Mi siedo al mio posto aspettando l'arrivo della prof e quindi l'inizio della lezione.
Vedo Beatrice arrivare dalla porta con un altro ragazzo. Si lasciano un bacio poco casto e poi lei mi raggiunge per accomodarsi al suo banco.
Non so come comportarmi dopo quello che successo l'altro ieri a casa mia.<< Ciao Ginoble >> mi saluta con quel suo fare sensuale, e io non posso fare a meno di guardarla. Non le dico niente, un semplice cenno del capo per ricambiare; << Senti Ginoble >> mi guarda dalla testa ai piedi con malizia; << Riguardo a l'altro giorno a casa tua...>> che fastidio essere chiamato per cognome!
<< Senti Mandi, io...>>
<< Gian...>> la mia amica Sara ci raggiunge interrompendo, così, la discussione che stava diventando insostenibile, almeno per me.
<< Ciao Saretta >> mi lascia un bacio sulla guancia mentre mi mette tra le mani una borsa.
<< Ieri sera hai lasciato da me la felpa >> dice guardando dritta negli occhi Beatrice; glielo sta facendo apposta, per farla innervosire. La ringrazio, e con la coda degli occhi vedo la mia compagna di banco sbuffare, appoggiando la testa sul palmo della mano mentre guarda fuori dalla finestra. Decido di continuare con questa farsa di teatrino.
<< Grazie, sarei passato io a prenderla dopo. Avevi freddo non potevo togliertela >> dico tutto questo alzandomi e avvicinandomi a Sara. Non so se lo sto facendo per far ingelosire Beatrice ma mi viene naturale fare, come dire, lo stronzo in certe occasioni. Forse è un po' per ripicca, una specie di rivincita.
<< Buongiorno ragazzi >> ed ecco che la scorbutica di filosofia entra in classe. Nell'unica lezione che ho fatto con lei, fino ad'ora, ho potuto capire di che pasta era fatta questa.
Già mi sono rotto di stare qua. Vorrei essere da qualsiasi parte al di fuori di qua. E improvvisamente ripenso a dove ero ieri; ai miei amici, al lungomare e al bellissimo pomeriggio che ho potuto passare con il pallone tra i piedi come facevo da sempre. Sono come un pesce fuor d'acqua qua, nessuno ha chiesto il mio parere su come mi sento io, e questo mi da fastidio. Non riesco a capire perchè siamo qua; alla fine i miei genitori è come se fossero separati in casa, non vanno molto d'accordo. Mio padre poteva venire qua da solo e mio fratello ed io potevamo rimanere a Roseto con mia madre. La situazione non sarebbe cambiata, anzi, forse sarebbe migliorata. Io ci soffro molto quando vedo i miei genitori litigare, poi invece ci sono quei momenti che li vedo più uniti che mai e mi illudo solo. So gia che la mia vita sarà un inferno, non sarà mai "leggera" come quella di prima. Mi devo solo rassegnare.<< Senti Gianluca...>> smetto di inoltrarmi nei miei pensieri e le rivolgo il mio sguardo; << Stai con quella? >> chiede indicandomi Sara.
<< E te che importa? E poi "quella" >> ricalco la parola improvvisando delle virgolette con le mani; << quella come dici tu, ha un nome >>
Alza gli occhi al cielo; << Era così, per sapere>> risponde con indiferrenza mentre posa il suo sguardo sull'astuccio, guardando la mano che giocherella con una penna. Do un'alzata di spalle e per qualche minuto cerco di concentrarmi su quello che spiega la professoressa; << Gian...>> r ichiama nuovamente la mia attenzione.
<< Dimmi >> ispondo con un filo di voce senza farmi beccare da quella. Sono nuovo, devo dare una buona impressione.
<< No niente...>> sbuffo per la sua risposta.
È così strana questa ragazza. Un minuto prima ti chiama tutta maliziosa, poi diventa silenziosa e quasi ti implora.
È da lasciar perdere. Non so perchè, ma in questo momento mi sembra così indifesa, triste, come se stesse chiedendo aiuto silenziosamente. Non dico niente, non so come comportarmi.<< Bene visto che la lezione è quasi terminata, vi vorrei annunciare, che come vi era già stato accennato e finalmente il preside ha dato la sua approvazione, tra qualche giorno partiremo per una gita scolastica di tre giorni a Roma. Vi accompagneremo io e la prof Santori di italiano. Viaggeremo in pullman e alloggeremo in un ostello per ragazzi >> dice tutto questo mentre consegna le manleve; << Partiremo tra quattro giorni. So che ve lo abbiamo detto tardi ma ci sono stati problemi con la presidenza, come già vi ho comunicato. Ma dal momento che se ne era già parlato e vi avevamo pregato di parlarne con i vostri genitori, non credo ci siano grandi problemi. Quindi se possibile vorremmo la conferma in breve tempo >> la classe si alza subito in un gran vociare, contenti della tanto attesa conferma del viaggio, di gente che fa progetti su come sistemarsi nelle varie camere, su cosa fare durante il viaggio. Piego il foglio e lo inserisco nel diario senza darci molta importanza.
La campanella suona, prendo lo zaino e mi avvicino al mio gruppo.
Come ogni giorno, ormai, restiamo per qualche minuto dalle scale di emergenza ad aspettare Alice che fuma.<< Gian? Gianluca ci sei? >> sento Sara chiamarmi, scrollo la testa e guardo i miei amici.
<< Si... si ci sono. Cosa mi hai chiesto? >>
<< Gianluca parlavamo della gita >> si intromette Piero. Li guardo senza capire visto che non ho sentito nemmeno una parola di quello che è stato detto. Ero impegnato a guardare Beatrice mentre si faceva toccare il culo da un altro, diverso di quella di stamattina. E io non so, è come se lo stomaco si stesse stringendo.
<< Ti chiedevamo: cosa ne pensi della gita?! >> tenta Ignazio per integrarmi nella conversazione.
<< Mah si si interessante >> risponde appena non sapendo bene cosa dire.
<< Gian, ma sei sicuro che va tutto bene? >> mi chiede il ragazzo con gli occhiali preoccupato.
<< Si, non preoccupatevi per me >> Ignazio mi viene vicino e mi mette una mano sulla spalla; vedo che si scambia un'occhiata sconsolata con Sara quando sottovoce lo informa che Beatrice è stata a casa mia, sembra che non si una novità nemmeno per loro. Vedo la mia vicina di banco andare via e io mi alzo; << Scusate dovrei andare. Ci sentiamo dopo>> mi avvicino a Sara, le lascio un bacio sulla guancia e me ne vado.

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Amabilmente odiosa
RomanceSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...