Capitolo 5

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Dopo un'oretta di greco, chiudo i libri e apro l'armadio per decidere ciò che dovrò indossare stasera. Quando ero a Torino non frequentavo molti locali,passavo la maggior parte delle mie serate chiusa in casa con il mio ragazzo e ciò non mi dispiaceva affatto!

Tutto questo però ha provocato uno scarso interesse per il mio abbigliamento, infatti sono a corto di abiti carini. Non voglio far colpo su nessuno,ma non mi sembra consono un paio di jeans per andare in un locale. Chiamare Mariagrazia è l'unica soluzione. Fortunatamente,mi risponde dopo due squilli.

«Pronto?»

«Ho un problema Mari,non ho niente da mettere.»

«Anche io.»

«Centro commerciale?» Propongo con enfasi.

«Centro commerciale!» Concorda, ridacchiando.

Dopo avermi informata sulle varie circolari che passano da Montefiascone,ci diamo appuntamento in piazza,dopo aver discusso un po' per l'orario,e chiudo il telefono.

Essendo già in ritardo, mi limito a ripassarmi il trucco ,a gettare nella borsa il mio telefono, le chiavi di casa e il portafoglio,e a scendere.

«Dove vai?» Mi domanda Davide, che è in salotto a giocare alla play con un ragazzino basso e tozzo.

«Al centro commerciale a fare compere, marmocchio. Non fare caos.»

Lo liquido ed esco,camminando a passo svelto verso la piazza. È la stessa in cui ho visto Lorenzo per la prima volta! Ammetto che avrei voluto ascoltare una sua esibizione piuttosto che la band di Bernabei e Pierozzi, ma voglio accontentare Mariagrazia, dato che è cotta di Alessandro. Quando Mari arriva la circolare è appena arrivata,per questo ci precipitiamo nel mezzo pubblico che ci porta al centro commerciale in meno di mezz'ora. Appena varchiamo l'ingresso,Mari mi trascina verso il primo di una lunga serie di negozi e inizia ad osservare ogni minimo abito, tirandoli via dalle grucce. Ne prende sette in mano e corre nel camerino. Al contrario, io non so nemmeno dove mettere le mani in questa montagna di abiti super corti,che sono alquanto inadatti e imbarazzanti per il mio fisico. A causa del mio seno abbondante e della mia altezza, ogni vestito sembrerebbe troppo azzardato e provocante per me. Ne afferro semplicemente tre e mi dirigo timidamente in camerino. I primi due li scarto subito a causa della loro eccessiva esagerazione nella decorazione, che stona molto su di me. Indosso l'ultimo e devo dire che lo adoro: è un semplice tubino nero ma riesce a coprire tutte le mie abbondanze e i miei difetti, mettendo il luce solo il giusto. Faccio una giravolta su me stessa ed esco dal camerino, trovando la mia amica con una gonna nera e una camicetta bianca e turchese, con cui ha abbinato dei tacchi 12 dello stesso colore. Appena mi vede, Mari mi getta le braccia al collo e urla tutta eccitata:

«Mio Dio ti sta benissimo! Farai colpo su Alessio baby!»

«Alessio? Ma ti sei bevuta il cervello?» Le rispondo, accigliandomi.

«Si vede che è cotto di te!» Ammette Mari,sciogliendo l'abbraccio.

«Oh,peccato che io sia fidanzata.» Sbuffo ironicamente,alzando gli occhi al cielo.

«Hai già trovato un ragazzo qui a Montefiascone? Wow ragazza,sei un lampo!» Mi beffeggia la mia amica,rivolgendomi uno dei suoi sorrisi.

«Ma no,il mio ragazzo di Torino..» Le rispondo,con un velo di nostalgia.

«Oh. Vado a trovarti una borsa e delle scarpe,tu resta qui!» Mi dice la mia amica,sparendo nel negozio.

Dopo qualche minuto torna con delle scarpe col tacco e una pochette argentata.

«Andiamo,non ti sembra un po' esagerata questa borsa al dir poco..luminosa?» Mi lamento.

La mia amica non risponde,ma mi trascina verso la cassa. Sospiro e pago tutto ciò che ho comprato. Dopo aver bevuto un milkshake del McDonald's al volo,decidiamo di tornare a casa per prepararci.

Mi fiondo in bagno,e mi faccio un bel bagno rilassante,riempendo la vasca di oli profumati. Dopo circa una mezz'oretta di relax,indosso il mio bel vestito e mi trucco come sempre,aggiungendo un po' di ombretto argento da abbinare alle scarpe e alla pochette. Spruzzo un po' del mio profumo Dolce&Gabbana che mi ha regalato Marco per il mio anniversario,indosso un lungo cappotto nero di mia madre ed esco di casa,lasciando i miei capelli biondi al naturale e prendendo il quaderno di greco da dare a Francesco.

