Mi sveglio frastornato e con un mal di testa incredibile. Sento le tempie pulsare e gli occhi bruciare. Sfrego le mani sul viso per cercare di riprendermi del tutto.
Mi rendo conto di ritrovarmi buttato sul mio letto, vestito ancora come ieri sera ma non ricordo assolutamente come sia arrivato fin qua.
Allungo il braccio e recupero il telefono dal comodino, lo sblocco e noto che sono le 7:40. Scatto in piedi, riinfilo le scarpe da tennis e mi avvio in bagno per rinfrescarmi e sistemarmi il ciuffo.
Corro giù in cucina, prendo la cartella accanto al divano e mi avvio alla porta.<< Io vado >> urlo dal salotto. Mia madre mi raggiunge, ridendo.
<< Dove vai? >> la guardo stranito senza capire il motivo per cui sta ridendo.
<< A...scuola?- dico ovvio e confuso.
<< Gian, è sabato >> tiro fuori il telefono dalla tasca e controllo sulla schermata. Innervosito dalla cosa, lancio lo zaino a terra accanto alla poltrona e sbuffo; << Dai tesoro, vai a riposare ancora un po'. Non so nemmeno a che ora sei arrivato questa notte >> mi viene vicino, e dopo avermi accarezzato il viso con entrambe le mani, mi lascia un bacio sulla guancia sinistra. Sorrido al gesto e, strisciando i piedi, ritorno a letto. Ma non riesco a prendere sonno; incrocio le braccia dietro la testa e mi lascio trasportare dai pensieri. Subito, mi vengono in mente i miei amici e Sara. Non ricordo dove li ho visti l'ultima volta, quando ci siamo sentiti. Ricordo solo di aver visto una ragazza che si avvicinava a me e nient'altro. Odio non ricordare, mi sale anche l'ansia perchè non so cosa posso aver combinato. Istintivamente i miei occhi si gonfiano di lacrime, che poco dopo chiudo a causa delle fitte alla testa.
Mi giro su un fianco, faccio qualche respiro profondo per rilassarmi e mi concedo al sonno.Qualche ora dopo
Il bussare insistente alla porta di camera mia, mi sveglia. Farfuglio un "arrivo". Faccio scattare la chiave nella serratura e, sul ciglio, mi si presenta mio fratello.
<< Dimmi Ern. Hai bisogno? >> chiedo a mio fratello ancora assonnato.
<< Non io, ma c'è una ragazza che ti cerca. Dice di essere una tua compagna di classe. E che compagna... >> esclama facendo un fischio. Lo ammonisco con lo sguardo.
<< Sarà Sara... >>
<< Non so come si chiami. Te la faccio venire qua? >> annuisco e do una pacca sulla spalla a mio fratello. Mi siedo sulla sedia girevole e appoggio i piedi sulla scrivania dando le spalle alla porta. Sento i passi farsi sempre più vicini fino a che non si interrompono.
<< Vieni vieni, entra pure >>
<< Ciao >> questa non è la voce di Sara. Mi giro lentamente e alla vista di Beatrice mi alzo di scatto; chiudo la porta a chiave e mi ci appoggio con le spalle; << Cosa ci fai tu qua? >> la guardo senza capire e lei ride.
<< Vedo che sei felice di vedermi >> dice mentre passa la sua mano sul mio petto. Il mio corpo subito reagisce eccitandosi. Mi maledico mentalmente, non dovrebbe avere questo effetto. Ogni volta che la vedo scatta l'ormone. Si avvicina con il viso a me e mi mordicchia leggermente il lobo dell'orecchio, per poi passarci la lingua. Il mio respiro diventa leggermente affannoso e pesante. Pongo le mie mani sulle sue spalle e la allontano.
<< No Beatrice... >>
<< Come no? Pensavo che questa notte ti fosse piaciuto >> sbarro gli occhi e mi irrigidisco.
<< Co-come? Io e... >> deglutisco; << >Te? Cioè... >> deglutisco nuovamente; << Eri tu ieri sera?>> lei annuisce soddisfatta; << Io non... non ricordo >> si morde il labbro inferiore, sorridendo e poi si avvicina a me. Adoro quando lo fa.
<< Non ti preoccupare. Ti faccio ricordare io >> mi dice sensuale. Sono ancora immobile e scioccato per quello che ho appena combinato stanotte. Infila le sue mani calde e morbide sotto alla mia maglia, ed espertamente, mi accarezza il petto facendomi eccitare ancora di più di quello che già sono.
Chiudo gli occhi, ma subito la mente mi riporta alle immagini di questa notte, le poche che mi ricordo. Mi scanso violentemente e abbasso la testa.<< Beatrice >> indico la porta con un dito senza degnarla di uno sguardo; << Fuori di qua >> non sembra offendersi, anzi, ride leggermente.
<< Ginoble, ci rivediamo lunedi a scuola tranquillo >> dice per poi farmi l'occhiolino.
<< Senti, il tuo intento era quello di portarmi a letto. Ora che ci sei riuscita cosa vuoi ancora eh? Sai di essere una persona orrenda, approfittatrice, un verme? Mi fai schifo >> mi sta venendo da piangere. Cavolo Gianluca resisti non fare il debole davanti a lei, non puoi permettertelo.
<< Me lo dicono in tanti. Pazienza >> fa spallucce, mi lascia un rapido bacio sulla guancia e se ne va sbattendo la porta.
Sono un deficiente.
Se ieri sera non mi fossi ubriacato non sarebbe successo.
Mi sento terribilmente in colpa, non so perchè. Nemmeno tanto per il tradimento che ho fatto a Sara, è un blocco mentale mio ed ora sento che sarà difficile uscirne fuori.

BẠN ĐANG ĐỌC
Amabilmente odiosa
Lãng mạnSe pensate che la protagonista della storia possa essere la classica ragazza presa di mira, magari anche bruttina e che arriva il bellissimo ragazzo a salvarla innamorandosi di lei, vi sbagliate! Una storia dove i ruoli saranno ribaltati. Lei: Beat...