendo? >>
<< Vuoi venire con me a vedere? >> scrollo la testa risedendomi al mio posto. Abbasso lo sguardo e sospiro rumorosamente; sono stato preso in giro, dovevo immaginarmelo tutto questo. Ignazio sbatte le mani sul banco facendomi sussultare; << Allora vuoi dirmi che sta succedendo o no? >>
<< Credo che tu debba saperlo... io e Beatrice siamo scopa-amici >>

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Amabilmente odiosa
RomanceSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...