Ad un isolato dalla mia abitazione,trovo una Range Rover nera,con un ragazzo che continua a suonare il clacson. Scrutando meglio,mi accorgo che si tratta di Alessio accanto ad un'altra ragazza. Mariagrazia,il suo caschetto è riconoscibilissimo. Sinceramente non ho voglia di salire in macchina con Bernabei,ma a quanto pare non ho altra scelta.

«Cavolo secchiona,ti sei davvero conciata bene stasera!» Esclama Alessio,guardandomi tramite lo specchietto.

«Grazie Alessio,ma evita questi soprannomi del cavolo.» Rispondo acidamente,fissando il finestrino.

Questa sera non fa particolarmente freddo,ma l'aria è molto umida. Ciò che amo dell'umidità è il fatto che i vetri si appannano,dandomi la possibilità di scrivere cose senza senso con un dito. Allungo un braccio e disegno una chitarra stilizzata. Sì,ormai Lorenzo è diventato il mio pensiero fisso,è inutile negarlo. Con lui è stato una specie di colpo di fulmine,mi ha suscitato interesse sin dal primo sguardo,dal primo sorriso,dalla prima canzone. E' avvenuto qualcosa nella mia testa a cui non potevo assolutamente sottrarmi.

E' anche vero però che penso anche a Marco. E' un dolore,ma non è proprio un dolore! E' una specie di malinconia. Penso a Torino,e alla mia vita lì. Questa è la mia prima giornata qui a Montefiascone ma devo dire che,anche se con Mariagrazia mi trovo assolutamente bene,mi mancano tutte le mie amicizie.

«Asia? Stavo parlando con te..» Alessio mi risveglia e mi porta alla realtà.

«Dopo mi dici che ti prende,tesoro. Allora Bernabei,dove suonate stasera? Sono curiosa di sentirvi!» Interviene la mia amica,cambiando discorso.

«Al Green.» Risponde Alessio,con lo sguardo fisso sulla strada. Mi piace il modo in cui il suo piercing si muove quando parla,è davvero un bel ragazzo. Peccato che sia proprio stupido..

«Il Green? Che figo,è il locale più carino di Viterbo! Ma ascolta Alessio,devi ancora raccontarmi qul gossip sulla prof..» Ridacchia Mari. Riporto lo sguardo sul finestrino appannato,ignorando la stupida storia sulla mia giovane prof di latino che ha tradito suo marito in discoteca.

Ricomincio a scarabocchiare cose senza senso sul finestrino,fin quando la macchina si ferma improvvisamente,segno del nostro arrivo al Green. Il locale è molto ampio ma la luce è alquanto fioca rendendo l'atmosfera un po' lugubre,con il contributo dei tavoli neri. Un piccolo palco è al centro del locale e rimango sorpresa e incuriosità dalla varietà degli strumenti musicali: un basso,una batteria e molteplici chitarre. Ci sono in tutto cinque sgabelli e due microfoni.

Ci sediamo in un tavolino di fronte al palco e,dopo aver dato la buona fortuna ad Alessio,ordiniamo due Jack Daniel.

Improvvisamente,le luci già fioche si spengono totalmente e una voce annuncia l'arrivo degli ospiti.

«E' un vero piacere per noi annunciare l'arrivo di questa band alle prime armi. Ma vi assicuro che sono davvero bravissimi..Ecco a voi..I Dear Jack!!»

«Dear Jack? Ma perchè si chiamano..Caro Giacomo?» Urlo nell'orecchio di Mari,per coprire gli applausi del pubblico.

«Te lo spiego dopo..Ma ora fai attenzione,è entrato Riccardo!» Esclama la mia amica entusiasta.

Riccardo entra e batte due colpi sulla batteria. A quanto pare,Ruiu è il batterista della band. Nel frattempo delle chitarre,che sono ancora nascoste dietro le quinte, iniziano a produrre una melodia alquanto rock che mi porta a battere il piede sul pavimento. Sono davvero bravi! Quando Riccardo inizia ad animare il tutto e a riprodurre suoni più forti e più frequenti,i chitarristi entrano. Francesco e Alessandro! Pierozzi porta una maglia completamente tagliata sul petto,che lascia intravedere ancora di più i suoi tatuaggi,specialmente una rosa e la scritta 'Rise or Die' sul petto.

Se non avessi i tacchi,mi alzerei e salterei per tutta l'adrenalina che i ragazzi mi mettono in corpo. Non avrei mai pensato che fossero così talentuosi! Specialmente Pierozzi.

Dopo circa un minuto,la parte restante della band entra in scena: Alessio,con una chitarra in mano,e..Lorenzo?

Sei di mattina. (Lorenzo Cantarini)Where stories live. Discover now