"Quando non ci sei,i miei problemi che fanno effetto."
-Briga
***
Giro e rigiro il cucchiaino nella mia tazza di caffè senza però berne un sorso. Mi farebbe bene prenderne un po',considerando che ho passato la mia quarta-quinta notte insonne in queste settimane. Sono stati giorni pieni di rimorsi e tristezza da quando Lorenzo è andato via. Oggi sarà un giorno senza lui,domani pure,così come dopodomani e dopodomani ancora. Ma non ha senso soffrire,infondo l'ho voluto io. Dovrò solamente abituarmi! Lui non si è fatto sentire,nè un messaggio,nè niente. Anche io non sono stata da meno. Dovrò solo comportarmi come se nulla fosse,dopotutto non sono mica innamorata di lui,no? Quindi che mi importa se non mi chiama,io ho altro a cui pensare...
Sì,ma cosa?
La realtà è che la mia vita senza Lorenzo è vuota. Niente più lezioni di chitarra,niente più pomeriggi passati ad osservare il tramonto,niente più incontri clandestini durante le lezioni. Nemmeno la musica riesce a rendermi felice,perchè ogni cosa mi porta a pensare a lui. Non ho più interessi,non mi trucco,indosso cose a caso ogni mattina,il mio rendimento a scuola è leggermente calato. Questo trasferimento mi pesa sempre di più,anche perchè il mio ragazzo non mi scrive più da parecchio.
Mariagrazia non fa altro che assillarmi,facendomi domande su domande sul mio stato. Non le ho detto assolutamente nulla sulla questione con Lorenzo,ma penso che abbia capito tutto. Menomale che almeno lei è rimasta. Anche se non basta lei,non bastano i libri ogni sera per colmare il vuoto che ho nel cuore.
Lascio il mio caffè sul tavolo ed esco di casa per prendere il pullman e recarmi a scuola,per affrontare l'ennesimo giorno. Fortunatamente è sabato,quindi i miei genitori vanno via come sempre e mio fratello dorme da un amico,lasciandomi cosi casa libera per sfogarmi in libertà.
Ormai è arrivato Dicembre,il cielo oggi è veramente scuro e le vacanze di Natale si avvicinano così come l'aria gioiosa di tutti i bambini,felici di ricevere regali e scrivere la propria lettera a Babbo Natale.Le temperature si abbassano sempre di più,e per questo mi alzo il cappuccio della felpa di Lorenzo,che lasciò a casa mia quel maledetto giorno. Salgo sul pullman e mi siedo all'ultimo posto,infilandomi le cuffie nelle orecchie per ascoltare i The Script,nonchè la mia band inglese preferita. A quanto pare,Lorenzo non prende più l'autobus da un po' di tempo. Vuole forse evitarmi? Non lo biasimo,anche io mi sarei evitata.
Quando il mio breve viaggio in autobus termina,scendo dal mezzo di trasporto e,senza seguire il gregge di ragazzi annoiati che varca l'ingresso dell'istituto,giro i tacchi e inizio a camminare senza metà verso l'altra parte del paese: di andare a scuola proprio non mi va,e se salto un giorno non succederà nulla,spero.
Devo dire che,in questo mesetto di vita qui a Montefiascone,ho davvero imparato ad orientarmi,e questo mi rassicurà molto. Ma purtroppo,non conosco molti posti del tutto tranquilli. Tuttavia,ho scoperto qualche giorno fa una specie di serra abbandonata da almeno due anni: ci sono ancora molti scaffali che sostengono decine di vasi con fiori ormai secchi. Mi piace quel posto perchè rispecchia un po' il mio stato d'animo buio e tetro. Percorrendo le strade del paesino,una goccia mi colpisce in pieno viso e ovviamente non mi è passato nemmeno per l'anti-camera del cervello di mettermi un ombrello in borsa. Meraviglioso.
Alzo il passo per cercare un rifugio,ma due braccia possenti mi tirano sotto un ombrello. Alzo lo sguardo e guardo lui,i suoi occhi che creano dipendenza e due braccia che mi fanno sentire a casa. Sempre. Lorenzo mi imprigiona nel suo abbraccio ed io resto aggrappata a lui. Restiamo così non so per quanto tempo,immobili,stretti. Mi mancava così tanto. E quando qualcuno ti manca, altre braccia non servono. Mi sorride e mi bacia la fronte.
«Non potevo lasciarti sotto la pioggia. Mi manchi.»
«Oh Lorenzo,ho avuta tanta paura.»
«Di cosa?»
«Che non saresti più tornato.»
Ma infondo,lui c'è sempre stato. Lo sento.
Dopo queste settimane lui non m'ha lasciata perdere. Ne sono certa.
«Come sarei potuto non tornare? Sai tutto ciò che provo per te,Asia. Non è che non vivo più se tu non ci sei. E' che mi sembra di andare avanti senza uno scopo. Mi alzo la mattina e penso che sarà solo un giorno come un altro, in cui incontrerò persone che non vale la pena incontrare, parlerò con altre con cui in realtà non mi va di parlare. Perchè tu sei l'unica persona a cui dedicherei tutto il mio tempo,l'unica persona con cui condividerei il mio ombrello e le mie giornate. Ma tu Asia,sei disposta a fare la stessa cosa? Si può sapere cosa provi per me,Asia?»
***
Capitolo di passaggio quindi fa molto schifo,non me ne vogliate. Vi giuro che tutto questo rendeva più nella mia mente.
Anyway,grazie per le letture
See u soon

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Sei di mattina. (Lorenzo Cantarini)
FanfictionAsia è una ragazza di Torino costretta a trasferirsi in un piccolo paesino con i suoi genitori,lasciando nella sua città natale le amicizie e colui che considerava il suo vero amore. Porterà con lei solo una chitarra,l'amore per la musica e il canto...